Detenuti chiedono l’apertura della liquidazione giudiziale dell’ex datore di lavoro
La vicenda dei detenuti di Rossano difesi dall’avvocato Giancarlo Pitaro: rivendicano tre retribuzioni e il Tfr

CORIGLIANO ROSSANO Hanno lavorato per anni per la medesima ditta e, dopo aver presentato le dimissioni per giusta causa, non ricevendo i pagamenti delle retribuzioni da oltre 3 mesi, non hanno ricevuto neanche lo spettante TFR maturato. I protagonisti della vicenda sono i detenuti della Casa di Reclusioni di Rossano, che, difesi dall’avv. Giancarlo Pitaro, dopo avere ottenuto i decreti ingiuntivi dal Tribunale di Castrovillari per il pagamento delle retribuzioni e del Tfr, hanno depositato istanza di apertura della liquidazione giudiziale dell’ex datore di lavoro. “Il diritto al lavoro e il diritto alla retribuzione sono due diritti fondamentali del nostro ordinamento e rappresentano due basilari garanzie costituzionali tutelati dagli artt. 3, 27 e 36 della Costituzione e garantiti anche alle persone detenute che esercitano attività lavorativa all’interno delle Case di reclusione; pertanto utilizzare l’attività lavorativa dei detenuti senza corrispondere la spettante retribuzione costituisce una manifesta violazione di legge e un comportamento contrario a qualsiasi fondamentale principio di umanità e dignità della pena e di rieducazione”, così si legge nella nota, a firma dell’avv. Giancarlo Pitaro – notificata al capo del Dipartimento Amministrazione Penitenziaria e al Garante regionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale – con cui è stato richiesto un tempestivo intervento.
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