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lotta alla ‘ndrangheta

Elly Schlein sui terreni bruciati della Valle del Marro: «Lo Stato deve aiutare chi gestisce i beni confiscati»

Dopo le diverse intimidazioni subite dalla cooperativa sociale, la segretaria nazionale del Pd ha fatto visita all’uliveto bruciato di Oppido Mamertina

Pubblicato il: 29/07/2025 – 19:09
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Elly Schlein sui terreni bruciati della Valle del Marro: «Lo Stato deve aiutare chi gestisce i beni confiscati»

REGGIO CALABRIA Cinque attentati in meno di due mesi, in fiamme ulivi, terreni confiscati alla ‘ndrangheta e il raccolto del grano per danni da migliaia di euro. Una «strategia intimidatoria sistematica», come l’ha definita l’associazione antimafia Libera, ai danni della cooperativa sociale Valle del Marro, che da anni opera su beni confiscati alla criminalità organizzata calabrese. L’ultimo incendio, di origine dolosa, è avvenuto in un uliveto confiscato a Oppido Mamertina, dove sono andati in fumo oltre 800 alberi con una perdita stimata di circa 20 mila kg di olive per un valore di 30 mila euro. Ad esprimere vicinanza alla cooperativa e ai lavoratori si è recata oggi anche la segretaria nazionale del Partito Democratico Elly Schlein, accompagnata da Nicola Irto.

«La Valle del Marro dà fastidio alle mafie»

«Siamo venuti qui per portare la nostra solidarietà e il nostro supporto» ha detto Schlein, dopo la visita sui terreni bruciati dall’intimidazione. «Qui i ragazzi e le ragazze di Libera fanno la loro parte, propongono percorsi di educazione alla legalità e lavorano sui beni confiscati. Però ci vuole più impegno dello Stato, soprattutto per tutelare i beni e per il loro riutilizzo sociale, perché è giusto che vengano tolti ai mafiosi e restituiti alla collettività». Altrimenti, sottolinea la segretaria dem, il rischio è «che queste terre vengano abbandonate e non vengano create nuove opportunità». La Valle del Marro rappresenta, invece, un esempio di resistenza e rinascita: «Una cooperativa che viene attaccata cinque volte in meno di due mesi con incendi e attentati mafiosi è perché dà fastidio alle mafie che qualcuno riutilizzi a fini sociali i beni confiscati per creare nuove opportunità e dare ai giovani la possibilità di restare qui».

«Lo Stato aiuti i Comuni nella gestione dei beni confiscati»

Da Schlein un invito al Governo a sostenere percorsi come questi, «con più finanziamenti ai Comuni perché da soli fanno fatica a gestire i beni e non hanno le risorse per metterli a posto e assicurandosi che siano assegnati ad associazioni che ne curino il riutilizzo sociale». Per la segretaria dem occorre puntare soprattutto sulle scuole, «aumentando la formazione alla legalità e al contrasto alle mafie. La mafia si sconfigge partendo dalla cultura, di cui ha grande paura. È spaventata dal pensiero libero e critico, quindi è nostro dovere moltiplicare questi sforzi e non lasciare un centimetro alla ricattabilità, perché quando vai a tagliare il sociale, la sanità pubblica, il fondo per l’affitto, quando cancelli l’unico strumento di contrasto alla povertà o se rendi il lavoro più precario, aprendo al subappalto a cascata, stai creando un terreno in cui la mafia può far fiorire i suoi interessi. La criminalità organizzata si inserisce dove c’è ricattabilità e ingiustizia sociale. Per questo lo Stato deve arrivare prima del ricatto delle mafie e deve sostenere tutti i cittadini contro la povertà e il lavoro precario». (redazione@corrierecal.it)

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