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Muore a 12 anni dopo aver atteso due ore l’ambulanza: la denuncia dei genitori per omicidio colposo

La Procura di Catanzaro ha aperto un fascicolo per accertare eventuali responsabilità mediche. Domani l’autopsia

Pubblicato il: 29/07/2025 – 14:50
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Muore a 12 anni dopo aver atteso due ore l’ambulanza: la denuncia dei genitori per omicidio colposo

CATANZARO La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Catanzaro (pm Francesca Del Cogliano) ha iscritto la notizia di reato e aperto un fascicolo per accertare eventuali responsabilità per la morte di Carlotta La Croce, di Amaroni. Le indagini a seguito della denuncia-querela depositata dall’avvocato Arturo Bova nell’interesse dei genitori della 12enne. Intanto domani mercoledì 30 luglio, alle ore 10, sarà conferito alla dottoressa Isabella Aquila l’incarico per eseguire l’autopsia. I familiari della piccola Carlotta hanno nominato, per il tramite del loro difensore di fiducia, la dottoressa Katiuscia Bisogni quale consulente di parte. A ricostruire la vicenda, l’avvocato Arturo Bova nell’atto di querela.

La ricostruzione di parte

Così come ricostruito, «nella serata di sabato 26 luglio, intorno alle ore 22.00, Carlotta La Croce mentre si trovava nello spazio occupato dalle giostre ad Amaroni, accusava un dolore dorsale con irradiazione allo stomaco e perdeva sensibilità alle gambe. Veniva portata in braccio a casa e da lì la corsa in auto del papà e della mamma per raggiungere l’Ospedale di Soverato. Dopo le prime cure in Pronto Soccorso e la visita nel Reparto di Pediatria, veniva disposto il trasferimento all’Ospedale di Catanzaro per praticare una risonanza magnetica ed individuare le cause di quel malessere». La piccola Carlotta era rientrata ad Amaroni dalla Svizzera proprio quel giorno per trascorrere con la famiglia le tanto attese vacanze estive. L’autoambulanza per il trasporto sarebbe stata reperita a Maida, ma avrebbe tardato ad arrivare.
Durante l’attesa «i genitori di Carlotta notavano che le gambe della loro figliola incominciavano ad assumere una colorazione violastra/bluastra. Riferivano la circostanza all’infermiera che li tranquillizzava asserendo che il tutto era nella normalità. Effettivamente subito dopo la piccola incominciava a muovere una gamba e a riprendere la sensibilità degli arti. Stante il ritardo dell’Autoambulanza ad arrivare, il papà di Carlotta manifestava più volte la propria disponibilità a fare intervenire un’autoambulanza privata a proprie spese per il trasferimento urgente a Catanzaro».

L’autoambulanza da Maida dopo due ore

Secondo la ricostruzione, al papà della piccola Carlotta «veniva risposto che ormai si doveva aspettare l’Autoambulanza del Servizio 118 in arrivo da Maida. Addirittura arrivava un’autoambulanza del 118 che doveva tornare vuota a Catanzaro. Gli stessi conducenti, avendo saputo dell’emergenza che riguardava una ragazzina di appena 12 anni, dicevano con grande gentilezza che erano disponibili loro a trasportarla a Catanzaro. Tanto avrebbero dovuto rientrare a Catanzaro vuoti e senza terzi trasportati. Dal Pronto Soccorso tuttavia rispondevano che ciò non era possibile e che ormai si sarebbe dovuto attendere l’arrivo della Autoambulanza da Maida. Purtroppo, l’autoambulanza arrivava da Maida solo dopo almeno due ore. Appena arrivava, la piccola Carlotta La Croce veniva trasportata all’Ospedale Civile di Catanzaro. Qui veniva visitata nel Pronto Soccorso dal Neurologo e subito dopo veniva accompagnata da personale OSS, unitamente ai genitori, nel Reparto di Pediatria. Appena arrivati nel corridoio del Reparto di Pediatria, Carlotta incominciava ad avere difficoltà respiratorie e sembrava perdere conoscenza. La mamma, con tono angosciato, faceva presente all’infermiera la circostanza. La piccola aveva come delle convulsioni. Le veniva messa la maschera per l’ossigeno, ma immediatamente ed improvvisamente non respirava più e decedeva».

I dubbi

Ed ecco gli interrogativi posti dal difensore di fiducia dei poveri genitori di Carlotta nell’atto di querela. «Ci si domanda se la piccola Carlotta fosse stata trasportata dall’Ospedale di Soverato all’Ospedale di Catanzaro tempestivamente e non dopo almeno due ore di attesa dell’autoambulanza, si sarebbe potuto intervenire diversamente e diagnosticare tempestivamente cose le stesse succedendo? Avrebbero potuto i medici dell’Ospedale di Catanzaro praticare delle cure più efficaci ed appropriate? Ma soprattutto, ci si domanda perché ci siano volute almeno due ore per far giungere una Autoambulanza all’Ospedale di Soverato e perché non abbiano consentito ai genitori di far intervenire, a loro esclusiva cura e spese, una Autoambulanza privata». Infine l’interrogativo più inquietante: «Perché non è stato autorizzato l’utilizzo dell’Autoambulanza del Servizio 118 arrivata molto prima da Catanzaro a Soverato e rientrata vuota a Catanzaro subito dopo? Eppure il personale di quella Autoambulanza aveva manifestato piena disponibilità a trasportare la piccola Carlotta a Catanzaro. Semplice burocrazia o manchevolezze del personale sanitario? Possibile che ci si sia accontentati di far tornare vuota quella Autoambulanza a Catanzaro per meri problemi burocratici, mentre la piccola Carlotta aveva urgente bisogno di essere trasportata a Catanzaro per i dovuti approfondimenti clinici e diagnostici?». I genitori di Carlotta chiedono che si faccia luce su tutto ciò. L’autopsia di domani dovrà fornire le risposte a questi interrogativi. Intanto per il 30 luglio – dalle ore 21.15 – è stato organizzato un momento di preghiera ad Amaroni. (redazione@corrierecal.it)

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