Dimissioni di Occhiuto, le reazioni della politica nazionale
Dal centrodestra al centrosinistra, i commenti alla decisione del governatore della Calabria

ROMA «Roberto Occhiuto ha scelto di governare e non di sopravvivere. Ha inteso rimettersi alla volontà dei cittadini, senza indugiare in pastoie e compromessi, per guardare al futuro della Calabria e dei calabresi. Le sue dimissioni e la sua contestuale candidatura sono una scelta di verità, un messaggio di libertà e trasparenza, proprio di chi crede nel primato della politica e ha una visione alta della politica e delle istituzioni! Forza Roberto, Forza Italia e la Calabria saranno con te!». Così Stefania Craxi, senatrice di Forza Italia.
«Occhiuto non scappa. Dice agli elettori decidete. Fa esattamente il contrario. Rimette in gioco il suo ruolo che poteva conservare». Queste le parole del sen. Maurizio Gasparri di Forza Italia, ad Agorà Estate Rai Tre, condotto da Giulia Di Stefano con Marco Carrara.
«Da parte dell’opposizione non c’è stata nessuna speculazione sull’inchiesta. Solo critiche politiche. Se qualcuno sta scappando dall’inchiesta e dalla verità, quello è il presidente Occhiuto. Un atto di arroganza politica senza precedenti». Così Vittoria Baldino, deputata del Movimento 5 Stelle, ad ‘Agorà Estate’. Secondo Anna Laura Orrico, parlamentare e coordinatrice regionale M5S, «Occhiuto si dimette così come ha governato la Calabria: tramite annunci. Un altro messaggio affidato ai social dove, da par suo, modella la realtà a proprio uso e consumo per uscire dall’angolo al quale era stato costretto da questioni giudiziarie personali e dalla sua parte politica stanca di un decisionismo esasperato sconfinante nel divismo. Ma, soprattutto, – dice Orrico – svela definitivamente sé stesso, visto che nel suo orizzonte non c’è nessun altro all’infuori di lui e della sua cerchia. Problemi a condurre il vapore a proprio piacimento? Mandiamo i calabresi alle urne. Come fosse un gioco. O meglio, un nuovo strumentale calcolo politico. Avremmo capito – prosegue l’esponente pentastellata – se l’avesse fatto perché ha svenduto la propria terra votando per l’Autonomia differenziata, fallito col rilancio della sanità pubblica a favore di quella privata oppure abbracciato il Ponte sullo Stretto quando il suo governo scippava la Calabria dei fondi del Pnrr per l’Alta velocità dei treni. Ma l’ennesimo colpo di teatro dettato dalla sua spregiudicatezza proprio no, non va. E invece – conclude Anna Laura Orrico – niente pudore, nessuna assunzione di responsabilità: ora, come un monarca, rivendica l’ennesima poltrona spettante per diritto. Ecco a voi l’autodenuncia di Occhiuto, o meglio, il suo manifesto programmatico: la sopravvivenza politica. Sappia che ci sono, invece, donne e uomini pronti a costruire un’alternativa mettendo al primo posto il bene comune».
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