Occhiuto: non mi sono dimesso per l’avviso di garanzia
«Ho cominciato a vedere nelle ultime settimane una sorta di sfilacciamento, sia nella macchina amministrativa che nella società»

SOVERATO «Mi sono dimesso non per un avviso di garanzia, per quanto doloroso sia per me – perché io sono arrivato a 56 anni senza mai avere un avviso di garanzia, e mi ha spiazzato un po’ – ma perché ho cominciato a vedere negli ultimi giorni, nelle ultime settimane una sorta di sfilacciamento, sia nella macchina amministrativa della Regione, sia nella società calabrese». Lo ha detto il presidente dimissionario della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, intervistato dal giornalista Tommaso Labate nell’ambito del Magna Graecia Film Festival di Soverato (Catanzaro).
Secondo Occhiuto, che ha comunque annunciato di ricandidarsi alla presidenza della Regione, «è come se si fosse consolidata l’idea che anche questa volta i calabresi erano davanti allo stesso film visto per 30 anni in Calabria. Tanti anni fa c’era per presidente della Regione un magistrato, Chiaravalloti, eletto dal centrodestra, l’ultimo anno un’inchiesta lo coinvolge, poi viene archiviato, però viene archiviato anche lui, nel senso che poi vince il centrosinistra con Loiero, un’inchiesta coinvolge l’ultimo anno Loiero, anche Loiero poi viene archiviato, ma viene archiviato anche Loiero e poi vince il centrodestra con Scopelliti, anche lì l’ultimo anno un’inchiesta, poi vince Oliverio e di nuovo la stessa cosa. Quindi – ha aggiunto Occhiuto – ho pensato: “I calabresi penseranno che questa è la stessa storia”, ho pensato che avrei trascorso un anno a non affrontare i problemi della Calabria, che sono tanti e che non si può consentire di stare ferma. Per cui ho detto: “Non posso consentire che questa storia non sia scritta dai calabresi” e anche io peraltro ho bisogno di sapere qual è il legame di fiducia che i calabresi hanno nei miei confronti».
Occhiuto quindi ha proseguito: «Non ce l’ho con la magistratura, anzi ho lavorato fianco a fianco con le Procure sulla depurazione, sulla costruzione degli ospedali. In una regione complicata come la Calabria i magistrati non vanno delegittimati, soprattutto non vanno delegittimati dagli uomini delle istituzioni. Può capitare a chi governa di incappare in una inchiesta giudiziaria. Il punto – ha rimarcato il presidente della Regione Calabria – è che spesso queste inchieste, che legittimamente la magistratura fa perché nessuno ha l’immunità e io non ho l’immunità, vengono strumentalizzate da personaggi mediocri della politica locale, da gente che magari non riesce a sconfiggere l’avversario sulla proposta politica e vorrebbe sconfiggerlo utilizzando, strumentalizzando le inchieste della magistratura. Questo è inaccettabile, quindi – ha spiegato – ho detto “invece di farmi rosolare per un anno, facendo perdere un anno di tempo alla Calabria do ai calabresi la possibilità di scrivere il futuro della loro regione e non ad altri”, manco all’opposizione».
Ipotesi voto fine settembre-metà ottobre
«Conto di formalizzare le dimissioni fra lunedì e martedì per andare alle elezioni in una data che sceglierò insieme ai leaders del centrodestra nazionale e locali» ha affermato Occhiuto dal MGFF. «Se dovessi scegliere da solo, sceglierei di andare a votare o il 28 e il 29 settembre o al massimo il 12 e il 13 di ottobre», ha poi aggiunto Occhiuto.
«Il mio, se vogliamo, è stato anche un moto di ribellione, è stato un moto per dire “ci può essere una politica che non ha nulla a temere, è fatta da persone che si ritengono perbene e hanno il coraggio di fare cose che generalmente sono ritenute un azzardo”. Io credo – ha proseguito Occhiuto – che l’autorevolezza e la politica si dimostrino anche dal livello di coraggio che ha chi questa funzione la esercita. Ho molto apprezzato anche telefonate di ex sindaci di sinistra o di ex parlamentari che hanno vissuto la loro vita a sinistra ma che hanno riconosciuto che questo era anche un atto di novità nel modo di rapportarsi rispetto a situazioni come quelle che stiamo vivendo ora. Ripeto: Mi sono dimesso non per l’avviso di garanzia ma per il riverbero che l’avviso di garanzia può avere. Poi non tutte le realtà sono uguali: secondo me a Sala a Milano sta succedendo la stessa cosa, nella sua amministrazione nessuno firma niente, però magari ritiene di poter continuare. Io – ha concluso Occhiuto – ho ritenuto di non poterlo fare e ho rinunciato a fare un altro anno da presidente chiedendo ai calabresi di esprimersi».
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