Gli ultimi “fuochi” del Consiglio regionale. Si mette in moto la “macchina” per il voto
L’ufficializzazione delle dimissioni di Occhiuto apre una nuova fase scandita da diversi passaggi. L’ultima seduta della legislatura prima di Ferragosto

REGGIO CALABRIA Gli ultimi “fuochi”. L’ufficializzazione delle dimissioni da governatore da parte del presidente della Regione Roberto Occhiuto, con la comunicazione arrivata in Consiglio regionale, chiude una fase e ne apre un’altra per quanto riguarda il percorso che dovrà portare al voto. Il “pallino” ora è nelle mani del presidente di Palazzo Campanella, Filippo Mancuso, che a termini di regolamento entro 10 giorni da oggi deve convocare la prossima seduta del Consiglio regionale, quella del “congedo definitivo” e di fatto dei saluti dell’Assemblea. Dopo questo passaggio c’è quello dell’articolo 1 bis della legge elettorale della Regione Calabria: “Le elezioni sono indette con decreto del presidente della Giunta regionale, sentito il presidente del Consiglio regionale e d’intesa con il presidente della Corte d’Appello di Catanzaro. In caso di impedimento permanente o di morte del presidente della Giunta e negli altri casi previsti dallo Statuto le elezioni sono indette dal vicepresidente della Giunta con le stesse modalità”. Infine, secondo gli addetti ai lavori vale anche la legge 108/1968 per la quale il termine per l’indizione delle nuove elezioni è fissato entro tre mesi dallo scioglimento del Consiglio regionale.
L’orizzonte a Palazzo Campanella
Questo dunque l’iter procedurale, ma per capire con maggiore precisione il cronoprogramma successivo e la tempistica delle elezioni regionali si dovrà capire anzitutto cosa succederà domani. Lo stesso Mancuso infatti ha convocato la Conferenza dei capigruppo, con l’ordine del giorno “Programmazione dei lavori del Consiglio regionale – Comunicazioni dimissioni del presidente della Giunta regionale” ma secondo gli addetti ai lavori non era un atto dovuto, nel senso che si sarebbe trattato in pratica di un atto di garbo istituzionale, considerando – è questa la tesi – che Mancuso ben avrebbe potuto “bypassare” la convocazione dei capigruppo. In ogni caso, domani verosimilmente si capirà quando si terrà l’ultima seduta consiliare di questa legislatura, la terza che si chiuderà anticipatamente negli ultimi 11 anni. I dieci giorni dalla protocollazione delle dimissioni di Occhiuto scadono il 15 agosto, il 13 agosto sarebbe l’ultimo giorno di apertura degli uffici amministrativi di Palazzo Campanella (riaprirebbero il 29 agosto). Fonti del centrodestra riferiscono che la data da cerchiare in rosso, per l’ultimo Consiglio regionale di questa legislatura, potrebbe essere quella tra il 12 e il 13 agosto, e comunque nella prossima settimana. E’ chiaro che un ulteriore slittamento di questi tempi cambierebbe completamente tutto il quadro delineato dalle dimissioni di Occhiuto e dalla sia decisione di ricandidarsi ma questo slittamento appare un’ipotesi davvero remota. In queste ore si percepiscono molto mugugni soprattutto nella maggioranza di centrodestra all’idea di andare al voto un anno prima della scadenza naturale e la suggestione di “diserzioni” di massa all’ultimo Consiglio regionale è forte nei corridoi della politica calabrese. Ma appare francamente complicata l’ipotesi di un prossimo Consiglio regionale che finisca nel nulla per mancanza del numero legale (dovrebbero essere presenti solo 15 consiglieri regionali), per quanto la tentazione sia fortissima. (a. c.)
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