Skip to main content

Ultimo aggiornamento alle 23:51
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 4 minuti
Cambia colore:
 

l’indagine

Così è cominciato tutto. La genesi dell’inchiesta alla Cittadella Regionale

Discussioni animate sull’uscita dalle società di Roberto Occhiuto, le tesi opposte di Paolo Posteraro e consorte sulla valutazione delle quote

Pubblicato il: 09/08/2025 – 15:31
00:00
00:00
Ascolta la versione audio dell'articolo
Così è cominciato tutto. La genesi dell’inchiesta alla Cittadella Regionale

COSENZA Discussioni animate sull’uscita dalle società di Roberto Occhiuto, le tesi opposte di Paolo Posteraro e consorte sulla valutazione delle quote «strapagate» da liquidare al governatore dimissionario, i timori di possibili “ripercussioni” sul lavoro. L’annotazione di polizia giudiziaria della Guardia di Finanza datata 27 maggio 2025 è ritenuta la madre dell’inchiesta giudiziaria che ha stravolto l’equilibrio politico e istituzionale della Cittadella regionale. Il documento raccoglie intercettazioni di dialoghi che vedono protagonisti Paolo Posteraro e sua moglie. Nella inchiesta della Procura della Repubblica di Catanzaro , giova ricordarlo, sono indagati oltre al presidente della Regione Calabria dimissionario, anche Paolo Posteraro suo ex socio che – per l’accusa – avrebbe ceduto alcune somme di denaro nelle comuni attività garantendo «benefici» all’ormai ex presidente della Regione Calabria. Dall’altra parte, Posteraro sarebbe stato – negli anni – destinatario di nomine conferite da parte di pubblici ufficiali – con i quali Roberto Occhiuto avrebbe vantato delle relazioni – e grazie alle quali l’indagato avrebbe tratto profitto economico.
Posteraro avrebbe, dunque, ottenuto corsie preferenziali nell’assunzione di incarichi in seno all’Amaco Spa, società interamente partecipata del Comune di Cosenza (l’anno di riferimento è il 2017). E poi, nel Consorzio Meridionale Trasporti, nominato vicepresidente di Cometra Scarl, il cui presidente è Ernesto Ferraro (socio al 50% di Posteraro in un’altra azienda e già presidente delle Ferrovie della Calabria).

Le discussioni

L’annotazione riporta intere pagine di conversazioni captate e segnate da un unico filo conduttore: la modifica degli assetti organizzativi societari e il pagamento da parte di Posteraro delle quote spettanti al socio – Roberto Occhiuto – deciso ad abbandonare le imprese. Sul punto, negli scorsi giorni, lo stesso governatore dimissionario aveva precisato – ospite di “In Onda” su La 7″ – di aver interrotto il rapporto con il suo ex socio, precisando di aver iniziato il rapporto nel 2016 e di aver «litigato» senza inizialmente trovare un accordo sul valore delle quote. Occhiuto ha inoltre riferito di aver nominato un perito per la valutazione della quota per un importo pari a 250mila, salvo poi decidere di uscire dalla società con 120mila euro più una Smart ceduta al prezzo simbolico di 50 euro.
Sulla quotazione, sono molteplici le insistenze di Posteraro che rivendica un ruolo di primo piano nel lavoro svolto all’interno delle società sottolineando – in più passaggi – l’assenza di Occhiuto nella gestione dell’ordinario. In buona sostanza, l’ex presidente di Amaco non ritiene opportuno cedere alla valutazione prospettata da Occhiuto in quanto unico soggetto ad aver versato denaro e di non accettare una «speculazione» rispetto al proprio impegno.

Il rapporto con Siracusano

Paolo Posteraro ha ricoperto ruoli nel Gruppo parlamentare della Camera dei Deputati nel 2021 e nella presidenza del Consiglio dei ministri quale segretario particolare della sottosegretaria di Stato Matilde Siracusano, compagna del governatore Occhiuto. Sul punto, in una delle intercettazioni allegate nella annotazione emerge il timore, da parte di Posteraro, del rischio di dover chiudere il rapporto lavorativo con Siracusano per via dei dissidi con il presidente dimissionario. Circostanza, tuttavia, che la stessa sottosegretaria avrà modo di chiarire in un incontro nel corso del quale ammetterà di essere a conoscenza delle discussioni tra i due soci ma che i fatti nulla avessero a che fare con l’attività svolta dallo stesso Posteraro in qualità di segretario particolare. I rapporti con la politica non piacciono ai familiari dell’ex presidente di Amaco, che a più riprese sottolineeranno i meriti per il lavoro svolto e consiglieranno di tenersi lontano dal mondo della politica.

Il nodo auto

Nell’elenco dei beni contesi dai soci, non ci sono solo i danari ma anche le auto. Le famose due vetture che recentemente hanno riportato le cronache a soffermarsi sul presunto doppio pagamento dell’auto blu a favore di Roberto Occhiuto (ne abbiamo parlato qui). In una delle società in comune, il presidente dimissionario avrebbe avuto nella propria disponibilità due auto: una Smart (che avrebbe guidato la figlia) e una Audi A5 Sportback «per il tramite di una società amministrata da Posteraro».

Dissidi superati

I dissidi – annotano gli uomini della Guardia di finanza – vengono superati nel corso di una cena tra i due soci. Sul punto i fari degli uomini e delle donne della Guardia di finanza si concentrano sulla possibile promessa di un incarico avanzata da Occhiuto a Posteraro, al centro dell’inchiesta. Da quanto emerso nell’annotazione, Posteraro avrebbe incontrato una persona (non specificata) dalla quale avrebbe ricevuto rassicurazioni in merito ad una presunta assunzione. In una intercettazione, si fa riferimento ad un presunto incarico in un Parco nazionale della Calabria, poi sfumato per “colpa” di una scelta politica. Il commento di Posteraro è illuminante: «Hanno fottuto Roberto e di conseguenza hanno fottuto a…». (f.b.)

Il Corriere della Calabria è anche su WhatsApp. Basta cliccare qui per iscriverti al canale ed essere sempre aggiornato

Argomenti
Categorie collegate

x

x