Tridico, il candidato indeciso che rischia di lasciare il centrosinistra nella Babilonia
L’europarlamentare tentenna e il tavolo romano resta sospeso sull’ipotesi Baldino. Mentre (almeno) altri quattro nomi scalpitano

LAMEZIA TERME Signor tentenna, come da canzone di Carmen Consoli. Come Decaro in Puglia, Pasquale Tridico è sempre più il candidato indeciso del centrosinistra per le regionali di inizio ottobre. L’europarlamentare è indeciso e il tavolo romano resta sospeso sull’ipotesi Baldino.
Di certo il passo indietro dell’europarlamentare del Movimento 5 Stelle ed ex presidente dell’Inps lascerebbe il centrosinistra nella piena Babele, tra rivendicazioni, laceramenti e spaccature che – secondo un copione già visto – avvantaggerebbero un centrodestra già dato per vincente. Intanto, come noto, almeno altri quattro nomi scalpitano nel centrosinistra: dai dem Irto e Falcomatà al fronte moderato-socialista che potrebbe voler puntare su altri due sindaci come Flavio Stasi o Franz Caruso.
Puntando Tridico i piedi – e superando lo scenario disegnato tanto dai messaggi girati nel passato weekend nelle chat che davano la candidatura per scontata e solo da ufficializzare, quanto del suo stesso post su fb seguito da centinaia di commenti di giubilo di chi già gli prometteva il voto – Conte potrebbe però “rilanciare” Vittoria Baldino, sua protegé, un nome che non è detto sia ben visto dalle altre gambe del tavolo (in primis il fronte moderato-riformista).
Il passo indietro, nondimeno, permetterebbe a Tridico di non abbandonare il seggio di Bruxelles e in generale la città dove la sua famiglia ha messo radici: ricordate quando l’ex rettore della Sapienza, il cosentino Eugenio Gaudio, declinò l’invito dell’allora ministro Speranza a diventare commissario per il Covid nella sua Calabria? La risposta è passata agli annali ed è diventata un meme nel filone dell’infinita rivalità tra catanzaresi e cosentini: «Non posso accettare – rispose Gaudio – perché mia moglie non vuole trasferirsi a Catanzaro». Cinque anni dopo il niet potrebbe essere motivato da argomentazioni molto simili: «Non posso accettare perché ormai ci siamo trasferiti a Bruxelles». (redazione@corrierecal.it)
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