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Tridico, il nome che unisce il fronte progressista. A buon fine il pressing di Schlein

I retroscena delle (lunghe) trattative che hanno portato alla scelta dell’europarlamentare M5S come candidato presidente del centrosinistra

Pubblicato il: 20/08/2025 – 17:59
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Tridico, il nome che unisce il fronte progressista. A buon fine il pressing di Schlein

LAMEZIA TERME Già a febbraio, in un’iniziativa sulla (contro) autonomia differenziata a Catanzaro, la candidatura di Pasquale Tridico alla presidenza della Regione per il centrosinistra era nell’aria, per come anticipato dal Corriere della Calabria. Pressato dai giornalisti sul tema delle Regionali, Tridico non si era sbilanciato sulla sua diretta discesa in campo ma aveva fatto capire che il M5S era disponibile a rivendicare la casella calabra. A distanza di 6 mesi, i conti tornano ancora di più: la candidatura del centrosinistra è del M5S e il candidato governatore è lui, l’economista originario di Scala Coeli, presidente dell’Inps ed europarlamentare pentastellato supervotato alle ultime elezioni per Strasburgo nella circoscrizione meridionale.

Il pressing del Pd

Certamente, l’analisi di quella che è stata la svolta nel campo largo progressista – rimasto appeso per una buona decina di giorni alla decisione di Tridico – tiene in conto questa premessa, che però va arricchita di altri elementi, più recenti nel tempo. Secondo quanto riferiscono fonti accreditate del centrosinistra, il nome di Tridico era unanimemente condiviso da tutta la coalizione, ovviamente dal M5S e dal Pd, ma anche Avs e la neonata federazione riformista socialista. Tutti pronti a calare sul tavolo delle trattative profili propri ma con la recondita speranza del sì di Tridico, che finalmente, dopo tanto tentennare, dopo lunghissime trattative e soprattutto dopo un lasso di tempo lungo almeno una decina di giorni, è arrivato (a quanto si dice, dopo aver ricevuto le opportune garanzie in caso di sconfitta). Ma nelle ultime ore – si racconta nei corridoi del fronte progressista – si sarebbe avuta l’accelerazione decisiva per il via libera di Tridico, il nome forte del M5S guidato da Giuseppe Conte. A imprimerla – come scritto ieri – sarebbe stato il Pd, il partito che paradossalmente forse più di tutti avrebbe spinto per Tridico candidato, visto come il profilo giusto – anzitutto per il respiro e il taglio nazionale – da contrapporre al leader del centrodestra Roberto Occhiuto. Per Tridico del resto si sarebbe spesa in prima persona – e a cadenza quotidiana, dicono fonti dem – anche la segretaria Pd Elly Schlein, nel contesto di uno scacchiere nazionale che comunque al tirar delle somme assegnava la Calabria al M5S, a dispetto di altre rivendicazioni come quelle di Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni per Avs (che però in queste ore, dopo aver creato parecchio frastuono con l’ormai famoso “audio rubato” a Fernando Pignataro, lancia messaggi fibrillanti, paventando un accordo M5S-Pd con il ticket presidenza-vicepresidenza). E nelle ultime ore il Pd avrebbe ulteriormente rafforzato la pressione su Conte e sul M5S, facendo capire chiaramente che “subordinate” all’opzione Tridico in quota M5S (tipo Vittoria Baldino o Anna Laura Orrico) non sarebbero state accolte: insomma – sarebbe stato il messaggio del Nazareno – “o Tridico o niente, se non è Tridico facciamo noi” (nomi dem tenuti “in caldo” quelli di Nicola Irto e di Giuseppe Falcomatà). Più che la convocazione del tavolo del centrosinistra da parte della federazione riformista (con l’obiettivo di lanciare un proprio nome, tra il sindaco di Corigliano Rossano Flavio Stasi e il sindaco socialista di Cosenza Franz Caruso), servita comunque a smuovere un po’ le acque, sarebbe stato questo forcing democrat e il correre impetuoso delle lancette per le Regionali in Calabria a fare il resto, inducendo Tridico a rompere gli indugi e sciogliere – positivamente – le riserve, togliendo il centrosinistra dall’impaccio e dall’impasse. Sotto questo aspetto è stata abbastanza eloquente la nota “anticipatrice” di Conte, che si è soffermato sul nome dell’europarlamentare calabrese oltre ogni ragionevole dubbio.

L’orizzonte

Ora, in attesa dell’ufficialità della candidatura di Tridico – dovrebbe arrivare ad horas dal livello nazionale – già ci si proietta in avanti, per quanto riguarda le mosse di un centrosinistra che comunque deve colmare un ritardone rispetto al centrodestra. La candidatura di Tridico ovviamente imporrà al M5S di sobbarcarsi l’onere di lavorare per allestire la lista del presidente, oltre ovviamente quella pentastellata (Il termine per presentare le autocandidature intanto è stato prorogato al 24 agosto). Il Pd avrebbe la forza di allestire due liste ma verosimilmente supporterà il MS5 nella composizione della lista del presidente, un’altra lista sicuramente la metterà in campo Avs: da capire come si muoverà la federazione riformista che raggruppa diverse sigle, da Azione al Psi, da Italia Viva a +Europa per citare quelle con agganci nazionali: un “listone” è sicuro ma qualche partito come i riformisti, Azione e Italia Viva potrebbe anche decidere di correre con una propria lista. (a. cant.)

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