Skip to main content

Ultimo aggiornamento alle 23:51
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 3 minuti
Cambia colore:
 

l’atto di generosità

Morte Filippo Verterame, con i suoi organi «sette persone torneranno a vivere» – VIDEO

L’ultimo gesto d’amore della famiglia. Il commento dei medici dell’AOU Dulbecco. Intanto sono sei gli indagati dalla Procura di Crotone

Pubblicato il: 22/08/2025 – 16:31
di Giorgio Curcio
00:00
00:00
Ascolta la versione audio dell'articolo
Morte Filippo Verterame, con i suoi organi «sette persone torneranno a vivere» – VIDEO

CATANZARO «Il dolore è immenso per l’epilogo triste, ma è doveroso un ringraziamento ai genitori del ragazzo che hanno dimostrato una grandissima sensibilità autorizzando la donazione degli organi, dimostrando una grandissima collaborazione». Quasi commosso il direttore medico dell’AOU Dulbecco di Catanzaro, Giuseppe Raffaele, commenta la scelta della famiglia del 22enne Filippo Verterame, morto ieri mentre era ricoverato al “Pugliese-Ciaccio” di Catanzaro da poco più di due giorni. Il giovane di Isola Capo Rizzuto, infatti, era stato portato d’urgenza nell’ospedale del capoluogo in gravi condizioni dopo essere stato colpito da una coltellata alla gola che gli ha provocato una profonda ferita. Costatata la morte celebrale del giovane Filippo, la famiglia ha dato il via libera all’espianto degli organi che, da questa notte hanno raggiunto Bari, Palermo, il “San Camillo” di Roma, Torino ma anche la Calabria.

Verterame isola capo rizzuto appello mamma

L’indagine

Oggi si sono svolti gli interrogatori degli indagati. Si tratta di sei persone. Si tratta – come riporta Gazzetta del Sud di Francesco Paparo, assistito dall’avvocato Francesco Sacco; Antonio Paparo, difeso dallo stesso legale; Giuseppe Paparo, difeso dall’avvocato Domenico Magnolia; Carmine Verterame, assistito dall’avvocato Francesco Oppido; Giuseppe Verterame, difeso dagli avvocati Mario Lucente e Francesca Buonopane; Alessandro Bianco, difeso dall’avvocato Tiziano Saporito. La posizione peggiore è quella di Giuseppe Paparo, per cui la Procura ipotizza omicidio volontario ai danni di Filippo.

La donazione degli organi

«Il ragazzo la sera del 19 agosto è arrivato da noi in condizioni estremamente gravi. Noi nell’immediatezza dobbiamo cercare di salvare la vita ma, quando ci si rende conto che, purtroppo, per le lesioni che si sono create non si può salvare la vita, allora dobbiamo cominciare a pensare ad altro e in questo caso, ovviamente, si pensa alla diagnosi di morte cerebrale e, conseguentemente, alla donazione degli organi». A dirlo è Anna Grande, responsabile della struttura di Terapia Intensiva e Donazione e Trapianti della Azienda Ospedaliera Universitaria Dulbecco. Dopo il via libera all’espianto degli organi, «si mette in moto una macchina nazionale e in alcuni casi anche internazionale, perché abbiamo avuto casi in cui gli organi sono andati in Europa, soprattutto quando si tratta di casi pediatrici». Grazie al gesto della famiglia di Filippo, sette persone «da questo momento hanno ripreso a vivere. Hanno ripreso a sperare e a vivere».

«Donare è un atto di estrema generosità»

È un messaggio importante anche sulla cultura della donazione perché donare «è un atto di estrema generosità», ha spiegato la dottoressa Grande, anche perché nonostante il dolore provato la famiglia «non si è chiusa come spesso siamo portati a fare, soprattutto noi calabresi». Già perché in Calabria il tasso di opposizione alla donazione degli organi è ancora molto alto, «probabilmente per questione di cultura o di chiusura e riservatezza per proteggere il nostro corpo». La donazione, invece, «è un atto di estrema generosità e la famiglia di Filippo ci ha dimostrato che si può andare ben oltre». (g.curcio@corrierecal.it)

Il Corriere della Calabria è anche su WhatsApp. Basta cliccare qui per iscriverti al canale ed essere sempre aggiornato  

Argomenti
Categorie collegate

x

x