Barberio: «Crotone non sarà mai una discarica. Il Governo rispetti la sentenza sul Sin»
Il segretario provinciale del Pd attacca il Mase: «Tentano di aggirare la decisione del Tar. Basta scorciatoie politiche»

CROTONE «È inaccettabile che il Ministero dell’Ambiente stia provando ad aggirare la sentenza del Tar che ha imposto ad Eni Rewind lo smaltimento dei rifiuti della bonifica del Sin di Crotone fuori dai confini regionali». È un attacco duro e diretto quello lanciato dal segretario provinciale di Crotone del Pd Leo Barberio, voce critica su una vicenda che da anni scuote la città e l’intera provincia.
«Le sentenze non sono un’opinione e vanno rispettate – incalza Barberio – Non esiste alcun escamotage o decreto che possa cancellare la verità sancita dal Tribunale: i rifiuti pericolosi del Sin di Crotone non devono restare in Calabria».
La dichiarazione è un monito chiaro, ma anche un’accusa pesante verso chi, secondo Barberio, starebbe tentando di forzare i limiti imposti dalla giustizia amministrativa per andare incontro ad “altri” interessi. «Il Tar ha riconosciuto quello che noi, come Partito Democratico e come Federazione provinciale, denunciamo da anni: si devono rispettare gli accordi del 2019 per tutelare la salute e la dignità dei cittadini che vengono prima degli interessi aziendali o delle scorciatoie politiche». Il riferimento è all’intesa che prevedeva l’allontanamento dei rifiuti tossici generati nel sito industriale crotonese, una battaglia storica del territorio che ha visto coinvolti comitati, associazioni e amministratori locali. Ma è soprattutto il vuoto politico lasciato dalle dimissioni del presidente Roberto Occhiuto a preoccupare il rappresentante dem: «È ancor più grave che, proprio in una fase così delicata, venga avviata quando l’ente regionale si ritrovi senza difese politiche. E questo è solo uno degli effetti delle dimissioni del presidente Occhiuto, motivate solo da esigenze di tornaconto personale e da calcoli elettorali che non sono sicuramente piaciute ai suoi alleati di governo (visto anche che il Mase è diretto da un Ministro di area Forza Italia, Pichetto Fratin)».
Secondo Barberio, l’assenza di una guida regionale forte rende oggi la provincia di Crotone un anello debole in una partita che, invece, richiederebbe coesione e fermezza. «Ora la provincia di Crotone è isolata in una battaglia che richiederebbe compattezza e coraggio istituzionale». Da qui l’appello diretto all’esecutivo e al Ministero dell’Ambiente: «Chiedo al Governo nazionale e al Mase di fermare immediatamente questo tentativo di eludere la sentenza e di garantire, con atti chiari e trasparenti, che la bonifica venga realizzata nel rispetto delle regole e del diritto dei cittadini a un territorio sano e sicuro».
Un passaggio, infine, che diventa anche dichiarazione d’intenti politica: «La comunità crotonese non è e non sarà mai una discarica. Su questo non faremo passi indietro: continueremo la nostra battaglia politica, giuridica e civile finché Eni e le istituzioni non daranno risposte serie e definitive». (redazione@corrierecal.it)
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