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LA RIFLESSIONE

Rubino: «L’intelligenza artificiale non sostituirà mai la mente e il cuore dei docenti»

Per il candidato alla carica di rettore dell’Università della Calabria la conoscenza non può essere ridotta a un algoritmo

Pubblicato il: 09/09/2025 – 8:30
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Rubino: «L’intelligenza artificiale non sostituirà mai la mente e il cuore dei docenti»

RENDE «L’Intelligenza Artificiale è senza dubbio una delle più straordinarie innovazioni del nostro tempo e rappresenta un’opportunità che nessuna università può permettersi di ignorare. Essa apre scenari nuovi nella ricerca, nella didattica e nella società, ma non deve mai farci dimenticare un principio fondamentale: la conoscenza non può essere ridotta ad un algoritmo»: così il prof. Franco Rubino, candidato alla carica di rettore dell’Università della Calabria.
«L’università è fatta di persone e di docenti – aggiunge Rubino – che guidano, orientano, incoraggiano; di studenti che imparano ponendo domande, discutendo, vivendo il sapere come esperienza condivisa. È sbagliato pensare che gli studenti possano sostituire il dialogo con i professori con le risposte di un’intelligenza artificiale. È un errore immaginare che un paziente chieda a una macchina quali medicine assumere, rinunciando alla competenza e all’empatia di un medico».
Secondo Rubino «la mente umana non è sostituibile. La cultura, l’etica, il senso critico, la capacità di leggere le sfumature della vita e di trasmettere valori non potranno mai essere prerogative di un software. La comunità accademica deve custodire questa verità: la tecnologia è un supporto, non un sostituto».
«Per questo il futuro dell’Università della Calabria deve poggiare sulla valorizzazione del corpo docente, sul potenziamento dei rapporti tra studenti e professori, sull’alleanza tra ricerca scientifica e responsabilità sociale. L’AI va studiata, compresa, indirizzata, ma non idolatrata. La vera rivoluzione accademica è quella che mantiene al centro la persona e la relazione educativa, che resta il cuore pulsante della nostra missione».
«In un tempo in cui tutto sembra delegabile a una macchina, la vera sfida culturale è ricordare che nessun algoritmo potrà mai sostituire la profondità di uno sguardo, la forza di un confronto, la ricchezza di una lezione che nasce dal rapporto umano» conclude Rubino.

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