La “caccia al maranza” e le accuse a Forza Nuova. Per il gip di Catanzaro si tratta di «violenza piegata a idee politiche»
Nell’ordinanza è stata ricostruita la vicenda risalente allo scorso marzo. Sottolineato «l’attivismo politico» degli indagati mentre per Fiore di tratta di «un’azione repressiva a distanza»

CATANZARO “MARANZA: A CATANZARO SU CACI NTA PANZA”. Uno striscione che rappresenta un chiaro incitamento all’aggressione fisica di cittadini nordafricani. I cosiddetti “maranza”, giovani italiani di seconda generazione – di origine nordafricana – e ragazzi nordafricani immigrati in Italia sui quali pesano pregiudizi e contenuti mediatici di carattere razzisti. Tutti elementi che hanno di fatto aggravato quella che gli inquirenti hanno definito una vera e propria caccia all’uomo. Già, perché, dopo aver aggredito la vittima, Carmelo La Face (cl. ’78), Giuseppe Sestito (cl. ’70) e Giuseppe Mumoli (cl. ’96) lo hanno inseguito inseguono per le vie cittadine pronti, nel caso, ad utilizzare anche una mazza da baseball.

La «propensione a delinquere»
Per il gip del Tribunale di Catanzaro, accogliendo la tesi accusatoria della Procura, «deve essere necessariamente valorizzato il passato degli indagati anche e soprattutto in relazione al loro attivismo politico». Per il gip «tutti i reati loro ascritti in precedenza sono indicativi non solo e non tanto di una propensione a delinquere, ma di una propensione a atti illeciti relativi a gesti di violenza e di violazione delle regole del vivere civile». Il riferimento è, ad esempio, uso di caschi, violazione di regole negli stadi, attività politica che «pare piegata ad atti di violenza, come il ‘ripulire le strade’». E, in questo caso, si apre un ulteriore e significativo aspetto legato alle “passeggiate per la sicurezza”. Come l’evento organizzato proprio per questa sera da “Forza Nuova Catanzaro”, nel centro storico della città. In un comunicato ufficiale dei giorni scorsi il partito neofascista ha spiegato che l’intento «non è quello di promuovere “ronde”, come qualcuno ha voluto strumentalmente definire, ma di proporre un momento di partecipazione aperto a tutti i cittadini e residenti».
Per Fiore «un’azione repressiva a distanza»
E non è un caso se, agli arresti di oggi, ha replicato duramente proprio Roberto Fiore dell’Ufficio politico di Forza Nuova. Fiore ha parlato di «azione repressiva “a distanza”» da parte della Polizia nonché di «una falsa aggressione ai danni di un cittadino marocchino, avvenuta addirittura 6 mesi fa». E rilancia: «L’azione repressiva contro i giovani forzanovisti dimostra ancora una volta la paura del regime verso chi non accetta la prepotenza degli extracomunitari, non abbandona le piazze e chiama il popolo a difendersi, come sta accadendo in tutta Italia ed in particolare nelle regioni del nord, ove l’immigrazione selvaggia offre i suoi frutti più marci. Stasera in piazza di nuovo Forza Nuova ed i cittadini di Catanzaro, a dimostrazione che il popolo unito non sarà mai sconfitto».


Per il gip di Catanzaro, come si legge ancora nell’ordinanza, «non è l’orientamento politico ex se a connotare l’azione, ma la sussunzione anche di idee politiche sotto atti di violenza» perché «lo striscione è indicativo non di un orientamento politico, bensì di una azione di violenza che vuole portare alla concretizzazione degli obiettivi che quell’orientamento politico intende perseguire». E fa riferimento alle plurime pubblicazioni su social network, dove si invoca una azione in parallelo con quanto viene registrato in altre città. Il riferimento è alle pubblicazioni apparse su Facebook da parte di Giuseppe Sestito, coordinatore provinciale di Forza Nuova Catanzaro, come un ricordo sul compleanno di Benito Mussolini (il 29 luglio), una riflessione sulla strage di Bologna e, da ultimo, con maggiore attinenza proprio al fatto qui esaminato, «un richiamo alle passeggiate della organizzate con la finalità di “sicurezza lungo le strade e nella città”» come ampiamente pubblicate sulla pagina Facebook “CasaDegrelle Catanzaro”, richiamando gli utenti a condividere l’intenzione di organizzare delle ronde per la sicurezza nella città.
Il “film” dell’aggressione
Per Fiore e Forza Nuova si tratta di accuse false e inventante mentre il gip nell’ordinanza parla di un’a aggressione i cui attimi «sono stati immortalati da più angolazioni dalle plurime telecamere presenti», dalla piazza davanti il “Burger King” fino a Piazza Stocco, via Indipendenza e Piazza Matteotti. Un film, insomma, della brutale aggressione. «Proprio le riprese effettuate dal servizio speciale – si legge ancora nell’ordinanza cautelare – consentono quindi di individuare l’arrivo dei tre giovani, le prime manovre finalizzate alla affissione dello striscione e poi lo scontro di unilaterale violenza iniziato proprio lì accanto».
La solidarietà
Intanto dall’Associazione nazionale funzionari di polizia arriva il «vivo apprezzamento per l’operazione condotta dalla Digos e dalla Squadra mobile della questura di Catanzaro» per un’attività investigativa « frutto di professionalità e impegno – rileva il segretario dell’Anfp, Enzo Letizia – che ha consentito di ricostruire con rigore le fasi di una violenta aggressione a sfondo discriminatorio, fornendo alla magistratura gli elementi necessari per l’emissione delle misure cautelari». Un risultato che conferma, ancora una volta, «l’efficacia e la determinazione della Polizia di Stato nel contrasto a ogni forma di violenza e di intolleranza, a tutela della convivenza civile e dei valori democratici sanciti dalla Costituzione». L’Anfp rivolge infine «un plauso a tutti i colleghi impegnati nell’operazione, riconoscendo lo sforzo quotidiano che donne e uomini della Polizia di Stato svolgono, con spirito di servizio, per garantire sicurezza e legalità al Paese». (g.curcio@corrierecal.it)
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