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Mazzuca (Pd): in Calabria quasi mezz’ora per un’ambulanza, il doppio che a Bolzano

Il capolista dem nella circoscrizione nord: «Occhiuto e il centrodestra dicono di aver risolto i problemi, ma i dati dimostrano il contrario»

Pubblicato il: 11/09/2025 – 18:03
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Mazzuca (Pd): in Calabria quasi mezz’ora per un’ambulanza, il doppio che a Bolzano

COSENZA «Un’Italia a diverse velocità. È questo il quadro che emerge dal report del Ministero della Salute sui livelli essenziali di assistenza. Un documento che fotografa una realtà drammatica: in Calabria, per avere un’ambulanza, bisogna attendere quasi mezz’ora, mentre a Bolzano bastano 14 minuti»: così Giuseppe Mazzuca, candidato alla carica di consigliere regionale e capolista Pd nella circoscrizione Nord Calabria. «Cinque regioni italiane, tra cui la nostra, risultano sotto la soglia minima nell’erogazione delle cure essenziali. Eppure, Occhiuto e tutto il centrodestra continuano a raccontare che i problemi della sanità sarebbero stati risolti».
«Ma – aggiunge Mazzuca – la realtà va ben oltre i tempi delle ambulanze. La Calabria è ultima in Italia per mortalità infantile: 4,2 decessi per mille nati vivi, a fronte di una media nazionale di 2,6. La speranza di vita alla nascita è di circa 82 anni, un anno in meno della media italiana; se poi guardiamo alla speranza di vita in buona salute, scende a 55,4 anni, contro una media nazionale di oltre 60. Questi sono dati ufficiali, non opinioni, e significano che in Calabria si muore di più e ci si ammala prima».
«Ogni anno circa 70 mila calabresi sono costretti a curarsi fuori regione. Questo esodo sanitario costa alla Calabria un passivo di 294 milioni di euro: la Regione spende 325 milioni per i pazienti trasferiti e ne incassa solo 31. Altro che sanità risolta: siamo di fronte a un sistema che obbliga i cittadini a spostarsi fuori dalla regione per ricevere cure adeguate e, inoltre, dissangua le casse regionali».
«È ora di dire la verità: la propaganda del centrodestra si infrange contro i dati del Ministero della Salute e dell’Istat. La salute dei calabresi non può essere ridotta a slogan; servono investimenti, personale e strutture per garantire a tutti lo stesso diritto alle cure, ovunque si viva» conclude Mazzuca.

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