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la riflessione

«L’omofobia stupida e sterile»

di Mario Campanella

Pubblicato il: 13/09/2025 – 14:03
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«L’omofobia stupida e sterile»

LAMEZIA TERME C’è un problema omofobia nel mondo? Si. Anche se è una questione complessa in una società che è cambiata e ha dinamismi particolari. Premetto che non condivido la teoria gender, nella espressione di un indottrinamento, l’omosessualità oggi ha più parametri di accettazione sociale e paradossalmente più segmenti di insofferenza. In realtà il problema non dovrebbe nemmeno esistere. L’omosessualità è un orientamento vecchio come il mondo, che nella grecanita e nella romanità aveva una sua legittimazione intrinseca. Lo descrive magistralmente Margherite Yourcenar in uno dei capolavori della letteratura, Memorie di Adriano. Sarebbe persino ultroneo descrivere l’elenco della grandezza degli autori omosessuali. Che erano immensi, penso a Foucault, a Pasolini, a Mishima, senza che nessuno si chiedesse quali fossero i loro gusti. Nessuno leggerebbe Memorie di una geisha o Scritti corsari chiedendosi se chi li ha scritti fosse etero, bisessuale, omosessuale o casto. Paradossalmente, in questo senso, l’orientamento di genere era quasi più normalizzato, termine molto brutto, più 50 anni fa che oggi. Anche se la rivendicazione della propria identità oggi è più marcata e possibile. Non voglio affrontare il tema della fecondazione eterologa, che considero personalmente inaccettabile, mentre penso che si debba affrontare la questione di una identità che non ha bisogno di legittimazione ulteriore. Un omosessuale non deve dare conto della sua intimità così come un eterosessuale non deve testimoniare la sua fedeltà. Semmai è il contrario. L’omofobia è paradossalmente più stupida se possibile del razzismo, che nasconde fantasmi antropologici antichi. La si combatte con un dialogo, certo, ma forse sarebbe più produttivo semplicemente apprezzare la bellezza. Per anni abbiamo legittimato il potere machista circondato dalla corte di compiacenze femminili. Mentre censuriamo un comportamento analogo tenuto da un omosessuale, dimenticando che non vi è differenza. Non innamoratevi mai della vostra segretaria, diceva un notabile democristiano. Un principio costantemente eludito. L’omofobia è di per sé pericolosa ma anche marginale. Facciamo leggere ai ragazzi una poesia di Saba. Con gli occhi chiusi. Si emozioneranno senza sapere se a scrivere quei versi sia stato un etero.

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