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Occhiuto: «Io il Meloni calabrese? È un complimento. Tridico vuole il precariato»

L’intervista a “La Verità” del candidato alla presidenza della Regione Calabria del centrodestra. «Pier Silvio in campo sarebbe scelta importante»

Pubblicato il: 15/09/2025 – 9:52
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Occhiuto: «Io il Meloni calabrese? È un complimento. Tridico vuole il precariato»

CATANZARO Matteo Renzi allude: «Occhiuto è la Meloni calabrese». «Lo considero un complimento». Così il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, in un’intervista a “La Verità”.
«In questi quattro anni – afferma – ho governato con rigore. Nella sanità ho perfino chiamato dirigenti che lavoravano in regioni amministrate della sinistra. Confucio diceva: “Non importa di che colore sia il gatto, l’importante è che prenda i topi”».
«Ho riformato il sistema dei rifiuti – aggiunge – quello idrico, i consorzi di bonifica. Ho rilanciato il turismo: la Calabria vanta il record storico di passeggeri nei suoi aeroporti. E ho ottenuto dal governo cose mai viste: a partire dai 3,8 miliardi per la 106 Jonica, chiamata “la strada della morte”».
Troppo ottimismo, contestano. «E cosa dovrei fare, scusi? Prima, nelle redazioni dei giornali nazionali, quando non c’erano idee chiamavano l’inviato di turno: “Vai in Calabria, tanto lì qualcosa si trova sempre”», conclude.

«Tridico vuole precariato, con lui liturgie da Prima Repubblica»

Sempre a “La Verità” Occhiuto ha parlato del suo sfidante principale nella corsa alla presidenza della Regione Calabria, Pasquale Tridico. «Mi trovo a Catanzaro, una delle nostre cinque province…». Il suo sfidante pentastellato, Pasquale Tridico, le ha ridotte a tre: «Non parlo del mio avversario. Bastano le sue risposte. Dimostrano, nel modo più efficace possibile, quanto sia distante da questa regione».
 Reddito di dignità? Tridico, afferma Occhiuto, propone «tirocini retribuiti per pochi mesi. Non creano lavoro, ma precariato. Dopo le polemiche, però, mi pare che abbia sfumato l’idea iniziale. Magari s’è ricordato di essere anche un professore universitario. Alle proposte servono coperture. Andrebbe finanziato con il fondo sociale europeo, che viene già utilizzato per favorire politiche del lavoro non assistenziali. Non ci sono le risorse».
Il candidato del campo largo è sostenuto da dodici sigle. «Ogni decisione – continua il governatore uscente – comporterebbe liturgie da Prima repubblica. Tutti questi partiti, seduti attorno a un tavolo, che cercano di affrontare le urgenze della Calabria. Sarebbe molto complicato».
Avs schiera la filosofa Donatella Di Cesare, bastiancontraria da talk show. «È gente senza radicamento sul territorio – evidenzia Occhiuto –. Si vota per le regionali, mica per le politiche».
Tridico polemizza sui sondaggi, che la danno in robusto vantaggio. «Anche io non credo molto ai sondaggi. Penso di vincere con numeri sensibilmente superiori rispetto alla volta precedente», sottolinea Occhiuto.

«Pier Silvio in campo sarebbe scelta importante»


Da anni si parla della discesa in campo di Pier Silvio. «Se dovesse farlo – spiega il vicepresidente di Forza Italia – sarebbe una scelta molto importante. Nel nostro simbolo c’è ancora il nome di Berlusconi».. Ora il leader è l’inossidabile Tajani. «Ha avuto il merito – dice Occhiuto – di far sopravvivere il partito quando si riteneva che non avesse più futuro. Credo che tutti, a partire dalla famiglia del Cavaliere, gli siano riconoscenti».
Marina, però, auspica una svolta più liberale: «Suppongo che sia anche l’idea di Tajani. Alle ultime riunioni, s’è discusso di un manifesto per adeguarci ai tempi. Berlusconi, del resto, è stato il più autentico liberale in circolazione».
La presidente di Fininvest vorrebbe una svolta sui diritti civili. «Su molte questioni – afferma Occhiuto – i giovani guardano al centro sinistra solo perché ritengono, sbagliando, che noi non siamo aperti a certi temi. Dobbiamo adeguarci».

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