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VERSO IL SESSENNIO

Nuovo rettore Unical, Gianluigi Greco fa il pieno di endorsement nel confronto con Rubino

Le dichiarazioni di voto dopo la presentazione del programma dei due aspiranti alla guida dell’ateneo di Arcavacata. Il 30 settembre si vota

Pubblicato il: 16/09/2025 – 11:40
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Nuovo rettore Unical, Gianluigi Greco fa il pieno di endorsement nel confronto con Rubino

ARCAVACATA DI RENDE Gianluigi Greco incassa il 100% di preferenze nelle dichiarazioni di voto che seguono il confronto con lo sfidante Franco Rubino: stamattina i due professori dell’Unical hanno presentato il loro programma davanti alla platea del personale docente e amministrativo dell’ateneo.

Greco: cresciamo insieme

Un albero fiorito in copertina per Greco, che immagina una università come luogo di «consapevolezza ed espansione dei confini della conoscenza e del pensiero critico». Princìpi da intendere anche come inizi, argomenta Greco ricorrendo a citazioni del Beniamino Andreatta primo rettore, cui è intitolata l’aula magna da cui si parla oggi: in primis il suo concetto di “furore del fare” e una visione che è anche pragmatismo, «fare e non solo argomentare di farlo» continua Greco parlando di responsabilità e obiettivi: «Internazionalizzazione e inclusione» i due pilastri. E poi la ricerca: migliorare le performance del FFO, rilanciando l’aspetto qualitativo della ricerca senza inseguire solo il segno più nelle iscrizioni. Far crescere tutte le aree, perché «si cresce solo assieme: il generalismo è una nostra specificità vincente. “Collaborazione con la società” al posto di terza missione» suggerisce poi Greco. L’ultimo capitolo del suo programma è dedicato alle Persone, nel solco di una programmazione che pensi al dopo-Pnrr. Variegate e spesso di ascendenza umanistica le altre citazioni di Greco: la Costituzione di Federico Barbarossa ed Elon Musk con la sua (infelice) frase sul “ricercatore come termine relitto”, ma soprattutto Hannah Arendt e il “noi” di Pericle in Tucidide, che – nota – significa «unità e coesione».

Rubino tra Keynes e calabresità

Poi le linee programmatiche di Franco Rubino: «Sostituirò l’io al noi – esordisce nella sua mezz’ora di intervento –. Il progetto nel lungo periodo è un ateneo radicato ma aperto al mondo in una competizione globale, con ricerca e didattica di qualità, una “azienda” che se non è performante esce dal mercato. Senza tradire l’ideale originario dell’Unical come ascensore sociale: come tanti – aggiunge Rubino – io sono il primo laureato della mia famiglia e come me negli anni ce ne sono stati tantissimi qui ad Arcavacata». Rubino rivendica la propria calabresità e alle citazioni di Keynes non disdegna di affiancare un dialetto mai rinnegato. Autorevolezza e non solo autorità», queste altre parole d’ordine di Rubino.
Alla fine il moderatore Francesco Altimari, professore ordinario di lingua e letteratura albanese, che poco dopo le 10 avvia il dibattito: 50 le prenotazioni per le dichiarazioni di voto ed endorsement, tempi contingentati (4 minuti) perché c’è un ateneo che deve marciare. Ora la sfida Greco-Rubino può volgere al rush finale: il 30 settembre si vota. (EFur)

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