Skip to main content

Ultimo aggiornamento alle 13:33
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 5 minuti
Cambia colore:
 

l’intervista del corriere della calabria

«Possiamo offrire cure tra le migliori al mondo». L’orgoglio di Martino per l’ematologia calabrese

A Reggio Calabria il 19 e 20 settembre il secondo corso di formazione in Ematologia. Il presidente del Gruppo Italiano Trapianti Midollo Osseo: «In Calabria tantissime realtà sanitarie all’altezza, i…

Pubblicato il: 16/09/2025 – 18:55
00:00
00:00
Ascolta la versione audio dell'articolo
«Possiamo offrire cure tra le migliori al mondo». L’orgoglio di Martino per l’ematologia calabrese

Riassumere il curriculum professionale dell’ematologo Massimo Martino è esercizio assai difficile; valga per tutto l’indicazione di pochi ed attuali incarichi. Al Grande Ospedale Metropolitano “Bianchi-Melacrino-Morelli” di Reggio Calabria è direttore del CTMO, l’Unità Complessa Centro Trapianti Midollo Osseo, dell’Unità Complessa di Ematologia e coordinatore aziendale del Team Multidisciplinare finalizzato alla gestione della terapia con linfociti geneticamente modificati.
Dallo Stretto, e dal troppo spesso vituperato sistema sanitario calabrese, Martino è anche presidente del Gruppo Italiano Trapianti Midollo Osseo e Terapie Cellulari, un’organizzazione nata nel 1987 come punto d’incontro per medici e infermieri che si occupano di trapianto di midollo osseo e di cellule staminali emopoietiche impiegate per la cura di patologie ematologiche, oncologiche e genetiche e a cui, oggi, aderiscono quasi 100 Programmi Trapianto italiani.
Proprio Reggio Calabria, venerdì 19 e sabato 20 settembre, sarà teatro del secondo corso di formazione della Magna Grecia in ematologia, un’occasione utile per approfondire i risultati estremamente favorevoli ottenuti in ematologia, con le malattie del sangue che oggi (finalmente) sono o guaribili in un’altissima percentuale di casi, o comunque controllabili a lungo termine. Risultati raggiunti grazie alla ricerca, che in questo campo riveste un’importanza estrema e si pone un duplice obiettivo: identificare nuove molecole che possano ridurre gli effetti collaterali dei farmaci utilizzati e potenziare e migliorare i risultati in termini sia di guarigione, sia di sopravvivenza a lungo termine.

«I calabresi possono fidarsi della sanità»

Con il professore Martino, prima di approfondire gli aspetti strettamente legati all’importante due giorni in riva allo Stretto, discutiamo di sanità in Calabria, in un momento nel quale, a causa della campagna elettorale, questo tema occupa il dibattito pubblico e politico regionale: «È un argomento importante e difficile. Io – sottolinea Martino – posso dire due cose: intanto che in Calabria ci sono tantissime realtà sanitarie all’altezza e quindi i cittadini calabresi possono fidarsi della sanità. In particolar modo, se parliamo dell’ematologia, posso assolutamente affermare, con orgoglio, che l’ematologia in Calabria è di alto livello, non solo a Reggio Calabria, ma anche a Cosenza e Catanzaro. Ci sono colleghi validissimi con i quali, peraltro, collaboriamo in maniera pressante ed ogni giorno, per offrire il meglio ai nostri pazienti». Martino va oltre ed, a dispetto di una discussione incentrata, spesso polemicamente, solo sulla Calabria, osserva: «Ogni cosa può e deve essere migliorata, però il primo messaggio da dare, nel campo che io conosco di più e cioè quello ematologico, è che noi possiamo offrire ai nostri pazienti le migliori cure che esistono al mondo». Con riferimento al contesto sanitario regionale, il direttore del Gruppo Italiano Trapianti Midollo Osseo aggiunge: «Secondo me, al di là del momento politico ed elettorale che stiamo vivendo in Calabria, credo che il problema sia complesso e, sotto molti aspetti, va affrontato anche a livello centrale perché, diciamolo chiaramente, la sanità è cambiata ed è quindi necessaria una riorganizzazione che va al di là delle singole regioni. Intendo dire, ad esempio, che ormai bisogna pensare a una rivalutazione degli staff che lavorano nella sanità: a noi non basta avere i medici e gli infermieri, ci servono anche figure amministrative, data manager, psicologi, fisioterapisti. È un cambiamento generale che dovrebbe essere dettato anche da una politica sanitaria nazionale che, forse, si deve modernizzare da questo punto di vista».

A Reggio il gotha dell’ematologia italiana

Quanto alla seconda edizione del corso di formazione, il programma prevede l’arrivo a Reggio Calabria del gotha dell’ematologia italiana con una nutrita schiera di professionisti di livello internazionale:
«Non è semplice – osserva Martino – organizzare questi corsi di formazione, ma è anche un motivo d’orgoglio per la Calabria. Avremo infatti relatori che sono riferimenti mondiali per le patologie ematologiche, sia la leucemia acuta che i linfomi e i mielomi. Arriveranno a Reggio per condividere con noi tutte le informazioni che riguardano gli sviluppi registrati in queste patologie. Per noi, dunque, è un momento di confronto ma anche l’occasione per riconoscere il livello che sta raggiungendo l’ematologia reggina e calabrese». In un’ottica ancora più contenutistica, Martino spiega anche le ragioni che spingono verso la condivisione di ricerche e risultati: «Nel campo di alcune patologie come i linfomi e i mielomi assistiamo a un progressivo sviluppo delle procedure con le CAR-T. Da circa un anno, per esempio, nei mielomi possiamo utilizzare le CAR-T e prima non era possibile. Tra l’altro è imminente la possibilità di utilizzare un’altra CAR-T in linee più precoci di malattia. Siamo in presenza di risultati molto, molto importanti sotto il profilo della cura. Nelle leucemie acute, per fare un altro esempio dei progressi in corso, si sta rafforzando – grazie alla ricerca – una medicina che mi permetto di definire sempre più sartoriale e di precisione sul singolo paziente».

«Fatti passi da gigante in 30 anni»

L’appuntamento di Reggio Calabria porta con sé anche un altro significato: le patologie di cui si discute hanno una prognosi severa e dunque essere cauti è un imperativo categorico. Tuttavia, Martino evidenzia: «Lavoro da oltre 30 anni nel campo dell’ematologia e senza dubbio sono stati fatti passi da gigante. Oggi, ad esempio, abbiamo molte più possibilità: possiamo cronicizzare malattie come il mieloma multiplo, un maggior numero di persone riesce a guarire da leucemie acute e, soprattutto, possiamo offrire chance di guarigione anche a una fascia d’età più avanzata, parlo di soggetti fra i 60 e i 70 anni. Dobbiamo continuare a rimanere cauti, sapendo che dobbiamo costantemente concentrarci sulla cura e sulla ricerca, condividere – così come faremo a Reggio Calabria – ricerche e studi clinici, impegnandoci in una formazione costante, continua e di assoluto livello». (redazione@corrierecal.it)

QUI IL PROGRAMMA del “2° Corso di Formazione della Magna Grecia in Ematologia”

Il Corriere della Calabria è anche su WhatsApp. Basta cliccare qui per iscriverti al canale ed essere sempre aggiornato  

Argomenti
Categorie collegate

x

x