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Cosenza calcio, il tentativo fallito di Gualtieri con i tifosi. E anche il sindaco dice di no

Com’era prevedibile, l’incontro del direttore generale con il tifo organizzato non è andato a buon fine. Franz Caruso avrebbe evitato il confronto con il dirigente

Pubblicato il: 18/09/2025 – 9:00
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Cosenza calcio, il tentativo fallito di Gualtieri con i tifosi. E anche il sindaco dice di no

COSENZA Alla fine la faccia ce l’ha messa. Salvatore Gualtieri, nuovo direttore generale del Cosenza, ha rotto il silenzio che ne aveva accompagnato l’arrivo e, forse con un coraggio che va riconosciuto, ha incontrato ieri pomeriggio i rappresentanti del tifo organizzato rossoblù. Le curve, le associazioni, i gruppi storici. Insomma, il cuore (ferito) del tifo cittadino. Un primo passo, verrebbe da dire. Ma verso cosa? Perché la risposta dei tifosi è stata netta, chiara, definitiva: fino a quando Eugenio Guarascio resterà alla guida del club, la loro presenza allo stadio sarà solo un ricordo. Il problema, insomma, non è chi arriva, ma chi non va via. Gualtieri, con un curriculum di tutto rispetto e un profilo professionale che merita attenzione, ha provato a tendere la mano. Ma si è trovato di fronte un muro che non ha costruito lui, e che – va detto – non potrà certo abbattere da solo. Perché a Cosenza, da tempo, la questione è politica prima ancora che sportiva. E soprattutto, non è personale: non è contro di lui.

Il tentativo diplomatico

Che si aspettasse un’apertura? Difficile dirlo. Ma chiunque arrivi a Cosenza oggi dovrebbe essere pienamente consapevole della situazione. Forse non lo erano abbastanza neppure Lupo, Micheli o Roma prima di lui, né il tecnico Buscè, che sul campo sta provando con serietà e dignità a tenere la barra dritta. Poi, però, si trovano tutti a gestire uno stadio deserto persino in partite storicamente calde come quelle contro Salernitana e Catania, e decisioni e dichiarazioni del patron Guarascio che di certo non li aiutano. E allora capiscono. Capiscono che il calcio, qui, è diventato altro. È diventato una frattura profonda tra proprietà e territorio. Tra una tifoseria che ha detto “basta” con una fermezza rara nel calcio italiano, e una società che continua a muoversi come se tutto questo non stesse succedendo. Il punto, come da tempo dice la piazza (e ieri Gualtieri ne ha avuto conferma), è sempre lì: Eugenio Guarascio. Le sue recenti dichiarazioni, rilasciate a una tv siciliana, non solo non hanno ricucito nulla, ma hanno aggiunto ulteriori punti all’elenco dei motivi per cui l’ambiente lo rifiuta. E non è un rifiuto soltanto sportivo: è istituzionale, collettivo. Il sindaco Franz Caruso da tempo ha chiuso ogni forma di dialogo col club. Una scelta che, secondo quanto trapela, sarebbe stata ribadita nelle ultime ore dallo stesso primo cittadino al direttore generale Salvatore Gualtieri. Dopo l’incontro con la tifoseria, il dirigente avrebbe infatti chiesto un confronto con il sindaco, ma la richiesta sarebbe stata respinta.
E intanto, mentre il “San Vito-Marulla” si svuota, altrove – vedi la prossima trasferta di Caserta – i tifosi rossoblù continuano a seguire la squadra. Ieri sono stati venduti in poche ora quasi 800 biglietti del settore ospiti.

Gualtieri, tra onestà e realtà

Gualtieri ha accettato un incarico difficile. Lo ha fatto da professionista, probabilmente convinto che fosse ancora possibile costruire ponti. Dopo cinque giorni di silenzio assoluto dal suo arrivo in riva al Crati, ha accettato di metterci la faccia, affrontando una delle questioni più spinose dell’intera Serie C. Ma, evidentemente, dopo avrà già capito che questa storia è più grande di quanto non possa apparire dall’esterno. Nel frattempo, toccherà a Buscè e ai suoi ragazzi continuare a combattere in campo. Domenica, a Caserta, avranno i tifosi al loro fianco. Al “Marulla”, invece, resterà il silenzio, nonostante proprio stamattina la società abbia deciso di aprire le curve (sia per la campagna abbonamenti che per le singole partite). Un silenzio che fa rumore. E che nessun dirigente, da solo, potrà mai trasformare in applausi. (f.v.)

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