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verso le regionali

Wanda Ferro: «Vogliamo diventare primo partito». E annuncia l’arrivo di Giorgia Meloni in Calabria

Il sottosegretario all’Interno a Vibo: «Con Occhiuto grandi passi in avanti, ma c’è ancora tanto da fare. Vogliamo un ruolo da protagonista nei prossimi 5 anni»

Pubblicato il: 18/09/2025 – 10:21
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Wanda Ferro: «Vogliamo diventare primo partito». E annuncia l’arrivo di Giorgia Meloni in Calabria

VIBO VALENTIA «Mi è stato chiesto dal vertice del partito di scendere in campo e ho risposto presente: lo faccio per raccontare la mia Calabria e riprendere con Roberto e il centrodestra un percorso interrotto, ma con la consapevolezza che c’è ancora tanto da fare». Wanda Ferro lancia dal palco dell’Hotel 501 di Vibo Valentia la volata a Fratelli d’Italia verso le prossime regionali: la sfida, oltre alla riconferma del governatore Occhiuto, è diventare primo partito in Calabria. Un risultato in cui spera anche la premier Meloni che, assicura il sottosegretario all’Interno, arriverà in terra calabra nelle prossime settimane a sostenere la coalizione e Roberto Occhiuto: «Verrà come è sempre venuta per ogni competizione elettorale e lo farà con la stessa grinta delle precedenti elezioni». Intanto, al fianco del sottosegretario, c’erano il presidente provinciale di Fratelli d’Italia Pasquale La Gamba e quello di Gioventù Nazionale Pascal Corrado. Seduti in prima fila anche i candidati “vibonesi” Antonio Schiavello e Dalila Nesci. Nel corso dell’incontro, Wanda Ferro ha ricordato commossa anche il suo «padre politico» Michele Traversa.

«La Calabria è straordinaria, ma serve un salto in avanti»

«Abbiamo sposato e abbracciato da subito la candidatura di Roberto Occhiuto» ha detto nel corso del suo intervento. «Lo abbiamo fatto con convinzione e condividendo tutti gli slogan, un po’ meno quello di dire che si è fatto in quattro anni quello che non si è fatto in quaranta. Io ho vissuto 40 anni di politica, ricordo assessori straordinari e uomini che si sono distinti in ogni momento». Il sottosegretario all’Interno stempera le polemiche su chi la vedeva contrapposta al governatore uscente: «Sono interpretazioni maliziose, io non ho mai costruito la mia fortuna politica sulle ceneri di nessuno. Mi è stato richiesto dal vertice del partito di scendere in campo e ho risposto presente. L’ho fatto per raccontare la mia Calabria, per riprendere un percorso interrotto insieme a Roberto e al centrodestra e perché le cose da fare ancora sono tante». La nostra – aggiunge – è una regione «straordinaria, ma serve un ulteriore salto in avanti, cercando di comprimere quel campanilismo che ogni tanto viene fuori. Bisogna guardare alla Calabria nella sua complessità, con le differenze tra i territori, tra le identità e le vocazioni». Per il sottosegretario sono stati fatti «grandi passi in avanti» con il governo Occhiuto, soprattutto «con la narrazione di una Calabria positiva. Ma la prima missione – aggiunge – sarà quella di guardare alle esigenze e alle risorse dei territori». L’esponente FdI rivendica le azioni del governo per Vibo con lo sprint al nuovo ospedale e per la Calabria, un territorio che «può vivere di turismo e può dare tante possibilità ai nostri giovani. I punti cruciali saranno gli stessi del governo Meloni, ovvero impresa, famiglia, viabilità e infrastrutture. Tante risorse sono arrivate alla Calabria dal governo e la regione dovrà continuare a metterle sul territorio affinché si possa produrre economia e ricchezza, ma soprattutto per dare la possibilità ai nostri giovani di rimanere in questa terra».

L’obiettivo di diventare primo partito anche in Calabria

Per Fratelli d’Italia l’obiettivo è diventare primo partito anche in Calabria: «È un’ambizione basata sulla lista che io ho composto, sia nel collegio Nord che nel Centro che nel Sud, che vede anche me come capolista». Nessun pacchetto di voto ma un «rafforzamento e una scelta identitaria del partito con la volontà di aumentare i consensi per moltiplicare le idee, per far sì però che quelle idee possano diventare azioni. Abbiamo detto tanti no, l’abbiamo fatto con quel senso dell’onore, dell’orgoglio e dell’appartenenza ad un partito, ma anche con la certezza che vogliamo avere un ruolo da protagonisti nei futuri cinque anni». Su Tridico Wanda Ferro chiosa: «Non mi piacciono le polemiche, non faccio una campagna elettorale di delegittimazione dell’avversario, ma dicendo cosa vogliamo fare di questa terra. Certamente non il reddito regionale, ma garantire possibilità di lavoro ai nostri cittadini perché non è stando su un divano, davanti ad un computer o ad uno smartphone, che si costruisce questa terra. Ce l’hanno insegnato i nostri avi e spero lo facciano i nostri giovani».

«La lotta alla ‘ndrangheta continua»

Ma crescita e sviluppo passano anche dal contrasto alla criminalità organizzata: «La lotta alla ‘ndrangheta continua senza dubbio» risponde Wanda Ferro. Dai beni confiscati a strumenti per la prevenzione, come «la struttura di missione antimafia richiesta dal governatore Occhiuto in qualità di commissario per gli ospedali. Non ci sarà spazio per chi pensa di fermare queste opere, noi andremo avanti perché i cittadini hanno il diritto di potersi curare in strutture all’avanguardia». Difendere i presisi ospedalieri per «dare la possibilità ai nostri grandi professionisti, ai medici, ai paramedici, agli infermieri di poter lavorare in ambienti da terzo millennio. Siamo stati costretti ad emigrare per studiare, per lavorare, per curarci. Oggi vogliamo le stesse capacità e le stesse possibilità nella nostra terra». (ma.ru.)

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