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‘Ndrangheta nella Sibaritide, condanne in Cassazione: ultimo atto del processo “Kossa” – NOMI

La cosca Forastefano, per la Dda di Catanzaro, si sarebbe «trasformata da apparato militare in impresa in grado di inquinare il tessuto economico»

Pubblicato il: 27/09/2025 – 9:08
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‘Ndrangheta nella Sibaritide, condanne in Cassazione: ultimo atto del processo “Kossa” – NOMI

COSENZA La sentenza emessa in Cassazione è l’ultimo atto del processo scaturito dall’inchiesta della Dda di Catanzaro denominata “Kossa” contro la ‘ndrangheta della Sibaritide. Nel mirino degli investigatori, la cosca Forastefano.

L’indagine

La cosca Forastefano, per la Dda di Catanzaro, si sarebbe «trasformata da apparato militare in una impresa in grado di inquinare il tessuto economico della Sibaritide». Sono durate tre anni le indagini (partite nel 2016 e concluse nel 2019) condotte dalla squadra mobile di Cosenza, guidata dall’allora vicequestore Fabio Catalano e dal Servizio centrale operativo della polizia, e dirette dall’allora procuratore Nicola Gratteri, dall’attuale procuratore di Cosenza Vincenzo Capomolla e dal pm antimafia Alessandro Riello. L’operazione nome in codice “Kossa” ha permesso di disarticolare i vertici del clan alleato con la cosca Abruzzese. Due clan capaci di «macchiare con il sangue anni di faide tra gli anni ’90 e 2000». Quella dei Forastefano, per chi ha svolto le indagini, è una famiglia «ossessionata dal controllo del territorio e di tutte le attività economiche». (f.benincasa@corrierecal.it)

Le condanne

Stefano Bevilacqua: condanna a 5 anni
Damiano Elia: condanna a 3 anni, 10 mesi
Antonio Falabella: condanna a 4 anni, 5 mesi
Agostino Pignataro: condanna a 7 anni e 4 mesi
Alessandro Forastefano: condanna a 8 anni
Antonio Antolino: condanna a 2 anni e 8 mesi
Leonardo Falbo: condanna a 2 anni e 8 mesi
Enzo Gencarelli: condanna a 1 anno e 7 mesi
Saverio Lento: annullamento della condanna senza rinvio
Pasquale Forastefano: pena ridotta di 4 mesi (condannato a 18 anni in secondo grado)
Per Domenico Massa, Luca Talarico e Silvio Forastefano, la pena è stata rideterminata. Per le posizioni di Nicola Abbruzzese e Gianfranco Arcidiacono, invece, la Cassazione ha annullato la sentenza con rinvio ad un nuovo processo di appello.


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