Sconfitta nelle Marche, Renzi e Taruffi “difendono” il campo largo
«Ci sono ancora 5 elezioni regionali da fare. Calabria e Veneto sono più difficili»

ROMA «La rivendicazione dell’unità del centrosinistra è una delle cose più chiare che abbiamo fatto in questi mesi. Il fatto che ci sia una coalizione unita dal Veneto alla Calabria è un risultato che continuo a rivendicare come importante». Così il responsabile organizzazione del Pd Igor Taruffi, ospite al programma Start di Sky TG24. «Se un anno e mezzo fa avessimo fatto una previsione sulle regionali ben difficilmente avremmo scommesso sul fatto che il centrosinistra si presentasse insieme. Manca un anno e mezzo alle politiche ma la strada secondo me non è in discussione. Se vogliamo essere alternativi alla destra e costruire un governo di alternativa, l’unità delle forze di centrosinistra su una visione univoca non è in discussione. Lo testimoniano anche le vittorie dell’anno scorso in Sardegna, Emilia-Romagna, Umbria e i capoluoghi di regione», conclude. «Bene ha fatto Schlein a insistere sul campo largo. Ci sono 5 elezioni regionali ancora da fare. Con Calabria e Veneto che sono più difficili, e Campania, Puglia e Toscana dove siamo favoriti. Alla fine il numero degli abitanti, vedrà avanti il centrosinistra. Chi mette in discussione il campo largo dopo le Marche sbaglia. Non è che dopo le marche non esiste più il campo largo». Lo ha detto il leader di Italia Viva Matteo Renzi nella conferenza stampa di presentazione di Leopolda 13 in programma a Firenze dal 3 al 5 ottobre.