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lo scontro elettorale

Toscano: «Abbiamo costretto Meloni a dire la verità sul commissariamento, ma non è credibile»

Il candidato presidente della Regione con Dsp: l’annuncio della fine l’ha fatto solo per portare voti a Occhiuto

Pubblicato il: 01/10/2025 – 9:27
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Toscano: «Abbiamo costretto Meloni a dire la verità sul commissariamento, ma non è credibile»

LAMEZIA TERME «Li abbiamo stanati ogni giorno, quindi hanno dovuto cedere davanti alla verità. Per 15 anni, con il pretesto fasullo dei conti, tutti i governi hanno spremuto e massacrato la sanità calabrese. Siccome, però, li abbiamo sbugiardati in questa campagna elettorale, Giorgia Meloni ha espresso strumentalmente la volontà politica di finirla col teatro dei bilanci con cui centrodestra e centrosinistra hanno negato a due milioni di calabresi il diritto alla salute». Lo dichiara Francesco Toscano, candidato di Dsp alla presidenza della Regione Calabria. «Ogni scelta – continua il leader di Dsp – è puramente politica e i conti sono il paravento perfetto per nascondere le intenzioni reali. Sulla sanità calabrese non era più possibile mentire, dopo le nostre denunce puntuali. Ecco perché Giorgia Meloni ha annunciato che il governo vuol far cessare il commissariamento, infondato e insostenibile». «Il fatto che Meloni l’abbia detto in campagna elettorale è – accusa Toscano – il massimo della volgarità politica: conferma che noi avevamo scoperchiato il pentolone bollente ma è chiaramente un’esca per portare voti a Occhiuto. Dovevano ammetterlo prima e almeno, a destra come a sinistra, provare vergogna e chiedere umilmente scusa. Meloni ha ampiamente dimostrato di non essere credibile e l’ha confermato ancora una volta. Noi continueremo a marcarla stretta e a lottare per imporre una ripartizione del Fondo sanitario basata sui fabbisogni di cure e per raggiungere un accordo col governo, che dovrà riconoscere più risorse alla sanità calabrese, anche per il passato. Ci auguriamo che anche Occhiuto e Tridico – conclude Toscano – sposino questa battaglia e quindi la finiscano con le chiacchiere da salotto sul Servizio sanitario della Calabria».

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