Blitz contro le cosche di Cirò Marina, Strongoli e Cariati: 21 misure cautelari per omicidio, estorsione e appalti “truccati” – NOMI – VIDEO
Operazione dei carabinieri di Crotone. Disposte 18 custodie cautelari in carcere. Per 3 indagati obbligo di dimora. Luce sull’omicidio Mingrone e sulla “rinascita” del “Locale” di Cirò

CROTONE Ventuno misure cautelari sono state eseguite questa mattina dai carabinieri del comando provinciale di Crotone nei confronti di altrettante persone ritenute affiliate alle cosche di ‘ndrangheta di Cirò Marina, Strongoli e Cariati: sono ritenute responsabili dei reati di associazione a delinquere di tipo mafioso, omicidio, estorsione, turbata libertà degli incanti, danneggiamento, ricettazione e reati in materia di armi, questi ultimi aggravati dal metodo e dalle finalità mafiose. Per 18 di loro sono stati disposti gli arresti in carcere, per tre invece obblighi di dimora nel comune di residenza. L’operazione, denominata “Saulo” e coordinata dalla Dda di Catanzaro, è scattata alle prime luci dell’alba tra le province di Crotone, Taranto e Bologna, nelle case circondariali di Agrigento, Prato, Secondigliano (Napoli) e Ancona e quelle di reclusione di San Gimignano (Siena) e Saluzzo (Cuneo). A eseguirla, i carabinieri del Comando provinciale di Crotone con il supporto dei Comandi provinciali di Cosenza, Catanzaro, Vibo Valentia, Reggio Calabria, Taranto e Bologna, del Nucleo Cinofili, dell’Ottavo Nucleo Elicotteri e dello Squadrone Eliportato “Cacciatori” di Vibo Valentia. Tra Strongoli e Cirò Marina e Cariati sono state documentate estorsioni a ristoranti e lidi, e tentativi di far assumere personale indicato dalle cosche: tra gli arrestati ci sarebbero anche tre persone considerate responsabili dell’omicidio dell’imprenditore 73enne Francesco Mingrone, ucciso a Cirò Marina il 9 aprile 2003, per aver “molestato” la sorella di uno dei tre. L’operazione “Saulo” è una prosecuzione delle indagini Stige e Ultimo Atto.




La “rinascita” del “locale” di Cirò
L’operazione, in particolare, avrebbe puntato i riflettori sulla riorganizzazione dello storico “locale” di Cirò dopo i blitz che in passato l’avevano disarticolata: il sodalizio infatti sarebbe riuscito a ricompattare le proprie articolazioni nei territori di Crotone, Strongoli e Cariati, grazie anche al coinvolgimento di familiari e conviventi di affiliati già detenuti. Attraverso intercettazioni, pedinamenti e le dichiarazioni di tre collaboratori di giustizia, i militari avrebbero documentato la “resilienza” del sodalizio e la sua capacità di mantenere il controllo del territorio, continuando a esercitare pressioni su imprese e attività economiche.
Estorsioni e appalti
Le indagini hanno inoltre fatto emergere una serie di estorsioni, consumate e tentate, ai danni di aziende impegnate in lavori pubblici, anche finanziati con fondi del Pnrr, oltre a gestori di lidi balneari, ristoranti e negozi della grande distribuzione. In alcuni casi, gli affiliati avrebbero preteso l’assunzione di parenti nelle ditte sotto minaccia o, più semplicemente, il prelievo gratuito di carburante agricolo. Gli inquirenti avrebbero inoltre accertata una turbata libertà degli incanti, con riferimento a un’asta giudiziaria di un immobile dove operava un ristorante il cui titolare, per la “protezione”, avrebbe versato mille euro al mese a uomini del clan.
La “bacinella”
Nel corso delle indagini è stata individuata una “bacinella”, una sorta di cassa comune utilizzata per sostenere economicamente le famiglie dei detenuti e coprire le spese legali. Da questo fondo, secondo gli inquirenti, sarebbero stati prelevati circa 30.000 euro per l’acquisto di un’auto destinata a un affiliato ma poi usata stabilmente da un esponente di vertice della consorteria. Gli investigatori hanno inoltre documentato la disponibilità di armi da fuoco e la continuità operativa della cosca “Giglio” di Strongoli e delle ‘ndrine di Cariati, entrambe ritenute subordinate al “locale” di Cirò.
I nomi
In carcere sono finiti:
Claudio Adorisio, 60 anni (Ivrea)
Francesco Amantea, 63 anni (Cirò)
Ercole Anania, 55 anni (Cirò Marina)
Martino Cariati, 45 anni (Cariati)
Cataldo Cornicello, 46 anni (Cirò Marina)
Franco Cosentino, 51 anni (Cirò Marina)
Cataldo Cozza, 44 anni (Cirò Marina)
Giancarlo Dell’Aquila, 43 anni (Cirò Marina)
Orlando Genovese, 46 anni (Crotone)
Enrico Miglio, 73 anni (Strongoli)
Mario Morrone, 48 anni (Cirò Marina)
Francesco Murano, 70 anni (Cirò Marina)
Domenico Pace, 48 anni (Crotone)
Basilio Paletta, 50 anni (Cirò Marina)
Vincenzo Giuseppe Pignola, 63 anni (Cirò Marina)
Giuseppe Spagnolo, 56 anni (Crotone)
Amedeo Tesoriere, 41 anni (Desio)
Salvatore Tesoriere, 23 anni (Crotone)
L’obbligo di dimora è stato disposto per:
Francesco Cariati, 47 anni (Busto Arstizio)
Luca Cariati, 42 anni (Busto Arstizio)
Cataldo Miglio, 34 anni (Crotone)
(redazione@corrierecal.it)
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