Il Papa al Quirinale: «Rilanciare la soluzione due popoli due Stati»
L’incontro con Mattarella: «Impegnati per la pace, promuovendo la giustizia»

ROMA Leone XIV al Quirinale per la prima visita di Stato al presidente della Repubblica Mattarella dall’avvio del Pontificato l’8 maggio scorso.
Bisogna «rilanciare la soluzione di uno stato per ciascuno per i due popoli l’unica condizione per pace e sicurezza duratura», ha detto il presidente della Repubblica in una dichiarazione dopo aver accolto papa Leone XIV al Quirinale.
«Oggi c’è “una scintilla di speranza» – come Vostra Santità ha rimarcato – che va sostenuta con convinzione.
«La liberazione degli ostaggi rimasti in vita è di grande valore e coinvolge quanti hanno a cuore civiltà e dignità delle persone, rivolgendo un pensiero a coloro che sono morti in quella crudele condizione di prigionia. Il cessate il fuoco a Gaza consente di iniziare a porre riparo a quella popolazione civile, così provata da brutale sofferenza», ha aggiunto Mattarella.
«Viviamo tempi di grande difficoltà, il secondo dopo guerra aveva saputo puntare sul multilateralismo, sistema che sembra progressivamente accantonato. La logica del più forte sembra talvolta prevalere. Dignità di gruppi e popoli sono sovente calpestati», ha detto il presidente della Repubblica in una dichiarazione dopo aver accolto papa Leone XIV al Quirinale.
«Non vogliamo arrenderci a una prospettiva di una società dominata da oligarchi, dominata dal censo», ha sottolineato Mattarella.
La «pace comincia da ognuno di noi» e «per questo è cosi essenziale disarmare gli animi e le parole. Fuggire dall’esaltazione dei contrasti». Lo ha detto il presidente della Repubblica. «L’aggressione russa su larga scala in Ucraina, a distanza di quasi quattro anni, continua a mietere vittime civili innumerevoli, a seminare morte e distruzione, a gettare una inquietante ombra di insicurezza sull’intero continente europeo», ha sottolineato il presidente della Repubblica.
Il Papa, nel suo discorso al Quirinale, sottolinea «il forte legame che unisce la Sede di Pietro al popolo italiano» e i «cordiali rapporti bilaterali che intercorrono tra l’Italia e la Santa Sede, stabilmente improntati a sincera amicizia e fattiva mutua collaborazione. Si tratta, del resto, di un felice connubio che ha le sue radici nella storia di questa Penisola e nella lunga tradizione religiosa e culturale di questo Paese». Prevost ha ringraziato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella «per l’invito a venire qui, al Quirinale, Palazzo a cui tanto sono legate la storia della Chiesa Cattolica e la memoria di numerosi Pontefici».
«Un’indicazione di grande significato proviene dall’Europa e dalla sua storica svolta che ha visto popoli che si erano a lungo duramente combattuti raccogliersi insieme intorno ai principi di pace e di collaborazione per un futuro comune. Un nucleo di valori, che, nei padri fondatori – molti di formazione cristiana – ha trovato ispirazione nel rispetto della dignità di ogni persona, della solidarietà, della giustizia, e che costituisce l’anima delle nostre democrazie, intese non soltanto come rispetto delle “regole del gioco”, ma nella essenza più profonda di garanzia di libertà, uguaglianza, partecipazione. Tutti antidoti alla contrapposizione irriducibile, ai conflitti di ogni genere, alla guerra», ha detto il presidente Mattarella. «In questo una responsabilità specifica spetta ai decisori politici e a quanti influenzano l’opinione pubblica, nel rifuggire dall’esaltazione dei contrasti piuttosto che nel coltivare, al contrario, dialogo e reciproca comprensione».
«Viviamo tempi in cui, assieme a tanti segni di speranza, molte sono le situazioni di grave sofferenza che feriscono l’umanità a livello mondiale e richiedono risposte urgenti e al tempo stesso lungimiranti. Il primo impegno che, in proposito, desidero richiamare, è quello per la pace. Sono numerose le guerre che devastano il nostro pianeta» ha detto Papa Leone nel discorso al Quirinale rinnovando «l’appello accorato affinché si continui a lavorare per ristabilire la pace in ogni parte del mondo e perché sempre più si coltivino e si promuovano i principi di giustizia, di equità e di cooperazione tra i popoli che ne sono irrinunciabilmente alla base».
Il Papa, nel discorso al Quirinale, sottolinea «la fondamentale importanza, ad ogni livello, del rispetto e della tutela della vita, in tutte le sue fasi, dal concepimento all’età avanzata, fino al momento della morte. Auspico che continui a crescere questa sensibilità – ha detto il Pontefice -, anche per ciò che riguarda l’accessibilità delle cure mediche e dei medicinali, secondo le necessità di ciascuno».
Imponenti le misure di sicurezza sul tragitto percorso dal Papa da Piazza Pio XII, confine tra la Città del Vaticano e l’Italia, da dove i corazzieri in moto lo hanno scortato fino al Quirinale, in quello che fino al 1870 era il Palazzo dei Papi. La visita di papa Prevost segue quella di Mattarella in Vaticano il 6 giugno. Le più alte cariche istituzionali italiane, presenti in Quirinale, per la visita di Papa Leone XIV, hanno salutato il Pontefice, a partire dalla premier Giorgia Meloni.
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