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Cosenza calcio, al “Marulla” meno di 4 mila spettatori in 4 gare, Crotone tra i migliori – LA CLASSIFICA

I dati di Transfermarkt delle gare casalinghe dopo le prime giornate: entusiasmo a Catania e Salerno. Bassi i numeri della piazza cosentina in protesta contro il club

Pubblicato il: 15/10/2025 – 10:56
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Cosenza calcio, al “Marulla” meno di 4 mila spettatori in 4 gare, Crotone tra i migliori – LA CLASSIFICA

Dopo cinque giornate casalinghe per alcune squadre (quattro per altre), la mappa del tifo nel girone C di serie C racconta una storia a due velocità. Da un lato, città che continuano a trasformare il calcio in un rito collettivo; dall’altro, luoghi dove l’entusiasmo si è spento o è stato spento da logiche societarie e delusioni lunghe anni. I dati pubblicati da Transfermarkt fotografano bene il fenomeno: tra le prime posizioni, il Catania domina la classifica degli spettatori, seguito da Salernitana e Benevento. Alle loro spalle si colloca il Crotone. Molto giù il Cosenza, nonostante il potenziale enorme.

Catania, un amore che non si esaurisce mai

Il “Cibali – Angelo Massimino” resta un tempio del calcio del Sud. In appena quattro partite casalinghe, il Catania ha portato al suo stadio 68.893 spettatori complessivi, per una media di 17.223 e un riempimento dell’82,5% della capienza totale (20.881 posti). Numeri da Serie B – se non da Serie A – per una piazza che vive il calcio come identità e riscatto. Subito dietro, la Salernitana – retrocessa lo scorso anno – mantiene dati da alta classifica anche sugli spalti. L’“Arechi” (29.739 posti) ha già accolto 48.670 spettatori in quattro gare interne, per una media di 12.168 presenze e un tasso di riempimento del 40,9%. Più contenuti i numeri del Benevento di Auteri, che al “Ciro Vigorito” (capienza 16.867) ha totalizzato 23.873 spettatori e una media di 5.968 in quattro gare. Ma in una città che ha assaporato la Serie A, la partecipazione resta viva, con un pubblico che non ha mai davvero abbandonato la squadra.

Crotone, la passione resiste

Il Crotone continua a essere una delle piazze più fedeli del girone. All’“Ezio Scida” (11.780 posti), i tifosi rossoblù hanno fatto registrare 23.778 presenze complessive nelle prime cinque gare casalinghe, con una media di 4.756 e un tasso di riempimento del 40,4%.
Non sono i numeri del periodo d’oro della Serie B e A, ma il sostegno è costante. Il pubblico pitagorico mantiene intatto il suo spirito battagliero, grazie a un tecnico (Longo) e una squadra che quest’anno è partita bene. ì

Siracusa e Trapani

In Sicilia, oltre al Catania, brillano anche due realtà “minori” ma vitali: Siracusa e Trapani.
Al “Nicola De Simone”, il Siracusa (4.500 posti) ha raggiunto un tasso di riempimento record del 78%, con 17.559 spettatori totali e una media di 3.512 in cinque partite.
Non meno incoraggiante il dato del Trapani, che nel piccolo “Polisportivo Provinciale” (7.148 posti) ha accolto 14.842 spettatori in quattro gare, per una media di 3.711 e una percentuale del 51,9%.

Cosenza, protesta e “Marulla” deserto

E poi c’è Cosenza, 17esimo in questa speciale graduatoria. Una città che, più che svuotarsi, ha scelto di ammutolirsi. Il “San Vito–Luigi Marulla”, da sempre uno degli stadi più caldi del Sud, oggi è quasi vuoto: 3.942 spettatori totali in quattro gare, 986 di media, appena il 4% della capienza. Una fotografia impietosa, ma non casuale. Dall’inizio dell’anno, le due curve – e quasi tutta la città e la provincia – stanno portando avanti una protesta compatta contro il patron Eugenio Guarascio, chiedendo la cessione del club. Non è un disinteresse, ma una scelta consapevole: disertare per farsi ascoltare. E così le partite del Cosenza di Antonio Buscè somigliano a incontri a porte chiuse, con gli spalti deserti e il rumore del pallone che rimbalza nel vuoto. Un silenzio che pesa più di qualsiasi contestazione, e che racconta meglio di ogni statistica la frattura ormai insanabile tra società e tifoseria. (f.v.)

La classifica

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