Il sindaco di Cosenza, Franz Caruso non fa sconti: «La gratitudine è un sentimento colto»
Tra stoccate e progetti per il futuro, il sindaco di Cosenza risponde alle critiche e rilancia la sua visione per la città

Franz Caruso non rinuncia a dire la sua ed a togliersi qualche sassolino dalla scarpa. In questa intervista, il sindaco di Cosenza rivendica scelte spesso controcorrente, difende la sua visione politica e risponde, senza troppi giri di parole, alle critiche. Al centro, non solo opere pubbliche e strategie urbane, ma anche la fatica quotidiana di governare una città complessa. A chi lo considera un “sindaco di passaggio”, Caruso riserva una risposta chiara.
C’è il rischio che la bocciatura alle regionali di alcuni candidati espressi dalla sua amministrazione porti a tensioni interne alla sua coalizione?
La mia amministrazione, così come la coalizione che mi sostiene, ha sempre avuto il pregio della libertà nel confronto e nel dialogo interno. Sono orgoglioso dell’impegno e del risultato di tutti i componenti della maggioranza che mi sostiene – non soltanto dei membri di giunta – che, con spirito di sacrificio e dedizione si sono prodigati per quella che, in città, la città di Occhiuto, è stata una vittoria netta. Non a caso, tutti gli assessori candidati, ma anche il Presidente del Consiglio comunale, hanno aumentato di molto le loro preferenze in città. I cittadini di Cosenza hanno premiato il grande lavoro svolto finora dalla mia amministrazione nel suo complesso, ed in particolare quello dell’assessore De Cicco che è stato gratificato da una messe di voti che gli ha consentito l’elezione a Palazzo Campanella. L’unico consigliere regionale di centrosinistra dell’area urbana è espressione della mia amministrazione, e tutti i componenti ne sono orgogliosi, a riprova di una consolidata unità della mia maggioranza.
In vista dell’elezione del nuovo presidente della Provincia, quale sarà il ruolo di Cosenza? Crede sia possibile costruire una candidatura unitaria del centrosinistra?
Sono da sempre un uomo di partito e di coalizione. Il mio impegno è sempre stato e sempre sarà rivolto all’unità del centrosinistra. Nel caso della Provincia, peraltro, il ruolo fondamentale della mia città è quello attribuito dalla legge. Io lo svolgerò affinché si garantisca l’elezione di un Presidente e di una maggioranza consiliare di centrosinistra.
Il progetto del Policlinico Universitario ad Arcavacata rilancia Rende come polo sanitario e accademico. Lei continua a ritenere invece che il nuovo ospedale debba sorgere a Cosenza, perché?
Su questo occorre fare chiarezza. Io ritengo che il nuovo Ospedale Hub per la provincia debba sorgere a Cosenza e che il nuovo Policlinico debba essere edificato nell’area del Campus universitario di Arcavacata. Devono farsi entrambi, questa è l’ambizione minima, soprattutto se si esce dal commissariamento della sanità e se il Presidente Occhiuto viene riconfermato commissario all’edilizia sanitaria. Io vedo un Ospedale Hub che dia risposte alle cogenti necessità di cure, finora troppo spesso negate, ai cittadini della provincia di Cosenza e, accanto, un Policlinico universitario a vocazione scientifica e di ricerca. E poi, con la facoltà di medicina all’Unical si è aperta la straordinaria opportunità di formare qui i futuri specialisti. Non avrebbe alcun senso accrescere l’offerta formativa e lasciare invariata quella lavorativa. I nostri medici devono poterci curare qui dove studiano e si specializzano, proprio come avviene nella vicina città di Catanzaro.
Il giro di boa del mandato è sempre un momento di verifica, quali traguardi sente di aver raggiunto ed al contrario dove la sua amministrazione ha finora mancato le aspettative dei cosentini?
La verifica dei traguardi raggiunti è data dai risultati conseguiti nelle ultime tornate elettorali del 2024 e del 2025. Abbiamo risanato un ente non in dissesto, in disastro dal punto di vista economico, finanziario ed organizzativo ed oggi possiamo vantare di essere un Comune che rispetta il piano di rientro accordatoci dal Ministero dell’Interno, che approva i bilanci di previsione e consuntivi prima delle scadenze di legge e che bandisce i concorsi per l’assunzione di circa 100 unità lavorative. È un Ente che ha recuperato finanziamenti che si stavano perdendo, ne ha ottenuti di nuovi ed ha realizzato tutte le opere previste da Agenda Urbana, ben 11 interventi infrastrutturali pubblici nel centro storico, completati e pagati; 11 cantieri del CIS aperti nel centro storico con lavori che vanno speditamente verso la conclusione e con stati di avanzamento lavori regolarmente pagati. Un fiore all’occhiello della mia amministrazione è la corposa partecipazione delle imprese alle gare bandite dal Comune, che, all’inizio della mia esperienza amministrativa, andavano deserte per il basso indice di solvibilità del Comune. Abbiamo completato opere che erano bloccate da anni (vedi Viale Parco ed ex Hotel Jolly), abbiamo intercettato finanziamenti per decine di milioni di euro per la riqualificazione di aree degradate e stiamo realizzando, grazie al buon utilizzo dei fondi del PNRR, 3 asili nido e 2 impianti sportivi all’avanguardia; abbiamo avviato le procedure per la ristrutturazione del Palazzetto dello Sport di Cosenza Casali e di tanti spazi pubblici abbandonati nelle periferie della città, come a Via Popilia, San Vito e Serra Spiga. Tanto del mio programma elettorale è stato realizzato e molto ancora è già in fase di progettazione. Ma il risultato per me più qualificante è stato quello di riuscire a portare nel nostro centro storico, dopo che tutti i sindaci che mi hanno preceduto dagli anni ’70 in poi, ci avevano provato senza riuscirci, l’Università della Calabria. Abbiamo investito 5 milioni di euro per ristrutturare il nostro meraviglioso complesso monumentale di San Domenico e destinarlo ai corsi universitari di infermieristica e di fisioterapia. Non abbiamo realizzato un involucro vuoto, ma abbiamo restituito linfa vitale alla nostra città e al nostro centro storico, creando un polo sanitario che sarà vissuto quotidianamente, quando andranno a regime i corsi universitari, da 800 studenti che, se sapremo accogliere, saranno volano di sviluppo economico e sociale per la nostra città. A fronte di quanto realizzato, certamente le aspettative dei cittadini possono essere diverse. Ma bisogna sempre ricordare da dove siamo partiti: avevamo i rifiuti che arrivavano ai primi piani dei palazzi e la città era particolarmente sporca e disordinata. Abbiamo eliminato i rifiuti, aumentando la percentuale della raccolta differenziata a circa il 65%, ma resta la criticità legata al decoro urbano. Dopo aver dato soluzione alle buche stradali, è rimasta da risolvere la problematica legata alla pulizia della città, che, pur essendo migliorata rispetto al passato, non è assolutamente adeguata, nonostante gli sforzi economici profusi dall’amministrazione, a quelle che sono le esigenze mie e dei cittadini. A breve prenderò provvedimenti, anche dolorosi, ma necessari per risolvere questo problema. I cittadini, per quanto possano essere attenti nei confronti del nostro operato, sanno bene che non ho la bacchetta magica e che per rispondere a tutte le esigenze di una città complessa come la nostra ci vuole tanto lavoro, tanto impegno, ma anche un po’ di tempo. Con il loro aiuto, anche queste problematiche saranno superate.
Con l’annuncio di Giacomo Mancini Jr. sulla sua possibile candidatura alle prossime comunali, anche l’area socialista sembra destinata a dividersi. Crede che ci sia ancora spazio per un progetto unitario o si va verso una competizione interna che rischia di favorire il centrodestra?
Non ne ero a conoscenza. Ad ogni modo, vale quanto detto con riferimento alle provinciali: sono e sarò sempre uomo di coalizione, convinto che le candidature migliori nascano dal basso e dalla condivisione, fermo restando che le autocandidature non hanno impedito la nostra vittoria nel 2021. Non mi sottraggo, comunque, alla sua domanda: la diaspora socialista non è un tema attuale. Occorrerebbe, semmai, domandare a Scopelliti se si sente tradito da un suo assessore transitato nelle fila del centrosinistra.
Negli ultimi anni ha condiviso percorsi con figure oggi apertamente critiche. Si tratta di opportunismo, normali divergenze o di logiche di potere?
Ritengo che non si tratti né di opportunismo, né di divergenze o di logiche di potere. Credo semplicemente che taluni abbiano offerto una lettura politica distorta del risultato elettorale della città di Cosenza, oltre che degli eventi storici. Si registra una netta vittoria del centrosinistra nella città di Cosenza e nell’area urbana, risultato irraggiungibile senza l’impegno alacre di tutti i protagonisti politici coinvolti. Da qui occorre continuare la corsa verso i prossimi obiettivi della nostra coalizione, smettendo di guardare sempre al passato. Veda, Direttore, noi sindaci siamo sempre in prima linea, pronti, per vocazione, anche ad assumerci responsabilità non nostre. Non mi aspetto che ci venga riconosciuto alcun merito per questo. La gratitudine, del resto, è un sentimento colto. (p.militano@corrierecal.it)
Il Corriere della Calabria è anche su WhatsApp. Basta cliccare qui per iscriverti al canale ed essere sempre aggiornato
*direttore Corriere della Calabria