Maestrale, la Cassazione annulla l’ordinanza per Roberta Bonavita e dispone un nuovo giudizio

VIBO VALENTIA Un nuovo giudizio davanti al Tribunale del riesame di Catanzaro per Roberta Bonavita, imputata nel processo Maestrale che si sta svolgendo a Vibo Valentia. Lo ha stabilito la prima sezione penale della Corte di cassazione, accogliendo il ricorso presentato dall’avvocato Giovanni Vecchio. Bonavita è attualmente detenuta dopo l’arresto disposto dal gip nel 2023 con l’operazione Maestrale Carthago, provvedimento prima confermato poi annullato dagli ermellini. L’imputata aveva presentato un’istanza di revoca della misura cautelare al Tribunale di Vibo Valentia, in seguito a decisioni favorevoli per alcuni coimputati, come il fratello Giuseppe Armando Bonavita, imputato nello stesso processo e per il quale la Cassazione aveva escluso la gravità indiziaria nei reati condivisi con la sorella. Dopo il rigetto dell’istanza da parte del Tribunale di Vibo e del Tribunale del Riesame, è stato presentato il ricorso per dagli avvocati Vecchio e Bruno Vallelunga. Per i legali il principio della preclusione cautelare «ha una portata più modesta rispetto a quello del giudicato, sia perché è limitato allo stato degli atti, sia perché copre soltanto le questioni dedotte nei procedimenti di impugnazione». In secondo luogo, si è evidenziato come, in materia di gravità indiziaria, «la decisione sul coimputato nel reato, diversamente da quanto avviene sotto il profilo delle esigenze cautelari, possa costituire un fatto nuovo sopravvenuto del quale tener conto ai fini della rivalutazione del quadro indiziario. Evenienza tanto più da approfondire laddove ci si trovi dinanzi a decisioni che escludano la sussistenza del reato nei confronti di un coimputato». Rilievi che sono stati accolti dagli ermellini che hanno annullato l’ordinanza del Tribunale del riesame disponendo un nuovo giudizio.

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