Dalla burocrazia alle intimidazioni: la sfida quotidiana dei sindaci calabresi
Negli ultimi mesi escalation di minacce nei confronti degli amministratori. Le difficoltà dei primi cittadini con poche risorse e contesti difficili

Amministrare un Comune in Calabria è complicato: conti in difficoltà, bilanci complessi dovuti a una malagestione precedente, criticità infrastrutturali ed emergenze da affrontare. Spesso in un contesto piccolo e difficile che, per quanti passi in avanti si siano fatti negli ultimi anni, resta ancora permeato da una radicata presenza della criminalità organizzata. Elementi che a volte si incontrano e si mescolano, portando ad indagini e allo scioglimento del consiglio comunale per infiltrazioni mafiose. Ma ci sono anche sindaci che resistono e operano nel nome della legalità, attirando su di sé ostilità che spesso sfociano in minacce e intimidazioni.
Minacce e auto incendiate
L’ultimo, in ordine di tempo, è stato Fabio Signoretta, sindaco di Jonadi, che si è ritrovato di fronte il proprio ufficio una lettera minatoria contenente insulti e la foto della sua auto personale. Un’intimidazione che ha scatenato l’indignazione generale della politica e della comunità, attonita dopo l’inquietante messaggio rivolto a uno dei primi cittadini più giovani d’Italia, eletto nel 2022 a soli 26 anni. Ma sono tanti gli amministratori calabresi che, negli ultimi mesi, sono stati destinatari di minacce e intimidazioni. Sempre nel Vibonese, esattamente un anno fa, l’auto del sindaco di San Gregorio d’Ippona Pasquale Farfaglia, confinante proprio con Jonadi, era stata colpita da 17 colpi di lupara sparati da ignoti. Pochi mesi fa è invece toccato all’assessore del capoluogo Marco Talarico, le cui terre di famiglia erano state date alle fiamme. Episodi purtroppo accaduti anche nelle altre province: a luglio l’auto del sindaco di San Nicola Arcella, Eugenio Madeo, viene distrutta dalle fiamme, stessa sorte dei due veicoli di proprietà di Joseph Guida, presidente del consiglio comunale di Villapiana. Anche a Condofuri l’auto di un consigliere comunale è stata presa di mira e distrutta dalle fiamme.
La Calabria tra le regioni più colpite
Intimidazioni recenti e che, al netto di indagini ancora in corso, non sempre sono riconducibili direttamente alla ‘ndrangheta o alla criminalità, ma anche relativi a cittadini che cercano di risolvere proprie “questioni” burocratiche usando il linguaggio della violenza. Figli, questi ultimi, di una mentalità criminale che per anni ha visto le minacce come la via più facile per ottenere favori e permessi. La Calabria si piazza, infatti, al secondo posto tra le regioni con gli amministratori che hanno subito più intimidazioni negli ultimi 15 anni: 844 casi, dietro solo la Sicilia, con Cosenza la provincia più colpita. Nel solo 2024 sono stati calcolati 43 episodi, di cui la metà proprio nel Cosentino. (ma.ru.)
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