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Dal toto assessori al toto consiglieri (supplenti), giochi aperti tra Giunta e Consiglio

Con la nuova norma debutta il consigliere supplente, più spazio ai non eletti, ma aumentano dubbi e costi

Pubblicato il: 22/10/2025 – 13:30
di Clemente Angotti
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Dal toto assessori al toto consiglieri (supplenti), giochi aperti tra Giunta e Consiglio

Dal toto assessori al toto consiglieri “supplenti”. La tredicesima legislatura regionale così come disegnata nella sua geografia dal voto del 5 e 6 ottobre scorsi, e che aprirà i battenti prossimamente, sarà caratterizzata da una importante novità, quella che segna l’esordio del consigliere supplente.
Una figura inedita per la Regione, anche se la sua introduzione è stata invano tentata altre volte in passato, di rappresentante del popolo introdotta dalla nuova normativa approvata lo scorso aprile dalla maggioranza di centrodestra. In sostanza la norma al debutto prevede, per gli eletti chiamati a rivestire un incarico assessorile, sulla base dell’incompatibilità tra le cariche di assessore e consigliere regionale, la sostituzione sugli scranni di Palazzo Campanella per la durata dell’incarico in Giunta, con i primi dei non eletti, supplenti appunto, delle rispettive liste. Il consigliere chiamato a fare parte dell’esecutivo sarà pertanto sospeso e, al suo posto, subentrerà un sostituto pro-tempore. A differenza, però, di quanto accade nei comuni con popolazione superiore ai 15 mila abitanti, dove la nomina a componente dell’esecutivo equivale alla perdita del seggio, il consigliere diventato assessore sarà solo temporaneamente sospeso dall’incarico e, successivamente, reintegrato sullo scranno consiliare in caso di rimpasto ai suoi danni o decadenza dalla carica nell’esecutivo.

Una “innovazione” positiva? Sì. No. Forse

Le tesi a confronto si prestano a molteplici considerazioni, in particolare sul lato dei possibili costi dell’operazione. Un tema quello del possibile aumento delle spese che, in sede di discussione della proposta poi diventata legge, ha dato la stura ad aspre polemiche. Ma tant’è. Certo, siamo al cospetto di un marchingegno che, oltre a modificare alcuni canoni elettorali ormai consolidati da oltre mezzo secolo di regionalismo, si trascina dietro forti polemiche e contrapposizioni. E solo la scorsa primavera la proposta, motivata secondo i promotori dalla necessità di garantire un più efficace funzionamento del Consiglio regionale e delle commissioni, ha ottenuto, a differenza dei tentativi più volte abortiti del passato, il definitivo via libera attraverso una norma che dovrebbe fare il paio con un’altra novità alle viste, ovvero l’aumento del numero di posti da coprire all’interno dell’esecutivo, cosa che sarà consentita previo adeguamento dello Statuto. Così facendo il nuovo esecutivo calabrese potrà lievitare da sette a nove componenti. Una situazione questa, come si può facilmente intendere, che alimenta le speranze (e le illusioni) di molti candidati arrivati a sfiorare l’elezione diretta nelle varie liste di maggioranza. Alcuni, pochi, di loro – stante la determinazione espressa dal neo riconfermato presidente Roberto Occhiuto di inserire un pool di ‘tecnici’ – tra i primi dei non eletti (ovvero quelli che hanno mancato di poco il traguardo) sono comunque autorizzati a sperare.
Allo stato, e a poche settimane dal voto, il primo effetto di questa piccola “rivoluzione” è giocoforza quello di restituire una geografia provvisoria e in progress della composizione dell’aula di Palazzo Campanella. Si potrà infatti arrivare all’organigramma completo solo dopo che il Consiglio regionale sarà insediato con la nomina degli organismi previsti: dal presidente ai vice e all’ufficio di presidenza. E, soprattutto, il quadro della legislatura potrà completarsi definitivamente solo dopo che verrà ufficializzata la composizione della nuova Giunta.
Intanto nei partiti e nelle formazioni che hanno affrontato la campagna elettorale, come era prevedibile, sono in molti a tenere accesa la fiammella di un ripescaggio. E così al “toto assessori” già innescato da tempo si aggiunge, per converso, anche il “toto consigliere supplente”. Con tutto ciò che ne consegue. (redazione@corrierecal.it)

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