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Sangiuliano capolista in Campania: dal ministero alla Regione

L’ex ministro della Cultura accetta l’invito di Fdi

Pubblicato il: 22/10/2025 – 16:20
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Sangiuliano capolista in Campania: dal ministero alla Regione

ROMA L’ex ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, in una intervista al Corriere della Sera spiega di aver accettato «l’invito che mi è venuto dai vertici di Fratelli d’Italia: guiderò la lista al Consiglio regionale della Campania». «Vorrei riprendere un discorso con i miei concittadini. Sono napoletano, nato nel centro storico, quartiere San Lorenzo. Qui ho fatto tutte le scuole, l’università e il dottorato in Diritto con un grandissimo professore: Sandro Staiano, notoriamente di sinistra, ma di grande valore», aggiunge l’ex ministro. «La cosa – continua – ha iniziato a prendere forma la scorsa primavera. Ne ho parlato con persone a me particolarmente amiche: Giovanni Donzelli, Ignazio La Russa e Arianna Meloni. E ne ho discusso anche con il candidato governatore del centrodestra, Edmondo Cirielli, che stimo molto». Molti, dopo le dimissioni da ministro, pensavano che la sua carriera politica fosse finita: «C’è da riprendere un discorso, parlare della qualità della vita di tutti. Non c’è né rivalsa né riscatto. I fatti mi hanno dato ragione: ci sono già verità giudiziarie emerse». Prima era ministro, poi corrispondente Rai a Parigi. E ora si candida in Regione: «Voglio fare il consigliere della Campania, al servizio dei miei concittadini». La prima cosa che vorrebbe fare: «Da ministro avevo già attivato molti interventi per Napoli, tra cui il recupero dell’Albergo dei poveri, uno degli edifici più grandi d’Europa, voluto da Carlo III di Borbone. E’ abbandonato da anni, ma esiste un progetto finanziato dal ministero con 300 milioni, concordato con il sindaco Gaetano Manfredi, che conosco dai tempi dell’università. Ci stimiamo molto». Potrebbe fare il federatore di un Campo larghissimo: «Eh. Durante il terremoto a Napoli del 1980 noi studenti di Giurisprudenza frequentavamo le lezioni presso la facoltà di Ingegneria: è lì che conobbi Manfredi, persona di grande levatura». Quanto a possibili attacchi da opposizione e Usigrai per questa sua discesa in campo: «Mi sono già difeso citando l’articolo 51 della Costituzione: la partecipazione alla vita politica è un diritto democratico. In Rai ci sono stati molti colleghi che hanno fatto politica: Badaloni, Marrazzo, Giulietti, Ravaglioli, genero di Andreotti. Tutte persone di valore. Forse perché sono di destra non dovrei avere questo diritto? Ma non voglio fare polemica: ci sono le leggi, e si applicano». Con Giorgia Meloni c’è stato un momento di freddezza quando è stato costretto a lasciare il ministero: «Nessuna freddezza. La premier è talmente impegnata: non abbiamo un rapporto quotidiano, ma ora che ho deciso mi ha detto: “In bocca al lupo, fai le cose per bene”. Con Giorgia mi diverto a mandarle le prime pagine dei grandi giornali francesi che parlano di lei… Meloni sta avendo una ribalta straordinaria anche Oltralpe». Una persona che gli è stata vicina in questo anno complicato: «Tante. Giuseppe Conte e Andrea Orlando, per esempio. Sono avversari politici, ma hanno compreso il lato personale della vicenda. Poi Ignazio La Russa e Maurizio Gasparri, a cui voglio molto bene. E persino Marco Travaglio è stato solidale». Non gli manca il potere che aveva da ministro: «Assolutamente no. Mi sono curato e ho curato me stesso scrivendo due libri: l’ampliamento della biografia di Trump e poi quella su Erdogan». Due leader di destra: «A Parigi, il politico con cui ho legato di più è Me’lenchon: gli ho regalato pure le mie cravatte rosse. Ci troviamo d’accordo sull’analisi critica della globalizzazione». In Campania potrebbe avere come competitor anche Maria Rosaria Boccia, pronta a correre con Bandecchi: «Non dico nulla. Ho molta fiducia nella magistratura italiana. Basterà attendere che la giustizia faccia il suo corso» conclude Sangiuliano.

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