Il Ponte sullo Stretto di Messina, il progetto si complica: gli scenari futuri
I dubbi della Corte dei Conti, il boom di candidature, le rassicurazioni di Ciucci e la sicurezza del ministro Salvini

REGGIO CALABRIA Una settimana complessa, segnata da un nuovo stop al progetto di realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina. La Corte dei Conti ha, infatti, aperto una richiesta di deferimento all’organo collegiale, in merito alla delibera del Cipess per il disco verde alla realizzazione dell’imponente infrastruttura che dovrebbe collegare la Sicilia alla Calabria. Nell’intestazione dell’atto si legge che ritenendo «non superati i dubbi di legittimità emersi a seguito dell’esame del provvedimento» viene avanzata «istanza di deferimento alla competente sede collegiale, della quale si condividono contenuti e conclusioni». Il termine ultimo, specifica il testo, «per la definizione del procedimento di controllo è il 7 novembre 2025». All’interno del documento della Corte dei conti si legge, «permangono dubbi» sui principi di derivazione eurounitaria «di concorrenza», alla luce delle «significative modifiche intervenute nel progetto originario e alle nuove opere e varianti successivamente previste». Criticità vengono sollevate anche rispetto «alle sostanziali modificazioni intervenute rispetto alle modalità di finanziamento dell’opera originariamente rimesso a capitale, anche privato, e attualmente a valere sulle finanze pubbliche». Questi alcuni passaggi della richiesta inoltrata dalla magistratura contabile, immediata la risposta di Pietro Ciucci, amministratore delegato della società Stretto di Messina. «Le risposte alla Corte dei Conti verranno fornite nei tempi previsti».
Le rassicurazioni
«In relazione all’esame e alla conseguente registrazione da parte della Corte dei conti della delibera Cipess del 6 agosto di approvazione del progetto definitivo del Ponte sullo Stretto di Messina – si legge in una nota – è stata comunicata dalla Corte stessa alle competenti Istituzioni – Presidenza del Consiglio – Dipe, Ministero delle infrastrutture e Ministero dell’economia – la decisione di sottoporre la valutazione della delibera alla competenza della sede collegiale della Corte (Sezione Centrale), fissando la data della seduta per il prossimo 29 ottobre. Siamo fiduciosi sull’esito positivo dell’esame della Corte nella convinzione di aver operato nel pieno rispetto delle norme generali e speciali italiane ed europee relative alla realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina», sottolinea l’Ad della Stretto di Messina. «Nei tempi previsti e in anticipo rispetto alla convocazione della seduta delle Sezione Centrale della Corte dei conti del prossimo 29 ottobre, verranno forniti – da parte delle istituzioni competenti – tutti i nuovi approfondimenti richiesti, con la piena collaborazione da parte della Stretto di Messina», conclude Ciucci.

La sindaca di Villa San Giovanni
Gli ultimi sviluppi non sorprendono la sindaca di Villa San Giovanni, Giusy Caminiti. «Nulla di nuovo nei rilievi della Corte dei Conti che, infatti, già a settembre, aveva sollevato gli stessi dubbi di legittimità sul deliberato Cipess di approvazione del progetto definitivo del Ponte. Evidentemente le integrazioni prodotte dai ministeri, con il supporto della società Stretto di Messina, non sono state ritenute sufficientemente esaustive e tali da superare i profili su cui è chiamata a pronunciarsi la Corte dei Conti». «Quei primi rilievi – prosegue – questa amministrazione li ha già commentati, facendo notare come alcuni di essi (quelli in atti prima del deliberato Cipess) fossero stati posti a fondamento del ricorso e dei successivi motivi aggiunti presentati al Tar Lazio dalla città di Villa San Giovanni e dalla città metropolitana di Reggio Calabria. L’esame attento e scrupoloso dei giudici in questa fase importantissima (perchè la bollinatura darebbe il via agli espropri) non può che alleggerire chi come noi fino ad oggi ha mosso obiezioni alla procedura ed ha evidenziato le questioni relative al rispetto delle direttive comunitarie a tutela dell’ambiente».

Salvini insiste
Nonostante gli stop and go, il semaforo giallo della Corte dei Conti il ministro Matteo Salvini tira dritto. «Il Ponte sullo Stretto non unirà soltanto Messina e Reggio Calabria, ma completerà uno dei grandi corridoi europei che parte da Palermo e arriva fino a Helsinki», dice nel corso di un intervento all’Ara Pacis di Roma all’evento “Le rotte dell’energia e del commercio nel nuovo ordine mondiale”, promosso da “Libero Quotidiano”. «Si tratta di un’opera unica: le due torri raggiungeranno i 400 metri di altezza. Il Ponte – ha spiegato – avrà un impatto significativo anche sulle opere accompagnatorie, come ad esempio il dimezzamento della dispersione idrica. Sarà un acceleratore di tali interventi. Le opposizioni che comprendo di meno sono quelle di natura ambientalista: grazie al Ponte, infatti, si ridurranno i consumi e le emissioni di CO2. Conto che entro il 2025 si possa procedere con l’apertura dei cantieri e l’inizio dei lavori. L’opera avrà anche effetti positivi sull’occupazione, creando nuovi posti di lavoro diretti e indiretti. Sarà inoltre un polo per la ricerca e l’innovazione scientifica, senza dimenticare i benefici per l’indotto turistico», ha aggiunto il ministro.

Boom di candidature
Il futuro resta, al momento, indecifrabile ma intanto il Ponte sullo Stretto registra numeri confortanti almeno per quanto riguarda le persone chiamate a lavorare al progetto di realizzazione dell’infrastruttura. Sono, infatti, già 3.850 le candidature arrivate in poco più di 24 ore dall’annuncio da parte di Webuild dell’avvio della selezione per le prime assunzioni legate alla realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina. Il sito ufficiale del gruppo ha registrato oltre 50.000 (dato aggiornato alle scorse 24 ore). In particolare, è in corso la raccolta di candidature per posizioni per staff e operai destinati ad Eurolink, il consorzio guidato da Webuild incaricato della realizzazione dell’opera. In attesa della decisione finale della Corte dei Conti, «si accelera quindi sul fronte delle risorse umane, puntando a formazione e assunzioni per costruire una squadra di professionisti e giovani talenti pronti a contribuire a un’opera che cambierà il volto del Mezzogiorno e del Paese intero», conclude la nota della società. (redazione@corrierecal.it)
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