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l’intervista

Cibo e povertà invisibile: il Banco Alimentare racconta la crisi in Calabria. «Aiutiamo 140mila persone, l’emergenza cresce»

Il record di povertà. Cresce l’emergenza sociale tra minori e famiglie. Romeo: «Molti non hanno il coraggio di chiedere aiuto»

Pubblicato il: 27/10/2025 – 7:20
di Fabio Benincasa
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Cibo e povertà invisibile: il Banco Alimentare racconta la crisi in Calabria. «Aiutiamo 140mila persone, l’emergenza cresce»

COSENZA La Calabria, insieme alla Campania, è tra le regioni con i più alti tassi di rischio di povertà o esclusione sociale in Europa. I dati diffusi da Eurostat, relativi al 2024, restituiscono una fotografia drammatica: alle nostre latitudini anche il ceto medio è a rischio e il lavoro di associazioni e volontari diventa fondamentale per salvaguardar  i diritti delle persone che necessitano “oggi” dell’inderogabile tutela della loro esistenza dignitosa. Il Banco Alimentare, attivo da decenni e ben organizzato nella raccolta e nella distribuzione di beni alimentari e anche promotore di relazioni di aiuto con uomini e donne deboli, privi di tutele e senza voce. Gianni Romeo, direttore generale del Banco Alimentare della Calabria e fondatore della Fondazione Banco Alimentare nazionale, racconta – in una intervista al Corriere della Calabria – i contorni di una emergenza percepita come invisibile.

Salari bassi e lavoro precario, il trend non si inverte e crescono i nuovi poveri. Qual è la situazione in Calabria?

«La Calabria continua nel suo trend ormai “strutturale”, la nostra regione è la più povera d’Europa, ma quello che preoccupa di più è quando questo disagio raggiunge i più piccoli, i minori. L’ennesimo allarme è stato lanciato proprio qualche giorno fa dalla fondazione L’Albero della Vita: «Un’emergenza invisibile che toglie futuro ai bambini». “… In Calabria l’incidenza della povertà assoluta tra i minori raggiunge il 13,8%, mentre quella della povertà relativa supera il 35%, confermando la regione come quella con il valore più alto d’Italia”. Non credo sia necessaria aggiungere altro, i dati parlano chiaro.

Crescono i prezzi medi dei prodotti ad alto consumo: pasta, pane, burro, pollo. Quali sono i rischi?

«Il potere d’acquisto ultimamente si è drasticamente ridotto, lo riscontriamo quotidianamente e anche chi ha uno stipendio fisso spesso non riesce a far fronte a tutte le spese. Immaginate il disagio percepito e vissuto da chi non può contare su un’entrata sicura. Come può affrontare una simile situazione? Il rischio è che si allarghi ogni giorno di più la fascia di popolazione che consideriamo ai margini, con la possibilità che scivoli nella povertà. Ma c’è un altro aspetto drammatico ed impone una scelta a tutti coloro che si ritrovano soli e dinanzi ad un bivio: curarsi o pagare le bollette?».

Gianni Romeo

Isolamento, stigma e perdita di autonomia: c’è un’altra faccia della povertà alimentare che nessuno pare scorgere

«Qualcuno ha usato un’espressione molto forte parlando di nuovi “invisibili”, si tratta di coloro che vivono accanto a noi, le donne e gli uomini della porta accanto. Quanti subiscono questa condizione con dignità e riservatezza? Molto spesso non hanno il coraggio di chiedere aiuto, di rivolgersi a qualcuno. Per questo è prezioso l’impegno del mondo del volontariato, che va sostenuto e riconosciuto dalle istituzioni, quello delle Caritas e di tutti quei gruppi che con generosità si dedicano alla cura e all’aiuto degli altri. Il compito è delicato e fondato sull’ascolto dei più fragili e delle persone vulnerabili».

Il cibo non è solo merce, ma relazione, cultura. C’è chi rinuncia a un pasto per pagare le bollette o non invita un amico o un’amica a cena per senso di imbarazzo

«Siamo consapevoli di non essere in grado di risolvere i problemi della gente, ma attraverso il dono del cibo creiamo relazioni e dialogo, seminiamo, alimentiamo la speranza in un momento storico particolare e difficile. La distribuzione del cibo dev’essere funzionale e non può rimanere un aiuto asettico, deve coinvolgere l’altro in tutte le sue dimensioni. L’Unione Europea, attraverso il programma FEAD Plus varato nel 2025, lo sottolinea più volte. Solo così sollecitiamo concretamente un percorso di accompagnamento e di condivisione in grado di generare una nuova socialità che consenta alle persone di riacquistare fiducia e riscattarsi dalla condizione di disagio, tornando ad essere protagonista della propria vita».

Il vostro impegno prosegue, nonostante le difficoltà e gli ostacoli insormontabili

«Lavoriamo senza sosta dal mese di aprile del 1996 e in stretto collegamento con la Fondazione Banco Alimentare che coordina la rete dei 21 Banchi Alimentari in Italia. Siamo ormai un’organizzazione matura, consapevole dell’importante ruolo che svolgiamo soprattutto nei contesti più degradati e abbandonati. Il nostro aiuto in Calabria raggiunge circa 140.000 persone, grazie al lavoro continuo degli oltre 600 Enti accreditati attivi in tutta la regione. Avvertiamo il peso di una grande responsabilità, cerchiamo di portare a termine il nostro servizio con competenza e professionalità ma soprattutto con grande amore alimentato dalla gratuità e dalla condivisione: è l’elemento cardine che caratterizza l’opera dei Banchi Alimentari di tutta Italia e dell’Europa intera. Le difficoltà, le sfide, fanno parte del nostro lavoro, abbiamo il “dovere” di non lasciare indietro nessuno. Infine, mi piace ricordare le parole – pronunciate nel 2015 – da Don Luigi Giussani.
… In un tempo che ha smarrito il valore infinito della persona concreta, perché ha dimenticato la tradizione cristiana, siete chiamati a rinnovare lo spettacolo della condivisione gratuita del destino dei fratelli uomini, a imitazione di Gesù di Nazareth, che ha dato la vita per i suoi amici, anche soccorrendoli nei bisogni fisici quando li sfamò moltiplicando i pani e i pesci. Di questo miracolo, che solo la grazia di Dio può compiere attraverso lo strumento fragile delle nostre persone, il mondo ha bisogno per ritrovare una speranza che sostenga l’infinita fatica del vivere.” (Dalla prefazione di Giorgio Vittadini in “Se offrirai il tuo pane all’affamato…” a cura di G. Paolucci per il 25ennale del Banco Alimentare, 2015).
(f.benincasa@corrierecal.it) 

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