Zes Unica, Orsini a Reggio Calabria: «I 5,6 miliardi spesi hanno generato 28 miliardi di investimenti e 35 mila assunzioni»
Un teatro pieno e un’atmosfera composta, al Teatro Francesco Cilea, per celebrare i 100 anni di Confindustria Reggio Calabria

REGGIO CALABRIA Un teatro pieno e un’atmosfera composta, quella del Teatro Francesco Cilea, per celebrare i 100 anni di Confindustria Reggio Calabria. Ad aprire la serata, dopo i saluti istituzionali, è stato il presidente degli industriali reggini Domenico Vecchio, che ha ricordato come la sede reggina sia «la più antica delle sedi territoriali calabresi», sottolineando «la responsabilità morale e storica di rappresentare un sistema che attraversa le epoche e guarda avanti».
«Oggi – ha affermato – i sentimenti che ci uniscono sono orgoglio, appartenenza e vanto. Le nostre imprese storiche hanno saputo affrontare il cambiamento puntando su innovazione, sostenibilità e digitalizzazione. Abbiamo contribuito a costruire una Calabria diversa, più consapevole del proprio valore».
Accanto a lui, il presidente nazionale di Confindustria Emanuele Orsini, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Luigi Sbarra, il presidente della Regione Roberto Occhiuto e il presidente Unindustria Calabria Aldo Ferrara.
Proprio Aldo Ferrara ha sottolineato la centralità della regione nei nuovi scenari economici:
«La Calabria è un territorio strategico. Oggi non si può pensare a un’Italia proiettata nel mondo senza guardare al nostro porto, alla nostra posizione geografica, alle nostre competenze. Dobbiamo rafforzare le infrastrutture e aprire un grande piano export».


Al centro degli interventi, il tema delle infrastrutture strategiche: il porto di Gioia Tauro, l’aeroporto dello Stretto, e il Ponte sullo Stretto come opera di integrazione e sviluppo
Anche il governatore della Calabria Roberto Occhiuto è salito sul palco per festeggiare i 100 anni di Confindustria Reggio Calabria. Nella sue parole grande apprezzamento per la collaborazione con Confindustria: «Sono molto soddisfatto del lavoro che Confindustria ha svolto al servizio della Calabria negli ultimi quattro anni perché mi ha dato grandissimi suggerimenti, tante idee e grazie a queste idee e a questi suggerimenti siamo riusciti ad attivare una spesa di oltre 800 milioni di euro in quattro anni a favore delle imprese, con un tiraggio straordinario perché molte imprese hanno avuto la possibilità di ricorrere agli strumenti per avere ristorati i costi maggiori derivanti dall’energia».
Il sottosegretario Luigi Sbarra ha sottolineato il ruolo crescente del Sud nella crescita nazionale:
«Il Mezzogiorno non è più periferia, ma motore dello sviluppo. Con la ZES Unica e gli incentivi stiamo costruendo una crescita strutturale. E sul Ponte: nessun passo indietro».
Un momento dal forte valore identitario è stato quello della premiazione dei Past President e delle Imprese Storiche, che hanno segnato la vita produttiva del territorio.
Sul grande palco del Cilea poi è toccato al giornalista Giampaolo Latella intervistare il presidente nazionale di Confindustria Emanuele Orsini che ha parlato di innovazione, export e continuità delle politiche industriali come traiettorie della crescita dei prossimi anni.
«Noi non abbiamo bocciato la manovra, – ha detto Orsini – stiamo dicendo una cosa diversa: serve un piano industriale del Paese con misure che abbiano almeno un respiro triennale. Per costruire e fare un investimento in Italia servono almeno tre anni. Se vogliamo convincere gli imprenditori a investire, serve tempo e continuità. Ci auspichiamo che le misure, soprattutto su iper e super ammortamento, possano avere una durata triennale».
Orsini ha poi ribadito l’importanza della ZES Unica:
«Sappiamo quanto ha fatto bene a questo territorio: i 5,6 miliardi spesi negli ultimi due anni hanno generato 28 miliardi di investimenti e 35 mila assunzioni. È la via giusta».
Al termine degli interventi istituzionali, la celebrazione ha lasciato spazio alla musica. Il palcoscenico del Cilea si è trasformato in luogo di suggestione e ascolto per il concerto celebrativo che ha visto protagonisti Lucrezia Lavino Mercuri e Aurelio Marco Raco.
La loro esibizione, intensa, ha accompagnato idealmente il pubblico in un viaggio tra memoria e futuro, intrecciando classici della tradizione e brani contemporanei. Un momento importante per ricordare che l’impresa è anche cultura, sensibilità, capacità di tenere insieme territori, persone e visioni. (redazione@corrierecal.it)
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