Sicurezza a Lamezia, Vitale: «Il Comune si costituisca parte civile e sostenga le vittime del racket»
La capogruppo di Azione Lamezia propone un tavolo permanente con Prefettura, Diocesi e forze dell’ordine

LAMEZIA TERME Dopo le tre esplosioni che in meno di una settimana hanno scosso il centro cittadino, la consigliera comunale Annita Vitale, capogruppo di Azione Lamezia, ha presentato un’interpellanza urgente al sindaco Mario Murone, alla presidente del Consiglio comunale Maria Grandinetti e all’intera Giunta.
L’obiettivo è chiaro: chiedere un segnale forte e unitario da parte delle istituzioni locali contro l’ondata di episodi delittuosi che stanno alimentando paura, sfiducia e danni economici tra commercianti e cittadini.
Tre ordigni in pochi giorni
Nella notte tra il 2 e il 3 novembre, un ordigno rudimentale è esploso davanti a un negozio di ottica su corso Nicotera. Solo due notti prima, un’altra deflagrazione aveva colpito un’attività di abbigliamento in via XX Settembre; il 29 ottobre, un episodio analogo si era verificato in via Miceli. Tre esplosioni, tutte in pieno centro e attorno alla mezzanotte, che presentano modalità simili e hanno riacceso l’incubo del racket. A questi si sommano i danneggiamenti e gli incendi di maggio, il furto d’auto con distruzione di sei vetture a luglio, e altri fatti di sangue avvenuti tra ottobre e novembre, che, pur diversi per natura, contribuiscono – scrive Vitale – «a minare la percezione di sicurezza, la tenuta economica e la vivibilità urbana».
«Serve una risposta corale»
Nell’interpellanza, la consigliera sottolinea come «appaia necessario un segnale chiaro e unitario delle istituzioni e della comunità lametina contro ogni forma di delinquenza e violenza».
Vitale richiama le prerogative del sindaco come autorità locale di pubblica sicurezza (ai sensi del TUEL e del D.L. 14/2017, convertito nella legge 48/2017) e sollecita azioni coordinate con la Prefettura, le Forze dell’Ordine e la Polizia Locale.
Ma l’intervento richiesto non è solo repressivo: la consigliera propone un approccio integrato, che includa videosorveglianza, illuminazione, rigenerazione urbana e sostegno concreto agli esercenti vittime di intimidazioni.
Le domande al sindaco e alla Giunta
Nel documento, Vitale chiede all’amministrazione: se sia stata richiesta o convocata una riunione straordinaria del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, e con quali indirizzi specifici per Lamezia; se il Comune intenda convocare un Consiglio comunale aperto sulla sicurezza e la legalità, invitando il vescovo, le associazioni antiracket, le categorie produttive e i comitati civici; la possibilità di istituire un tavolo permanente Comune–Prefettura–Forze dell’Ordine–Diocesi–Associazioni, con report pubblici periodici; lo stato della rete di videosorveglianza comunale, con indicazione di impianti attivi, criticità e tempi di estensione; le iniziative su illuminazione, arredo urbano e presidio degli spazi pubblici nelle zone centrali; l’eventuale decisione di costituirsi parte civile nei procedimenti penali relativi agli episodi recenti; l’attivazione di misure di sostegno economico per i commercianti colpiti, come agevolazioni tributarie, procedure semplificate per i ripristini e sportelli informativi sui fondi disponibili; infine, interventi mirati nei quartieri vulnerabili come Savutano e nelle aree costiere, con progetti integrati di sicurezza e inclusione sociale.
«Un’urgenza che non si può rinviare»
La richiesta di trattazione urgente, ai sensi dell’articolo 19 del Regolamento consiliare, si fonda sulla ravvicinata sequenza di eventi delittuosi e sull’allarme diffuso tra i cittadini e gli operatori economici. «L’urgenza – scrive Vitale – è necessaria per assumere indirizzi e atti utili alla prevenzione di ulteriori episodi, alla tutela delle vittime e al coordinamento con le Autorità competenti».
La consigliera chiede quindi che l’interpellanza venga iscritta in apertura dell’ordine del giorno del primo Consiglio utile, con risposta in Aula nella stessa seduta.
Una città che chiede sicurezza
La nuova ondata di intimidazioni arriva in un momento già delicato per Lamezia Terme, dove – nonostante l’impegno delle forze dell’ordine e della Prefettura – il clima di insicurezza percepita si è fatto più acuto. La riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, già annunciata per mercoledì mattina in Prefettura a Catanzaro, sarà il primo banco di prova per verificare la risposta dello Stato. Nel frattempo, dal Consiglio comunale arriva la richiesta di trasformare la paura in partecipazione: «Solo un fronte comune – scrive Vitale – potrà restituire fiducia a commercianti e cittadini e riaffermare che Lamezia non si piega a nessuna forma di violenza». (redazione@corrierecal.it)
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