Sanità, il 10% dei calabresi rinuncia a curarsi. Tra le cause le lunghe liste d’attesa
In crescita di circa tre punti percentuali rispetto al 2023, ma in linea con la media italiana. Pesano anche le difficoltà economiche

Quasi un italiano su dieci rinuncia a curarsi. È l’allarme emerso dai dati Istat durante le audizioni per la Manovra. L’Istituto rivela come il 9,9% degli italiani nel 2024 ha deciso di non ricorrere alle prestazioni sanitarie necessarie, un dato in aumento rispetto al 7% dell’anno precedente. A certificarlo è stato il presidente Inps Francesco Maria Chelli che ha spiegato come i motivi principali siano le lunghe liste d’attesa, insieme alla scomodità delle strutture sanitarie e alle difficoltà economiche.
In Calabria il 10%
Circa il 6,8% rinuncia proprio a causa delle lunghe liste d’attesa, con una percentuale ancora più altra tra gli over 45 e over 65. A livello geografico, il Nord Italia di ferma al 9,2% delle persone che rinunciano alla cura, mentre sale al 10,7% nel Centro e al 10,3% nel Sud. A guidare la classifica delle regioni è la Sardegna con il 17,2%, mentre ultima è la provincia autonoma di Bolzano con il 5,3%. Balzo in avanti della Calabria, che rispetto al 7% del 2023 passa al 10%, aumentando di tre punti percentuali. Sono più le donne quelle che rinunciano a curarsi: anche in questo caso il dato calabrese è in crescita del 3,7% stanziandosi al 12,7% (rispetto alla media nazionale dell’11,4%), mentre la percentuale di uomini che rinuncia alle prestazioni sanitarie si ferma al 7,2.
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