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SETTE GIORNI DI CALABRESI PENSIERI

La linea d’ombra di Ferdinando Aiello. Comunista diventato amico dei potenti della sanità

Occhiuto riparte dagli intellettuali, i successi del rettore Leone all’Unical

Pubblicato il: 08/11/2025 – 6:55
di Paride Leporace
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La linea d’ombra di Ferdinando Aiello. Comunista diventato amico dei potenti della sanità

Nella storia di appalti ospedalieri siciliani che ha riportato in prima pagina il già condannato per mafia Totò Cuffaro, segretario della Democrazia Cristiana – come ha ben raccontato per filo e per segno il Corriere della Calabria – è coinvolto anche l’ex deputato calabrese Ferdinando Aiello su cui pende mandato d’arresto e che sarà interrogato dai magistrati lunedì prossimo.
Come è già altre volte accaduto Aiello sta su una linea d’ombra in questa vicenda, defilato rispetto all’informazione nazionale, aspetta come già successo in passato di risolvere la vicenda ancora alle fasi preliminari nella sua definizione. Quello che è comunque inoppugnabile è la mutata antropologia politica. Ferdinando ha oggi 53 anni, diplomato, è un giovane sconosciuto agli addetti ai lavori quando ad inizio secolo il giovane comunista militante a Rogliano diventa consigliere provinciale di Rifondazione comunista. Lo aspetta il ruolo di assessore. Inizia da lì una carriera di successo forte di un consenso elettorale inarrestabile. Basso profilo e relazioni importanti, è il suo profilo politico. La tabella segna l’elezione al Consiglio regionale, eletto in Rifondazione comunista, poi diventerà deputato vendoliano per poi clamorosamente svoltare verso il credo del Pd renziano diventando deputato di riferimento dei nuovi rottamatori.
Rare dichiarazioni pubbliche e poca politica novecentesca. Aiello diventa l’uomo del giorno quando un’inchiesta giornalistica scopre che tutti i partiti del Consiglio regionale calabrese si sono spartiti oltre cento posti di portaborse a tempo indeterminato scelti tra parenti, amici e dirigenti di partito. Nell’elenco c’è anche lui e Aiello accetta di rispondere quella volta alle domande incalzanti di Riccardo Iacona. Afferma di essere stato costretto quasi ad accettare una norma che non condivide. Non si è dimesso per non mettere in imbarazzo le due compagne di partito che sono state assunte a tempo indeterminato con lui. In effetti si dimetterà appena si creano le condizioni del suo successo politico.
In parlamento poche le sue proposte di legge: una sugli lsu e due codicilli di natura penale.
Sulla linea d’ombra compariranno più volte inciampi di natura giudiziaria. Da consigliere regionale entra nel gruppone degli inquisiti di Rimborsopoli e dopo una decennio è stato assolto. Nei suoi confronti era stato formulata l’accusa di aver fissato la sua sede politica a casa della mamma chiedendo il rimborso delle tariffe energetiche. La vicenda si chiude riconoscendo il diritto ad avere il comodato d’uso però la Corte dei Conti in due gradi di giudizio ha ottenuto il risarcimento contabilizzato a poco più di 7000 euro. L’anonimo deputato Aiello finisce di nuovi sui giornali nazionali quando si scopre che è il facilitatore della ministra renziana Boschi in un suo viaggio in Argentina con il presidente Macri di origini calabrese per favorire il voto referendario. All’epoca Ferdinando è ancora indagato per la rimborsopoli calabrese, dato sensibile per l’informazione antirenziana. Più pesante la tegole di un processo a Salerno per l’accusa di aver offerto una vacanza ad un magistrato calabrese (tutti assolti) e anche per essere stato lui ospite della manifestazione promozionale a Spoleto della regione Calabria (anche qui tutti assolti). Incidenti di percorso che comunque testimoniano la vicinanza di Aiello al potere politico in sella. Aiello è stato da sempre facilitatore delle vicende sanitarie locali con buone amicizie, qualcuno scrive anche di parentele con i gruppi imprenditoriale della sanità più agguerriti che nei seggi delle proprie cliniche fossero primarie o politiche hanno sempre ricompensato con masse di voti. In quest’ultima vicenda giudiziaria nei faldoni delle accusa Aiello parla con Totò “Vasa vasa” su come bisognava vincere gli appalti. Il politico calabrese rappresenterebbe gli interessi come consulente della società Dussmann, colosso internazionale del settore con 70.000 dipendenti in 21 paesi che si occupano di pulizia, catering, sicurezza, reception, servizi tecnici ed energy management per un fatturato di 3 miliardi di euro. Dussmann dichiara “la propria assoluta estraneità a qualsiasi condotta illecita e la piena fiducia nell’operato della magistratura e delle forze dell’ordine”. Quasi a dire sarà Aiello a rispondere alla procura di Palermo dei suoi comportamenti.
Probabilmente anche questa volta finisce tutto in una bolla di sapone. Resta il dato antropologico di un giovane comunista diventato facilitatore di potenti politici e di una multinazionale. Nel Novecento il grande romanziere Philiph Roth scrisse “Ho sposato un comunista” libro in cui si racconta di Iron Rinn, ex scaricatore di porto ed ex operaio impegnato in lotte sindacali che diventa attore radiofonico di grande successo. Nel nuovo secolo qualche giovane narratore italiano potrebbe prendere a modello il nostro Aiello per una novella alla Giorgio Gaber: “Qualcuno era comunista”.

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Non sappiamo se per caso o per volontà politica, ma la prima giunta dell’Occhiuto bis come primo atto ha deciso di costituire una Cabina di regia delle visioni culturali. Saranno chiamati a farne parte “esperti di comprovata competenza ed esperienza e sarà presieduta dal presidente della Giunta” come recita il comunicato ufficiale. Quindi il presidente Calabria riparte da una mossa molto novecentesca. Circondarsi di intellettuali, categoria molto in disuso nella politica, per decidere e indirizzare le visioni culturali dei prossimi anni. E’ certamente una notizia insolita. Sarà interessante capire ora che scelte farà il presidente. Solo intellettuali di area politica di maggioranza o una schiera di colti e competenti di qualsiasi provenienza ideologica? Curiosità anche per quali campi culturali e della conoscenza saranno impiegati nella scelta dei migliori. Comunque vada, una scelta così netta, nessun predecessore di Occhiuto l’aveva mai attuata limitandosi ad assegnare agli intellettuali soltanto nomine di assessori o di consulenti personali.

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Per stare al tema ha sbagliato previsione chi indicava il rettore uscente Nicola Leone come possibile assessore alla Sanità calabrese. L’ex magnifico tornerà alla ricerca sull’Intelligenza artificiale e nel frattempo lascia un data room su Arcavacata di non poco conto. Per la didattica sono stati attivati 14 nuovi corsi di studio, 8 nuove lauree magistrali internazionali in lingua inglese, e si registra il più 40 per cento nelle immatricolazioni. Leone ha aperto un polo didattico di Medicina a Crotone, ha sfondato il muro del Campagnano portando il corso di Professioni sanitarie a Cosenza ed è riuscito a far partire la facoltà di Medicina ad Arcavacata al netto di come la si pensi sulla collocazione del nuovo ospedale che comunque si connette alla tecnologia più avanzata della robotica e delle strumentazioni hi-tech.
Indicativo anche che siano arrivati ad Arcavacata 18 scienziati da tutto il mondo, e che il Censis e i principali ranking mondiali pongano Unical in testa alle classifiche di settore. E non si pensi che sia stata trascurata l’area umanistica visto che sono stati stanziati ottocentomila euro anche in questo settore.
E se in Italia mandare i figli all’Università è una salasso di non poco conto per fitti alle stelle, ad Arcavacata sono state costruite 3 nuove residenze universitarie, e anche qui le classifiche come quella del Censis dicono che si è tra i migliori per qualità dei servizi mentre Alma Laurea premia la soddisfazione degli studenti. E’ stato aperto anche un cinema e soprattutto, anche se di poco (+8) sono aumentati i laureati che restano a lavorare nella nostra regione. Direi che in Calabria abbiamo una buona eccellenza. (redazione@corrierecal.it)

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