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dall'”aula rossa”

Catanzaro, politica unita sulla vertenza Telecontact in un Consiglio dalla (inutile) durata “monstre”

Mozione per i 400 lavoratori a rischio. Donato lascia Azione. Polimeni si dimette per la Regione. Dal Misto “messaggi” al sindaco

Pubblicato il: 10/11/2025 – 20:46
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Catanzaro, politica unita sulla vertenza Telecontact in un Consiglio dalla (inutile) durata “monstre”

CATANZARO Il ritorno nell’”Aula Rossa”, la storica sala del Consiglio comunale di Catanzaro, è nel segno di un’emergenza che impegna la politica cittadina a mettere da parte divisioni e lacerazioni e a mettere in campo invece uno sforzo unitario. Priorità al (potenziale) dramma economico e sociale che si staglia fosco sull’orizzonte di Catanzaro per una vicenda che ha un respiro nazionale ma che può provocare gravissime conseguenze sul territorio: la vertenza Telecontact, un segmento nei servizi di call center del gruppo Tim che dovrebbe essere ceduto a una nuova società, la Dna, un’operazione che coinvolge oltre 400 lavoratori calabresi occupati nella sede di Catanzaro. Un campanello d’allarme che ha indotto il Consiglio comunale di oggi ad approvare all’unanimità una risoluzione che dà mandato al sindaco Nicola Fiorita di imbastire una forte azione ai livelli istituzionali superiori. In aula parlano i delegati sindacali, tra cui Daniele Gualtieri (Cisl), Gigi Veraldi (Cgil), Andrea Ranieri (Uil), Pierpaolo Pisano (Ugl). In sala un folto gruppo di lavoratori Telecontact, preoccupati ma composti nella loro preoccupazione. La vertenza ha un’indubbia carica sociale anche se il rischio di un dramma occupazionale è ancora di là da venire, ma intanto si prova a frenarlo. «Non camminerete soli», dice Fiorita rivolgendosi ai lavoratori Telecontact, che ricevono la solidarietà di tutta l’aula e alzano ora lo sguardo al vertice in programma mercoledì alla Cittadella con il presidente della Regione Roberto Occhiuto, i consiglieri regionali della città come il vicepresidente della Giunta Filippo Mancuso e Marco Polimeni, lo stesso Fiorita, i sindacati. L’obiettivo è spostare anche la “parte calabrese” della vertenza a Roma, sul tavolo del governo: secondo quanto riferito dal capogruppo della Lega Eugenio Riccio, Mancuso, anche in qualità di commissario regionale del Carroccio, avrebbe anche avviato interlocuzioni con il ministro Giorgetti e il sottosegretario Durigon. Si vedrà: lunedì 17 novembre ulteriore appendice con una mobilitazione nel centro di Catanzaro con tanto di sit-in e corteo.

Il dibattito politico

La vertenza Telecontact fa passare inevitabilmente in secondo piano il senso politico di una seduta di Consiglio comunale che comunque è stato fondamentalmente di routine, soprattutto nella (inutile) durata “monstre” (oltre 5 ore), e comunque condizionato dal fatto di essere stata la prima seduta dopo le Regionali, che a Catanzaro hanno comunque registrato la vittoria del centrodestra. Pochissimi sussulti, in effetti, tranne l’annuncio di Valerio Donato di lasciare Azione perché – spiega Donato – «io sono uomo di sinistra e non ce la faccio a seguire la direzione che questo partito sta prendendo in direzione del sostegno al centrodestra». Celebrata l’elezione alla Regione di Polimeni, che annuncia le dimissioni da consigliere comunale (al suo posto subentrerà Francesco Passafaro).  Aspre critiche all’amministrazione Fiorita poi da Antonello Talerico e Sergio Costanzo (Forza Italia), toni concilianti invece dal gruppone del Misto che in qualche modo “puntella” il sindaco, anche se da qualche componente – Francesco Scarpino e Tommaso Serraino – è arrivata la richiesta a Fiorita di un cambio di passo da parte di alcuni assessori (e, sottinteso, un “ritocco” nella squadra di governo), mentre Fabio Celia non ha lesinato stoccate al centrosinistra e in particolare al Pd, invitando Fiorita e la sua maggioranza a «fare sintesi perché tra un anno e mezzo potrebbe esserci una debacle totale». Da diversi banchi del Consiglio comunale viene poi rilanciata la crisi della più importante municipalizzata, la Catanzaro Servizi, che si dibatte da anni in un caos gestionale e contabile dai contorni persino “oscuri” e con una situazione occupazionale molto precaria (e infatti in aula c’erano anche lavoratori della “Servizi”). A concludere il sindaco Fiorita, che anzitutto si dice «sconcertato» per la lunghezza del dibattito e anche per certe inutili strumentalizzazioni rivendicando poi i risultati comunque ottenuti, tra cui quello di aver rimesso in carreggiata “Catanzaro Servizi”: «Abbiamo perso tempo ma siamo sulla strada giusta». E poi i cantieri aperti e quelli chiusi, come gli alloggi per gli universitari nel centro storico e «un pacchetto di interventi che rilanceranno questa area», aggiunge Fiorita. (a. c.)

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