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a marzo si torna in campo

Qualificazione Mondiali, Italia ai play off

Gli azzurri soffrono con la Moldova ma passano (2-0) nel finale. Domenica la Norvegia

Pubblicato il: 13/11/2025 – 22:47
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Qualificazione Mondiali, Italia ai play off

CHISINAU Gli azzurri soffrono con la Moldova ma passano (2-0) nel finale, gol di Mancini (nella foto l’esultanza) e Pio Esposito, entrato da poco al posto di uno spento Raspadori. Domenica la Norvegia, a fine marzo si torna in campo per le due sfide decisive. Gattuso: “Le partite facili non esistono, sono molto soddisfatto”. Dal ct anche le critiche ai cori di contestazione dei 500 tifosi italiani in trasferta: “Non è il momento di dire ai giocatori di andare a lavorare, restiamo uniti”.

La partita

Il match che segnava il destino azzurro si era già giocato un paio di ore prima a Oslo. La Norvegia vincente sull’Estonia ha di fatto relegato l’Italia ai playoff cambiando, come era preventivabile, la prospettiva della sfida a Chisinau contro la Moldova, utile principalmente – come quella di domenica sera a San Siro con i norvegesi già con il pass mondiale in tasca – per rodare e testare la squadra in vista degli spareggi del prossimo marzo (sorteggio il 20 novembre). E i segnali non sembrano essere troppo incoraggianti e convincenti, anzi. Nonostante una formazione iperoffensiva a quattro punte (dal 1′ Orsolini, Raspadori e Zaccagni a sostegno di Scamacca unica punta), la Nazionale di Gattuso ha faticato oltremodo riuscendo solo a tre minuti dalla fine ad aprire la ‘scatola’ moldava, sciupando nel primo tempo almeno cinque occasioni limpide per portarsi in vantaggio, le più evidenti con Scamacca, Mancini (pallone alto a porta vuota), Raspadori e Cristante, e non cambiando marcia nella ripresa se non proprio nei minuti conclusivi. Finisce 2-0 con rete del difensore Mancini e di Pio Esposito (ancora loro) in pieno recupero, successo che consente a Gattuso di proseguire il filotto di vittorie (cinque di fila). Sono sei in tutto le partite consecutive vinte nel girone di qualificazione ai Mondiali, ma non basta e serviranno i playoff che tanto fanno tremare, alla luce degli ultimi due flop, con il mancato passa iridato nel 2018 e 2022.

Una vittoria sofferta

Questa Italia si tiene stretta una vittoria sofferta ma alla fine trovata, per il resto c’è da cambiare marcia e soprattutto essere più lucidi sottoporta per poter tenere alte le ambizioni Un possesso di palla superiore al 75% non ha prodotto infatti nulla di concreto per almeno 85′ con l’Italia che è finita per sbattere contro il muro alzato dai padroni di casa, intenzionati a dare il massimo per evitare altre goleade come quella del recente 11-1 contro la Norvegia e portare a casa un pareggio preziosissimo per la loro storia. Ma gli ‘Azzurri’ non sono mai stati affetti da bulimia e la trazione anteriore ha finito per ingolfare il gioco. Tanti, troppi errori nella prima frazione e parecchio equilibrio con una grande chance persino per i moldavi con Postolachi che ha mandato alto da pochi metri. E’ mancata qualità e velocità nelle scelte e anche nella ripresa il canovaccio del match si è ripetuto: Italia in avanti, possesso palla prolungato senza mai sfondare e solito appannamento nel momento di rifinire.

Decisivi i cambi

Dopo oltre l’ora di gioco, Gattuso si è affidato a Retegui e a Pio Esposito al posto di Raspadori e Scamacca che hanno fatto davvero fatica ad incidere, protagonisti di una prova deludente rispetto alle aspettative. E qualcosa è cambiato. Almeno nella velocità e nelle giocate. Dopo gli attaccanti centrali Ringjio ha fatto variazioni anche con gli esterni con l’ingresso di Dimarco e Politano per Cambiaso e Orsolini. Due occasioni per il giovane nerazzurro ma ancora un volta il bersaglio veniva mancato. La Moldova nel finale si è accorta che l’Italia non faceva male e ci ha creduto gettando il coraggio oltre al linea di metacampo. Ed è bastato alzare di poco il loro baricentro che l’Italia ha trovato la via della rete, prima con Mancini all’88 e poi con Pio Esposito nei minuti di recupero, entrambi di testa. Due reti che ridanno quantomeno un po di vigore e autostima. La nuova maglia azzurra con le foglie benauguranti di alloro a propiziare giornate di gloria non sono state comunque celebrate con un bel debutto. La speranza è che possano essere indossate ai Mondiali. Ma serve un’Italia del tutto diversa, più incisiva, cinica e feroce.

L’altra sfida

L’illusione azzurra dura 50 minuti, poi l’uragano Norvegia si abbatte sull’Estonia e all’Italia a questo punto restano solo i play-off. Solo l’aritmetica nega agli scandinavi la certezza della qualificazione ai Mondiali 2026 dopo che all’Ullevaal Stadion di Oslo, sotto gli occhi anche dell’88enne Re Harald V, gli uomini di Solbakken regolano 4-1 l’Estonia, ipotecando il primo posto nel gruppo I. Gli ospiti resistono fino a inizio ripresa, poi la Norvegia si sblocca e non si ferma piu’: doppiette di Sorloth e Haaland in 12 minuti e pratica archiviata. La rete di Saarma al 64′ rende solo meno amaro il passivo per gli estoni. Gli scandinavi si apprestano dunque a tornare a giocare un Mondiale per la prima volta dal 1998: l’aritmetica certezza sarebbe potuta arrivare gia’ stasera se l’Italia non avesse battuto la Moldova, dunque per ora festa rinviata a domenica, quando anche in caso di sconfitta contro gli azzurri la Norvegia si terrà sicuramente il primato del girone – che vale il pass diretto – grazie a una differenza reti fuori discussione: era +29 a +10 già in attesa dell’esito di Chisinau.

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