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Sale non utilizzate all’ospedale di Acri, l’Asp chiarisce: «foto scattate in una parte dell’ala vecchia chiusa al pubblico»

La risposta della direttrice dello spoke e della direttrice dell’unità operativa di Medicina alle polemiche sollevate

Pubblicato il: 14/11/2025 – 12:15
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Sale non utilizzate all’ospedale di Acri, l’Asp chiarisce: «foto scattate in una parte dell’ala vecchia chiusa al pubblico»

COSENZA Negli ultimi giorni alcuni contenuti apparsi sul web hanno provocato preoccupazione tra i residenti della comunità di Acri. La circolazione di scatti privi di un’adeguata spiegazione rischia di generare timori infondati e di ledere la reputazione di chi opera con serietà, fanno sapere dall’Azienda sanitaria di Cosenza. Per questo motivo è utile richiamare tutti a un atteggiamento prudente, soprattutto quando si trattano argomenti che coinvolgono strutture pubbliche e persone che vi lavorano ogni giorno.
La diffusione di fotografie riguardanti ambienti non utilizzati del Presidio ospedaliero “Beato Angelo” ha sollevato interrogativi e commenti. Per evitare che interpretazioni errate si trasformino in allarmismo, la direzione ha ritenuto necessario fornire una descrizione puntuale dei fatti, chiarendo la natura dei locali ritratti e lo stato delle procedure in corso. Le fotografie riguardano una parte dell’ala vecchia, chiusa al pubblico da anni. Si tratta di stanze non operative in cui sono presenti oggetti e attrezzature superate.
La direttrice sanitaria dello spoke di Corigliano- Rossano – Acri, Maria Pompei Bernardi, chiarisce: «Le immagini non riguardano il reparto di Medicina. Mostrano una zona al terzo piano, non accessibile ai cittadini e chiusa da tempo. In quelle stanze sono rimasti materiali che devono essere eliminati». Bernardi aggiunge che la procedura per lo smaltimento è stata avviata mesi fa ed è in corso. Sul tema dell’accesso, la direttrice precisa: «Per entrare servono le chiavi dell’ufficio tecnico. Non conosciamo le modalità con cui qualcuno sia riuscito a introdursi in quell’area».

Interviene anche la direttrice dell’unità operativa di Medicina, Maria Ferraro, che chiarisce l’aspetto centrale: «Il reparto è stato trasferito nell’ex zona dedicata ai pazienti Covid, ristrutturata e attrezzata. Qui ci sono letti moderni, comandi automatici e camere con servizi interni». Ferraro ricorda che la sistemazione è attiva da prima dell’estate e che lo spazio storico sarà rinnovato grazie a fondi già previsti. La direttrice descrive gli effetti del nuovo assetto: «Le camere sono più ampie, i percorsi sono ordinati e gli ascensori facilitano gli spostamenti. Una donazione recente ha permesso di installare televisori nelle stanze». Ferraro illustra anche l’organizzazione quotidiana: «Si entra da un unico punto e il personale indirizza le persone secondo la necessità. Ogni spazio è utilizzato e non ci sono zone vuote».
L’attività dell’unità operativa è documentata dai numeri: «Ogni anno assistiamo quasi mille persone tra degenza e day hospital. Offriamo visite internistiche, diabetologiche, cardiologiche e vari esami diagnostici». Ferraro aggiunge che la dotazione strumentale è completa: «Abbiamo ecografi multidisciplinari e ciò che serve per lavorare in modo corretto. L’Azienda ha fornito quanto richiesto».
La direzione invita a considerare con attenzione ciò che circola online e ribadisce l’impegno a proseguire con gli interventi programmati, ricordando che una buona informazione favorisce un rapporto trasparente con i cittadini.

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