Autonomia, la Lega forza i tempi. Occhiuto: «Calderoli ci convochi». Il ministro: «Disponibile al confronto»
L’annuncio della firma di pre-intese con le Regioni del Nord. Botta e risposta tre il presidente della Calabria e il ministro

LAMEZIA TERME Torna a riaccendersi il dibattito sull’autonomia differenziata. Il ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie Roberto Calderoli sarà domani a Venezia per firmare con il Veneto la prima delle pre-intese sull’autonomia differenziata. Seguiranno sempre domani la Lombardia, e dopodomani Piemonte e Liguria. La firma – informa una nota – è «a nome del Governo e con l’autorizzazione del presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che ha espresso soddisfazione per l’attuazione del programma di Governo e condivide il percorso intrapreso per il completamento dei negoziati». La firma «è un momento figlio non di improvvisazioni, ma di 30 anni di battaglie. Da Venezia, al Po, al Monviso, a Bossi, Maroni. C’è tanto Veneto in questa in questa battaglia, i referendum che coinvolsero milioni di veneti e di lombardi», commenta il leader della lega e vicepremier Matteo Salvini.
Occhiuto (al solito) “frena”
«Le pre-intese sull’autonomia differenziata delle quali si parla in queste ore sono soltanto semplici accordi politici», dice invece il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, che sul tema “frena” ancora una volta pur essendo leader di un partito, Forza Italia, alleato con la Lega. Secondo Occhiuto «sarà, invece, importante valutare nel merito le intese, quelle vere, sulle materie non Lep, affinché non generino squilibri tra regioni del Nord e regioni del Sud. La bussola da seguire deve essere sempre la sentenza della Corte Costituzionale. La Consulta ha detto che quando le intese su materie non Lep riguardano anche il trasferimento di funzioni che possono incidere sui diritti sociali e civili, è necessario fermarsi». Occhiuto prosegue: «La mia preoccupazione riguarda alcune delle funzioni – probabilmente riportare nelle pre-intese dei prossimi giorni – che potrebbero avere impatti significativi sul coordinamento della finanza pubblica in sanità: alcune regioni, ad esempio, potrebbero usare le risorse del riparto sanitario per pagare di più i medici, o per offrire loro una previdenza integrativa e complementare più conveniente. Tutto ciò comporterebbe inevitabilmente una sperequazione rispetto alle regioni che non possono consentirsi iniziative di questo tipo. Su altre materie non Lep, invece, potrebbero esserci questioni anche vantaggiose per le regioni del Sud: sarebbe interessante approfondire anche questi aspetti. Per queste ragioni, chiedo al ministro Roberto Calderoli di convocare già nei prossimi giorni un tavolo di confronto tra le regioni che hanno chiesto la sottoscrizione delle intese sulle materie non Lep e tra coloro che invece hanno rappresentato qualche preoccupazione».
La risposta di Calderoli
«Da parte mia sono totalmente convinto di ciò che sto facendo, di non voler favorire né danneggiare una parte del Paese rispetto a un’altra, ma di essere al lavoro per far crescere e responsabilizzare tutto il Paese. Ecco perché sono assolutamente disponibile ad aprire un tavolo di confronto con tutte le Regioni che lo richiederanno, a partire proprio dal presidente Occhiuto, al quale ho proposto un incontro diretto già a partire dalla prossima settimana. Si metta da parte ogni ideologia e lavoriamo tutti insieme nell’interesse del Paese, del Nord così come del Sud, per risolvere grazie all’autonomia sia la questione meridionale che quella settentrionale». Lo dice, in una nota, il Ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie Roberto Calderoli, aprendo a un tavolo con le Regioni per riflettere sull’opportunità dell’autonomia andando oltre gli schieramenti. (c. a.)
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