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in veneto la prima firma

Autonomia, Calderoli: «Ho sentito Occhiuto. Anche le altre Regioni vorranno le pre-intese»

Il ministro smorza le critiche: «Queste cose possono funzionare anche nel centro-sud del Paese. In Calabria ottimo lavoro nella sanità»

Pubblicato il: 18/11/2025 – 14:31
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Autonomia, Calderoli: «Ho sentito Occhiuto. Anche le altre Regioni vorranno le pre-intese»

VENEZIA «Io sono convinto che anche gli altri presidenti di Regioni che in passato hanno manifestato, magari politicamente più che per i contenuti, una contrarietà all’autonomia, diranno, una volta letta la preintesa, “se l’autonomia differenziata è questa, lo faccio anch’io”. Queste cose possono funzionare anche in Regioni del centro e del sud del Paese». Lo ha sostenuto il ministro delle Autonomie Roberto Calderoli, commentando le critiche del presidente della Calabria Roberto Occhiuto alla firma delle pre-intese con quattro Regioni. «Io ieri sera ho avuto un dialogo telefonico proprio col presidente Occhiuto», ha detto Calderoli, sottolineando che le pre-intese «oggi vengono commentate, anche condannate o giudicate male, e nessuno ne ha avuto la lettura. Io credo che la buona amministrazione – ha quindi concluso – debba essere sempre premiata e devo dire che anche lui, partendo da una situazione veramente drammatica in termini sanitari in Calabria, sta facendo un ottimo di lavoro come commissario di governo, finalizzato all’uscita dallo stato di commissariamento che la Calabria sta vivendo».

In Veneto la prima «storica» firma

Dichiarazioni distensive che arrivano alla vigilia delle prime “pre-intese” tra quattro Regioni del Nord e il governo sull’Autonomia differenziata. Un passaggio che non ha particolari rilievi formali ma che prova a mettere un punto fermo a pochi giorni dal voto in Veneto. E proprio a Venezia il ministro Calderoli firma con il governatore uscente Luca Zaia il primo accordo. Seguiranno quelli con Lombardia (oggi pomeriggio), Piemonte e Liguria (domani). Sia Calderoli che Zaia definiscono «storica» la firma di oggi, un passaggio che in realtà non avvicina di molto l’ok definitivo, per il quale serviranno ancora molti altri “step”. A riassumerli è lo stesso Calderoli: il testo di oggi servirà come base per scrivere lo schema di intesa preliminare sulle prime 4 materie affrontate (Protezione civile, professioni, previdenza integrativa, coordinamento della finanza pbblica in sanità) che poi Calderoli dovrà portare in Cdm. Una volta approvato dai colleghi ministri, lo schema di intesa preliminare dovrà ricevere i pareri di Conferenza unificata e Parlamento. Anche sulla base dei pareri, si scriverà il testo di intesa definitivo, che sarà sottoposto alle Regioni per essere votato. A quel punto il testo – relativo alle prime 4 materie affrontate, tutte “Non Lep”, cioè per le quali non serve preliminarmente la definizione dei Livelli essenziali delle prestazioni – verrà portato nuovamente in Cdm, approvato e trasmesso al Parlamento per l’approvazione definitiva. Che Calderoli auspica «entro la fine della legislatura».

Le altre materie e i Lep

Ma intanto procede anche il lavoro sulle altre materie, quelle per le quali invece i Lep sono necessari: «Mercoledì verrà incardinato in Senato il ddl per la definizione degli altri Lep”, ricorda Calderoli. Mentre “entro marzo” dovrà “vedere la luce” la delega al governo sul federalismo fiscale, che Calderoli sta elaborando insieme al viceministro dell’Economia Maurizio Leo. Data che sarà rispettata anche perché «è una delle pietre miliari del Pnrr». Quando le intese saranno approvate in via definitiva, i presidenti delle Regioni coinvolte potranno firmare ad esempio ordinanze in materia di protezione civile o disporre autonomamente di una parte dei fondi per la Sanità. Elementi che rendono Calderoli sicuro di poter superare le resistenze di altre Regioni, anche governate dal centrodestra, come la Calabria, appunto. Ne è convinto anche Zaia: «Quale governatore non vorrà poter firmare delle ordinanze urgenti mentre ha dei cittadini sotto le macerie o con l’acqua in casa?». E poi ci sarà il lavoro futuro sulle altre materie: potenzialmente sono 23, e «ogni Regione potrà cucirsi il suo abito su misura», spiega ancora Zaia. Che infine rende merito al collega di partito leghista: «Voglio ringraziare il ministro Calderoli per la sua presenza, la sua disponibilità, per il suo lavoro. Se non ci fosse stato il ministro Calderoli noi oggi non saremmo qui». 

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