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Ritorno alle origini o salto nel buio: i dubbi a Serra San Bruno sul cambio di provincia

L’opposizione non si dice contraria, ma invoca maggiori garanzie. Il timore è perdere presidi e servizi. Critiche al metodo e accuse di «campagna elettorale»

Pubblicato il: 18/11/2025 – 14:52
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Ritorno alle origini o salto nel buio: i dubbi a Serra San Bruno sul cambio di provincia

SERRA SAN BRUNO Garanzie, pareri tecnici e la certezza che il cambio di provincia non sia solo mera propaganda politica a pochi mesi dalle elezioni comunali. Sono le richieste che l’opposizione ha avanzato ieri nella seduta del Consiglio comunale di Serra San Bruno dedicato alla proposta per il ritorno sotto la provincia di Catanzaro. I due gruppi di minoranza Uniti per Serra e Per Serra Insieme hanno chiesto di rimandare la discussione e la presa di posizione dell’assise cittadina, non prima di ottenere una valutazione approfondita anche con il coinvolgimento degli altri enti. Richiesta non accolta dalla maggioranza, che ha approvato la delibera comunale portando alla frattura con i consiglieri di minoranza che hanno abbandonato l’aula al momento del voto. Il sindaco Alfredo Barillari li ha tacciati di «ignavia politica» e di aver «paura di esporsi», accuse rispedite al mittente dall’opposizione.

«A rischio i presidi»

Dalle file della minoranza precisano che non sono contrari alla proposta, ma temono un «salto nel buio» privo di garanzie che la situazione migliori. «Oggi siamo periferia di Vibo, ma con Catanzaro rischiamo di diventare la periferia della periferia» chiosano dai banchi di minoranza. La preoccupazione maggiore è quella riguardo un’eventuale perdita di presidi, come il commissariato di polizia, la compagnia dei carabinieri, il distaccamento dei vigili del fuoco, le sedi scolastiche e gli uffici. Dubbi che coinvolgono anche la sanità, in particolare quella serrese già martoriata e in crisi sotto l’Asp di Vibo, ma che – ribadisce l’opposizione – potrebbe essere ancora più ridimensionata con il passaggio a Catanzaro. Non una lotta identitaria, dunque, dal momento che si dicono consapevoli del legame con la vecchia provincia, ma una critica al metodo dell’amministrazione Barillari, accusata anche di fare «campagna elettorale a soli cinque mesi dalle elezioni»

«Cosa accadrà dei servizi?»

«Abbiamo detto al sindaco che per noi prima di valutare nel merito una proposta bisogna avere le idee chiare. Vogliamo capire cosa accadrà dei servizi che oggi abbiamo a Sera San Bruno, che fine faranno qualora dovessimo andare con la provincia di Catanzaro?» ha detto il consigliere comunale di Uniti per Serra ed ex sindaco Luigi Tassone, che ha ribadito il rischio di ridimensionamento dei presidi. «Se non abbiamo risposte di questo genere non possiamo esprimerci noi in un senso né in un altro» è stata la posizione presa in Consiglio insieme ad Antonio Procopio. Dall’ex consigliere regionale una critica generica alle province, che ad oggi «così come riformate dalla legge del Rio, non hanno senso di esistere».

«Fanno campagna elettorale»

«Abbiamo criticato il metodo, non l’idea» ha affermato al termine della seduta Biagio Figliucci, della lista Per Serra Insieme. «Il passaggio alla provincia di Catanzaro potrebbe anche essere utile, ma attualmente non abbiamo nessun atto in mano. Si rischia di perdere le scuole, si rischia di perdere il distretto sanitario, si rischia di perdere il comando di Carabinieri, si rischiano di perdere tante cose. Sono atti che vanno discussi e ponderati prima di decidere di passare a Catanzaro». Figliucci, insieme al consigliere Michele Vito Regio, ha ribadito le accuse di campagna elettorale da parte della maggioranza: «Per loro il cambio di provincia era stato uno slogan della campagna elettorale nel 2020. Sono in carica da allora, ma si presentano solo oggi con questa proposta». (ma.ru.)

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