Mandamento Jonico, la Corte d’appello ridetermina le pene: 6 condanne e 2 assoluzioni – NOMI
I giudici reggini si sono pronunciati a seguito dell’annullamento con rinvio della Corte di Cassazione nel processo con rito ordinario

REGGIO CALABRIA Pene fino a un massimo di 12 anni di reclusione. Due le assoluzioni. La Corte d’appello di Reggio Calabria si è pronunciata a seguito dell’annullamento con rinvio della Suprema Corte di Cassazione con la sentenza del 16 giugno 2023, nell’ambito del processo con rito ordinario scaturito dall’inchiesta della Dda reggina “Mandamento Jonico”, che nel luglio del 2017 aveva individuato gerarchie e organigrammi di 23 famiglie della ‘ndrangheta presenti sul territorio della Locride portando all’arresto di 168 persone accusate, a vario titolo, di associazione mafiosa, detenzione illegale di munizioni ed armi comuni da sparo e da guerra rese clandestine, turbativa d’asta, illecita concorrenza con violenza e minaccia, fittizia intestazione di beni, riciclaggio, truffa e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e numerosi altri delitti collegati, con l’aggravante mafiosa.
La decisione della Corte d’appello
Tra le pene più pesanti emesse dai giudici reggini ci sono quelle nei confronti Sebastiano Giorgi (12 anni e 3 mesi), Leonardo Policheni (9 anni) e Arcangelo Mollica (9 anni). Per quattro imputati è caduta l’aggravante del concorso esterno. Tra le rideterminazioni più significative quelle nei confronti di Giuseppe Ietto (8 mesi) e Giuseppe Sergi (8 mesi), quest’ultimo difeso dagli avvocati Emanuele Procopio e Carlo Morace.
Assolti Michele Carbone e Antonio Ietto (cl. ’53).
Le condanne
Sebastiano Giorgi 12 anni e 3 mesi
Leonardo Policheni 9 anni
Arcangelo Mollica 9 anni
Domenico Pelle 7 anni e 6 mesi
Giuseppe Ietto 8 mesi
Giuseppe Sergi 8 mesi
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