Sanità, Sinistra Italiana-Avs prepara una proposta di riforma strutturale
Tallarico e Nanci annunciano un evento con la segreteria nazionale e offrono un primo contributo a Occhiuto

LAMEZIA TERME «Sinistra Italiana – Avs programmerà, nelle prossime settimane, con la propria Segreteria Nazionale un appuntamento in Calabria, attraverso il quale si presenteranno le proposte per avviare delle riforme strutturali necessarie alla realizzazione di un modello di sanità pubblica che possa garantire la copertura universale delle cure gratuite». Lo scrivono in una nota i dirigenti di Sinistra Italiana-Avs Calabria, Francesco Tallarico (coordinatore segreteria regionale del partito-nella foto) e Giacinto Nanci (federazione d Catanzaro). «Il Presidente Occhiuto in uno dei suoi innumerevoli messaggi, in maniera ironica, invita – si legge nella nota – le forze di opposizione di formulare una proposta in merito alle criticità della sanità calabrese. Sinistra Italiana – Avs, pur non avendo rappresentanti in Consiglio regionale, fornisce una proposta che rappresenta un primo tassello per avviare la fase di rilancio del comparto: in particolare il Presidente/ Commissario, in occasione della conferenza Stato – Regione, prevista normalmente per la fine del mese di Novembre, dovrebbe con determinazione imporre l’applicazione del punto 5 del comma 34 dell’art.1 della legge 662 del 1986 che prevede il riparto dei fondi sanitari in base al numero dei malati cronici presenti nelle varie regioni. La mancata applicazione del punto succitato ha prodotto, per decenni, una macroscopica penalizzazione per la Calabria (e per altre regioni del sud), la quale ha registrato un’elevata presenza di malati cronici ma, paradossalmente, ha ricevuto meno fondi pro capite (anche in quantità rilevante) rispetto alle regioni del Nord. Tutto ciò – rilevano Tallarico e Nanci – ha provocato l’entrata delle Calabria nel Piano di Rientro e, successivamente, nella fase di Commissariamento; fase che dura da diversi anni (16 anni il primo e 14 il secondo), abitualmente dovrebbe essere provvisoria e di breve durata. E’ bene precisare che a causa del Piano di Rientro, determinato dalla cronica sottostima del Fondo Sanitario Regionale, i cittadini e lavoratori calabresi sono stati costretti a pagare tasse, notevolmente più alte del resto d’Italia, come l’IRPEF, IRAP, tickets sanitari, accise sulla benzina. Di fronte a un quadro desolante e altamente preoccupante, nel quale si evidenzia un forte disagio sociale con una crescente povertà, così come ha stigmatizzato la Corte dei Conti in questi ultimi giorni, la quale ha fotografato un sistema al collasso con le carenze gestionali territoriali (interminabili liste d’attesa) certificando che nel 2024 il 10 % dei cittadini calabresi ha rinunciato alle visite specialistiche o accertamenti sanitari. In questo contesto – concludono i dirigenti di Sinistra Italia-Avs Calabria – esprimiamo un giudizio altamente negativo in merito all’accordo stipulato con la regione Emilia Romagna, in quanto essendo uno strumento che consente la regolamentazione degli accessi, impedisce che ogni cittadino possa scegliere liberamente dove curarsi».
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