Bcc Mediocrati, per i 120 anni dalla fondazione il primo Rapporto sull’economia sociale in Calabria – VIDEO
La presentazione della borsa di studio Unical intitolata ad Antonio Serra è l’occasione per annunciare due date importanti nel 2026

RENDE Una borsa di studio nel nome del solidarismo, sulla scia dell’insegnamento di don Carlo de Cardona e per una idea “sociale” di economia. È un tributo a un antesignano dell’economia moderna come il cosentino Antonio Serra – vissuto a cavallo tra Cinquecento e Seicento – l’iniziativa di questa mattina nella sede della Banca di credito cooperativo Mediocrati.
Nicola Paldino (nella foto), presidente dell’istituto, ha subito rivendicato: «Portiamo avanti i principi per cui questa banca è nata in seno alla diocesi di Cassano nel nome di don Carlo de Cardona, un istituto del quale l’anno prossimo festeggeremo i 120 anni dalla fondazione (avvenuta il 24 giugno 1906, ndr). Una banca – ha puntualizzato – non di business ma di relazione, come dimostriamo ogni giorno nei territori in cui siamo presenti».
Paldino ha annunciato che il 13 gennaio 2026 ci sarà la presentazione del Primo Rapporto di economia sociale della Calabria in collaborazione con Confcooperative, prosecuzione ideale del report della Bcc Mediocrati che da vent’anni esatti descrive l’andamento economico del nostro territorio.
Subito dopo i saluti di Paldino, Franco Rubino – direttore del Dipartimento di Scienze Aziendali e Giuridiche dell’Unical – ha proposto una breve ma esaustiva relazione sull’economia civile che «mette al centro il benessere comune della collettività, la fraternità e la carità, la riconoscenza e l’aiuto reciproco, valori che si sono persi con il Covid che ha accentuato l’individualismo. Torniamo all’uomo-persona e non solo uomo-individuo» questo il monito di Rubino.
L’iniziativa di Bcc e Unical
«Coltiviamo giovani talenti per costruire comunità più forti e sostenibili» invece la “bussola” della Bcx Mediocrati. Antonio Serra, economista cosentino e pioniere dell’economia civile, intuì già nel XVII secolo che la vera crescita non si misura solo in profitti, ma nel benessere collettivo. «Oggi più che mai – è stato più volte rilanciato stamattina – questo principio guida le nostre scelte. E come Banca di comunità ogni giorno cerchiamo di tradurlo in azioni concrete, ad esempio finanziando all’Università della Calabria una borsa di studio triennale intitolata a Serra, nell’ambito del dottorato di ricerca in Economia Civile istituito al Discag. Crediamo e investiamo nei giovani talenti, nella ricerca, nello sviluppo di competenze avanzate e in un modello di crescita sostenibile e inclusivo, profondamente radicato nel territorio».
Oggi, nella Sala De Cardona, il dottorato di ricerca già presentato lo scorso 7 aprile all’Unical è stato illustrato ufficialmente da Fabio Piluso, coordinatore dello stesso dottorato, e Olga Ferraro, docente Unical di Economia civile, imprese e cooperazione.
Tra gli ospiti dell’evento – cui hanno partecipato anche le massime autorità civili, militari e istituzionali – anche Andrea Comandé, dottorando Unical in Economia civile, e Maurizio Silvi. Il direttore della Banca d’Italia Calabria ha commentato che «la dottrina sociale della Chiesa ha influito sull’economia tanto in Calabria quanto nel Trentino, dove per anni ho lavorato, seguendo i principi del solidarismo e del bene comune che si realizza attraverso la responsabilità sociale di cui si parla nell’articolo 2 dello Statuto delle Banche di credito cooperativo, banche del territorio che non hanno come obiettivo il profitto ma il patrimonio per le generazioni future e soprattutto il senso di comunità».
Savino: «Solidarismo contro capitalismo selvaggio»
Monsignor Francesco Savino, vescovo di Cassano e vicepresidente della Cei, resta nel solco del dibattito che lo ha preceduto: «La Laudato sì di Papa Francesco è un manifesto di politiche sociali che pone domande sulle generazioni future. Siamo noi adulti ad aver consegnato loro un mondo in cui nascono già con due debiti: uno economico e uno ecologico, duedebiti di cui noi adulti, ripeto, siamo corresponsabili. Sono gramscianamente ottimista – ha aggiunto il prelato – ma davanti all’emigrazione giovanile non mi sento di dire rimanete perché le ragioni per la restanza di cui parla Vito Teti sono sempre più fragili. Eppure finché c’è speranza c’è vita…» ha chiosato ribaltando il famoso adagio.
Savino – in una infinita varietà di citazioni che spaziano da Marx a Picketty, da Cacciari a Heidegger – ha denunciato i “disvalori” oggi imperanti come «l’indifferenza – peggio dell’odio che almeno riconosce l’altro – e il menefreghismo, il narcisismo e la negazione dell’alterità, del prossimo e della fraternità. Un nuovo nichilismo fatto di banalità e vuoto, in cui l’ego ha la precedenza sul noi. Contro il capitalismo selvaggio però, fortunatamente ci sono persone che mettono ancora davanti la sussidiarietà, la reciprocità e il solidarismo». Come l’iniziativa di Bcc e Unical dimostra. (redazione@corrierecal.it)
L’intervista:
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