Dop Economy: Sud in ripresa, Calabria +8,2%
Due terzi delle regioni italiane migliorano le loro performance: +25% dal 2020 e filiera dell’eccellenza sempre più centrale

ROMA La Dop Economy italiana è arrivata a valere quasi 21 miliardi di euro con una crescita del 25% dal 2020, una rete di 328 Consorzi e 184mila operatori per un’occupazione in crescita del +1,6%. E l’export dei prodotti a denominazione e specialità protetta per la prima volta vola sopra i 12 miliardi, con un record sia per cibo che per vino. A livello territoriale, in due province su tre cresce il valore del settore Dop Igp, bene soprattutto il Nord-Ovest (+7,1%), e sale in 14 regioni con crescita soprattutto in Lombardia (+13%), Friuli Venezia Giulia (+8%) e Puglia (+12%). Veneto ed Emilia Romagna guidano e consolidano il loro valore, pari a 8,9 miliardi. Questi alcuni dati contenuti nel XXIII Rapporto Ismea-Qualivita sulle produzioni agroalimentari e vitivinicole italiane Dop, Igp e Stg, presentato a Roma, alla presenza del ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida. In particolare, il settore raggiunge 20,7 miliardi di euro di valore alla produzione nel 2024 (+3,5% su base annua), registrando una crescita del +25% rispetto al 2020, contribuendo così per il 19% al fatturato complessivo dell’agroalimentare nazionale. Prosegue inoltre per il quarto anno consecutivo l’aumento del comparto del cibo che con un +7,7% supera i 9,6 miliardi di euro, mentre il vino imbottigliato si conferma stabile a 11 miliardi. Ottimi i risultati dell’export dei prodotti Dop Igp, che nel 2024 raggiunge i 12,3 miliardi di euro (+8,2%) grazie al doppio record del settore cibo (per la prima volta sopra i 5 miliardi) e del settore vino (prima volta oltre 7 miliardi). Sul podio dei prodotti Dop Igp per valore alla produzione, nel comparto cibo primo posto al Grana Padano Dop con un valore di quasi 2,2 miliardi di euro nel 2024 e +23,3% sul 2023; il Parmigiano Reggiano Dop (1,7 miliardi e +10,1%); Prosciutto di Parma Dop, terzo anche se in flessione con 860 milioni di euro. Per i vini, in testa il Prosecco Dop con 951 milioni di euro di valore alla produzione e +0,5% sul 2023; secondo il Delle Venezie Dop (193 milioni di euro e +9%) e terzo, in flessione, il Conegliano Valdobbiadene-Prosecco Dop (170 milioni di euro).
Anche a livello provinciale i dati evidenziano una crescita in valore per due province su tre (65%), con oltre una provincia su quattro (26%) che mette a segno un incremento a doppia cifra. Le quattro regioni del Nord-Est si confermano motore pulsante dalla Dop economy nazionale, con un valore di 11,24 miliardi di euro (+2,8% sul 2023) che rappresenta il 54% del settore nazionale delle Dop Igp: cresce il Veneto (+2,2%), che sfiora i 5 miliardi di fatturato alla produzione (4,94 miliardi di euro), insieme a Emilia-Romagna (+3,%) e Friuli-Venezia Giulia (+8,1%), mentre arretra leggermente il Trentino-Alto Adige (-0,9%). Molto bene nel complesso il Nord-Ovest (+7,1%) in cui la Dop economy vale 4,58 miliardi, trainato per il secondo anno di fila dalla Lombardia, che raggiunge i 2,9 miliardi e con il +13,1% registra una crescita per il quarto anno consecutivo; frena il Piemonte (-2,8%), mentre registrano un incremento rispetto al 2023 sia la Liguria (+18,8%), sia la Valle d’Aosta (+3,5%). L’area Sud e Isole raggiunge complessivamente 3,16 miliardi di euro, con un aumento del +3,4% su base annua. Trainano la Campania (+3,1%), la Puglia (+12,2%) e la Sicilia (+4%), in un contesto positivo anche per Abruzzo (+4,1%) e Calabria (+8,2%). Segnali flessivi arrivano invece dalla Sardegna (-6,5%) e dal Molise (-17%). Il Centro, dopo il calo del 2023, cede un ulteriore 0,9%, malgrado il lieve recupero della Toscana (+0,5%) e la crescita dell’Umbria (+3,4%). Fra le prime venti province per valore, i risultati migliori del 2024 in termini assoluti sono quelli di Mantova (+121 milioni di euro), Modena (+65 milioni), Treviso (+64 milioni) e Brescia (+63 milioni). In calo, rispetto al 2023, Parma (-4,3%), Verona (-2,0%), Cuneo (-3,4%), Trento (-4,7%) e Caserta (-3,8%).
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