Welfare, se nell’Emilia “gemellata” con la Calabria arriva la card per i caregiver
Via al monitoraggio della categoria, con l’istituzione di un registro regionale

BOLOGNA La nuova costante di 3 milioni, prevista nel Fondo caregiver dell’Emilia-Romagna, “ci permette di immaginare una ‘card’ per caregiver, che abbia una continuità”. Ne parla l’assessora regionale al welfare Isabella Conti, rispondendo a un’interrogazione in Assemblea legislativa regionale, alla consigliera di Fi Valentina Castaldini, che chiedeva di istituire un tesserino identificativo per formalizzare il riconoscimento dei caregiver e superare l’attuale auto-dichiarazione, avviando anche un monitoraggio della categoria, con l’istituzione di un registro regionale. In risposta, Conti ha sottolineato come della card “negli anni passati se n’era parlato, ma non era stata sviluppata anche a fronte di carenza di competenze tecniche e mancanza di risorse continuative”.
Il Fondo regionale caregiver di quest’anno “conta tre milioni di euro, che verranno riconfermati anche il prossimo anno, a cui si aggiungono 2,3 milioni di risorse nazionali: un unicum di risorse” che, aggiunge, “ci permette di immaginare una card che abbia una continuità. E infatti oggi ne abbiamo parlato anche con tutti i vari tavoli delle associazioni e oggi l’ipotesi è affrontata all’interno del nuovo quadro di programmazione”. Intanto, nei documenti del Fondo regionale, “è prevista la costituzione di un’infrastruttura informatica regionale per favorire la registrazione dei caregiver”. Ma anche, prosegue Conti, “la creazione di una banca dati regionale e l’istituzione di una carta identificativa, che possa facilitare l’accesso a tanti servizi, come ad esempio la richiesta di sostituzione per una giornata con caregiver professionisti”. Infine, Conti ha ricordato che, con la legge regionale 2 del 2014 “avanguardista”, la Regione ha già “dato via a un percorso strutturato di riconoscimento e sostegno ai caregiver familiari”. In risposta, Castaldini ha detto che, a suo parere, “rimane lo scoglio dell’autodichiarazione: spero che questo lavoro preparatorio possa rendere stabile il riconoscimento di una figura essenziale”.
Nei giorni scorsi l’Emilia Romagna ha approvato l’accordo sulla mobilità sanitaria con la Calabria per dire stop ai “viaggi della speranza”: previsti interventi per ridurre il flusso di pazienti dalla nostra regione.