Un passo in più, la Calabria sostiene le donne con il cancro
Con 3 milioni di euro stanziati, la Regione mira a coprire spese di viaggio, assistenza ai figli e perdita di reddito durante le terapie

REGGIO CALABRIA In una terra in cui la fragilità sociale spesso accompagna quella sanitaria, la Calabria sceglie di fare “Un passo in più”. È questo il nome del nuovo progetto di sostegno economico destinato alle donne colpite da patologie oncologiche, presentato ufficialmente questa mattina nell’Aula Commissioni di Palazzo Campanella. Un intervento concreto, tra i primi della nuova legislatura, che trasforma un impegno politico in una misura immediata e tangibile per chi affronta uno dei percorsi più duri della vita.
A illustrare il bando – che sarà pubblicato nei prossimi giorni – sono stati il presidente della Regione Roberto Occhiuto e l’assessore al Welfare e alle Pari Opportunità Pasqualina Straface, affiancati dal direttore generale del Dipartimento Programmazione Unitaria Maurizio Nicolai, dalla dirigente del Dipartimento Salute e Welfare Saveria Cristiano e dal segretario generale dell’Ente Nazionale per il Microcredito Riccardo Graziano.
Un aiuto da 10.000 euro per chi lotta anche fuori dall’ospedale
La misura prevede uno stanziamento di 3 milioni di euro del Fondo Sociale Europeo, destinato ad almeno 250 donne che si trovano in una condizione di vulnerabilità economica durante i trattamenti oncologici. A ciascuna sarà riconosciuto un contributo di 10.000 euro pensato per coprire i costi indiretti della malattia: spese di viaggio per le terapie, assistenza ai figli, perdita di giorni di lavoro, difficoltà nell’autonomia personale.
«Una parola che abbiamo mantenuto – ha dichiarato l’assessore Straface – evitando che la tossicità della malattia si trasformi anche in tossicità economica. Chi si ammala perde reddito, lavoro, indipendenza. E i dati sono chiari: in Italia una donna su quattro affronta difficoltà economiche durante le cure oncologiche. In Calabria la percentuale è ancora più alta».
Il contributo è esteso anche ai caregiver, a quelle persone che sospendono o abbandonano l’attività lavorativa per assistere un familiare malato, riconoscendo il valore sociale, emotivo e materiale del loro ruolo.
Occhiuto: «Copriremo tutti i bisogni, pronti a potenziare il fondo»
Il presidente Occhiuto ha evidenziato come la misura rientri in una visione più ampia di welfare: «Occuparsi della salute non significa solo garantire i Lea, ma anche intervenire sui bisogni essenziali che generano nuove fragilità. Dai calcoli effettuati, le risorse disponibili dovrebbero coprire tutte le richieste delle donne che stanno affrontando cicli di chemioterapia e non dispongono di mezzi sufficienti. Se i numeri dovessero essere superiori alle previsioni, siamo pronti a incrementare il fondo».
Il patto con le donne: un modello di solidarietà circolare
Un elemento distintivo del progetto è stato illustrato con particolare chiarezza da Maurizio Nicolai e Saveria Cristiano, che hanno parlato della possibilità di stilare «un patto con le donne», un impegno reciproco fondato sulla solidarietà.
In quest’ottica, la Regione sta valutando di introdurre un meccanismo volontario – totalmente libero e non vincolante – attraverso cui, una volta guarite, le beneficiarie potranno restituire il 15% del contributo ricevuto. Una scelta rimessa alla sensibilità di ciascuna che permetterà di alimentare un fondo rotativo destinato a future iniziative con la stessa finalità.
Un gesto simbolico, ma capace di trasformare l’aiuto ricevuto in un atto di restituzione, creando un circuito virtuoso in cui la solidarietà non si interrompe con la fine del bando.
In arrivo il bando completo
Nelle prossime giornate sarà pubblicato l’avviso ufficiale con criteri, requisiti e modalità di partecipazione. La Regione ha confermato che il progetto sarà costantemente monitorato per valutarne l’impatto e per programmare ulteriori interventi dedicati alla salute delle donne e alla tutela delle pari opportunità.
Con “Un passo in più”, la Calabria ribadisce la propria volontà di trasformare le politiche sociali in strumenti di sostegno reale: un progetto che, oltre a dare risposte nell’immediato, prova a costruire una comunità più solidale per chi affronta, ogni giorno, la sfida della malattia oncologica. (redazione@corrierecal.it)
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