“Human”, a Cosenza 5mila presenze alla mostra che fa riflettere su tempo, migrazioni e inquinamento
L’esposizione estemporanea con opere di Salvatore Anelli, Francesco Minuti e Tarcisio Pingitore è stata prorogata di 5 mesi

COSENZA La proroga di 5 mesi e un successo: oltre 5mila visitatori. È stata questo, “Human”, la mostra di Palazzo Arnone in programma a maggio e giugno 2025 ma poi prolungata fino a fine novembre. L’esposizione estemporanea con opere di Salvatore Anelli, Francesco Minuti e Tarcisio Pingitore rientrava nel progetto “Calabria calling – Co-esistenze contemporanee” che, prendendo il via dalla Galleria nazionale di Cosenza, rende concreta la volontà della Direzione regionale Musei nazionali Calabria «di valorizzare in maniera scientifica e strutturata il lavoro di tanti artisti calabresi viventi, offrendo loro uno spazio critico, oltre che fisico, all’interno del quale esprimersi».
Ogni artista – questo l’intento perseguito e ben raggiunto a Palazzo Arnone – fa sentire la propria voce ed espone le proprie opere in “co-esistenza” con gli altri, pur mantenendo autonomia, ma al contempo aprendosi al confronto e al dialogo.

E allora ripercorriamo la mostra con un tuffo nelle tele e nelle sculture ma anche nelle installazioni dei tre artisti: immersiva benché non nell’accezione modaiola invalsa in tempi di fruizione digitale “Sarà primavera” di Anelli, (pigmenti, carbone e oro su carta Fabriano, nella foto di copertina) un dialogo costante tra pittura e scultura che interrogano sul fluire del tempo e sul concetto di caducità, come “Diversamente 365+1” realizzata in un anno bisestile e con supporto video di Orazio Garofalo che sovverte la orizzontalità dello schermo tv rendendo verticale – a mo’ di smartphone – il mezzo per meglio adeguarlo ai 366 teschi esposti e mandati in heavy rotation come un flusso senza fine; una riflessione simile su vita e arte, poesia e morte è riscontrabile anche nell’installazione composta da altri teschi su cui sono incise poesie inedite tra cui quelle di Franco Arminio, Franco Araniti e dei compianti Franco Dionesalvi e Franco Gordano (queste opere di Anelli sono già state esposte in tutta Italia: da Ragusa e Roma a Salò).

Ugualmente evocative anche le sculture di Minuti e le installazioni di Pingitore, che inchiodano il pubblico a una autocritica sui temi della migrazione – toccante lo scafo che rimanda ai viaggi della speranza nel Mediterraneo ridotto a cimitero sommerso e collettivo del terzo millennio (foto in alto) – e dei consumi sfrenati: è il caso di “Accumulazione” (2025, foto in basso) una installazione site-specific fatta di flaconi, sfere e altri contenitori di plastica e di vetro contenenti materiali vari come a denunciare la disposofobia dell’homo tecnologicus e inquinante.

“Human” ha avuto il coordinamento di Fabrizio Sudano, dirigente delegato della Direzione regionale Musei nazionali Calabria, la curatela di Rossana Baccari, direttrice della Galleria Nazionale di Cosenza e di Melissa Acquesta, funzionario storico dell’arte della Direzione regionale Musei nazionali Calabria.
Anelli intanto dà appuntamento per venerdì 12 dicembre nel suo studio-atelier di via Crati 29 a Rende per l’installazione su Gaza, una collettiva di 40 artisti che una volta allestita proporrà libri d’arte sulla pace; inaugurazione alle 17, poi in esposizione a Taranto, Bologna e Friuli Venezia Giulia. (euf)



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